Il Corano alla Limonaia lunedi 11 Marzo
Con Porto Franco il regista Kassim Bayatly in Val di Cornia

Redazione Nove da Firenze

Confronto, ascolto, questo Corano di Cherif si propone come un teatro necessario per i presupposti della ricerca che lo sottende e non per l’attualità in cui è precipitato dopo il crollo delle torri gemelle. Lo spettacolo è nato prima, dal bisogno del regista di legare in uno stesso spazio e tempo l’infanzia (Tunisi, quelle letture del Corano che erano la quotidianità, un segno immediato di appartenenza, come il bagno turco o la moschea); Marisa Fabbri (grande attrice, compagna dei viaggi artistici più spericolati, e sua insegnante all’Accademia agli inizi del suo percorso artistico), e un gruppo di autori amati e a lungo frequentati (Pasolini, Koltès e Genet), e attraverso le loro parole altre necessità, altri fantasmi, da Lawrence d’Arabia a Sabra e Chatila.

Del Corano Cherif sceglie le prime sure, le più brevi e fulminanti, e sura su un viaggio quasi metafisico dalla Mecca a Gerusalemme, e le scandisce con quelle dei Lettori, veri e propri cantori del rito. Le scene di Nunzio, le musiche di Paolo Terni, lo straordinario Mandjai N’djai raccontano con la loro arte di un secolo cieco e sordo e dei suoi massacri efferati.

Nell'ambito del progetto regionale PORTO FRANCO 2001, i centri interculturali SAMARCANDA e TEATRO DEI CONCORDI, gestito dall'associazione Nuovo Teatro dell'Aglio, in collaborazione con i Comuni e il Circondario della Val di Cornia, organizzano due incontri dedicati alla cultura islamica e alle sue forme espressive.

Protagonista Kassim Bayatly, attore, danzatore e regista iracheno autoesiliatosi in Italia, laureato ad Dams di Bologna. Figura di rilievo per i rapporti tra la cultura teatrale araba e quella occidentale, Bayatly analizza e diffonde i segreti della cultura della sua terra unificando in sé le figure del danzatore e dello studioso, diventando ponte tra due civiltà, ma anche tra le contrastanti spinte della tradizione e della ricerca.
Il primo incontro, un seminario teatrale sulla struttura ritmica del testo verbale partendo dalla stimolazione della voce e dei movimenti corporali di ogni individuo, si terrà sabato 9 marzo al Teatro dei Concordi di Campiglia M.ma e sarà suddiviso in due fasi: la mattina dalle 10.30 alle 13.30 e il pomeriggio dalle 16 alle 19.

Il secondo incontro, una conferenza-dimostrazione dal titolo “Musica e canto rituale nell’Islam” con dimostrazione della danza arabo – islamica, si svolgerà domenica 10 marzo alle ore 17 a Suvereto, nel Chiostro di San Francesco. Bayatly ci ricorderà che la dimensione performativa della danza inestricabilmente si intreccia con la dimensione spirituale e che la danza è il corpo di una preghiera e reciprocamente la preghiera è l’anima di una danza che prescinde dall’essere pura coreografia.

L’ingresso allo spettacolo è gratuito.
Una quota di iscrizione di € 25,00 è invece richiesta per il seminario del 9 marzo. Per informazioni ed iscrizioni ci si potrà rivolgere alla segreteria del Teatro dei Concordi (tel. 0565-837028) il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30.