La riforma dell'edilizia residenziale pubblica: lo scioglimento delle Aziende Territoriali per L'Edilizia Residenziale
E' quanto emerso, informa una nota, durante le consultazioni che la commissione Territorio e ambiente ha svolto sulla delibera di attuazione della riforma. Amministratori delle aziende, sindacati confederali, sindacati degli inquilini, associazioni di categoria concordano sulla necessita' di trasferire ai Comuni i beni e le funzioni e di costituire i nuovi soggetti gestori. Diversita' di vedute, invece, sulle modalita' di scioglimento delle aziende. L'attuazione della riforma prevede infatti che i Comuni, a livello di LODE (i Livelli Ottimali di Esercizio sono gli ambiti individuati per la suddivisione del territorio), provvedano a costituire in forma associata un nuovo soggetto gestore, determinando le loro quote di partecipazione, e si accordino per ricollocare il personale dell'azienda all'interno della nuova struttura.
A quel punto, la Regione stabilira' la data di scioglimento dell'ATER e incarichera' l'amministratore straordinario di predisporre l' ultimo bilancio dell'ente, redigere l'elenco degli immobili da trasferire ai Comuni, conferire crediti e debiti al nuovo soggetto gestore. Verra' inoltre istituito un ''Comitato regionale Casa'', che esprimera' pareri sugli indirizzi e valutera' l'andamento della gestione nel suo complesso.
Il rischio, paventato da piu' parti, e' che la riforma venga attuata a macchia di leopardo, sia come tempi che come tipologia dei nuovi soggetti gestori.
I sindacati, le associazioni di categoria e alcune aziende hanno chiesto, infatti, che nella delibera vengano introdotte scadenze precise, ed eventualmente anche sanzioni per gli enti inadempienti.
(ANSA)