Piano regionale di sviluppo: la parola a banche e terzo settore
FIRENZE- Sesto e settimo incontro per presentare la bozza del nuovo piano regionale di sviluppo, che la giunta consegnerà in consiglio entro la fine di luglio: prima con gli operatori del terzo settore e del volontariato, per discutere di politiche sociali, poi con le banche ed il sistema creditizio. “Viver bene in Toscana – ha sottolineato ieri l’assessore al bilancio e alla programmazione Marco Montemagni, durante la prima presentazione nell’auditorium del consiglio regionale – è una constatazione, ma anche un obiettivo programmatico”.
“Scopo della politica – ha aggiunto il vice presidente della Toscana ed assessore alle politiche sociali, Angelo Passaleva – è proprio quello di convergere verso il benessere di tutti i cittadini, combattere e prevenire le situazioni di ‘mal-essere’ per un welfare diffuso. E in questo hanno per noi un ruolo importante, accanto al pubblico, le associazioni di volontariato ed il terzo settore”. Innovazione e qualità sono i nodi cardine attorno a cui si dispiegherà tutto il nuovo Prs.
Sul fronte sociale, in particolare, il nuovo programma di sviluppo affronterà le problematiche degli anziani e l’assistenza a quanti, tra loro sempre più numerosi, non sono più autosufficienti. Cercherà di rispondere con progetti pilota anche all’integrazione degli immigrati e alla bassa natalità regionale, incrementando i servizi per famiglie e genitori. “Il nuovo piano regionale di sviluppo, che vogliamo elaborare con il contributo e l’aiuto di tutti i soggetti della regione, si fonda sull’integrazione.
E per attuare le strategie e gli obiettivi delineati, per sostenere l’economia e sviluppare il territorio - ha commentato l’assessore Montemagni incontrando i rappresentanti delle banche - il sistema finanziario e creditizio che opera in Toscana avrà un ruolo centrale”. All’incontro ha partecipato anche l’assessore Ambrogio Brenna. “Fin dagli anni Settanta la Regione ha dimostrato questa sensisibilità – ha aggiunto Montemagni – Siamo stati i primi ad adottare una legge di Tesoreria.
E nel 1975 è stata istituita, scelta politica davvero lungimirante, la Fidi Toscana spa, che è un naturale raccordo tra Regione e sistema bancario”. Con le banche e gli istituti creditizi nel 1999 è stato stretto anche un protocollo d’intesa. “Il nuovo sistema di potere e di competenze delineato dall’articolo 117 della Costituzione e la nuova disciplina delle fondazioni bancarie – ha concluso l’assessore - aprono ora nuovi scenari”.