Il Sindaco Domenici e l’Arcivescovo Antonelli ‘ricandidano’ Firenze come sede degli incontri per rilanciare il processo di pace in Medio Oriente

Redazione Nove da Firenze

La collaborazione ‘fattiva’ tra l’Amministrazione comunale e la Diocesi di Firenze sull’emergenza freddo, ma soprattutto la volontà di rilanciare il ruolo della città come luogo di incontro e di dialogo tra i popoli, di solidarietà. E quindi la ‘candidatura’ di Firenze come sede di ‘’incontri politici e culturali per riaprire il processo di pace in Medio Oriente’’. Sono stati questi i due principali temi affrontati nel tradizionale incontro tra il Sindaco Leonardo Domenici e l’Arcivescovo.

Per la prima volta monsignor Ennio Antonelli è entrato da Vescovo in Palazzo Vecchio per portare il messaggio di Pace di Giovanni Paolo II, ‘Non c’è pace senza giustizia – non c'è giustizia senza perdono’, al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale Alberto Brasca, alla giunta e ai capi gruppo. ‘’Firenze deve tornare ad essere – ha detto l’Arcivescovo – città di dialogo e collaborazione soprattutto con l’altra sponda del Mediterraneo. Oggi si discute molto sul futuro della città: in questi progetti vorrei che si pensasse anche al ruolo di Firenze per la pace’’.

Su questo tema il Sindaco Domenici ha ricordato che Firenze ‘’si è già candidata ad ospitare importanti incontri, anche attraverso passi ufficiali presso il Governo nazionale. Il dialogo tra le religioni, nel processo di pace in Medio Oriente, è fondamentale. Mi fa piacere – ha aggiunto – che l’Amministrazione e la Chiesa fiorentina possano agire congiuntamente per rafforzare quest’iniziativa’’. Il Sindaco, accogliendo monsignor Antonelli nella Sala di Lorenzo, ha ricordato i rapporti di amicizia e collaborazione già avviati, concretizzatisi recentemente nell’iniziativa congiunta a favore dei ‘senza fissa dimora’.

‘’Il problema di dare un’accoglienza dignitosa a chi ne ha bisogno è importante’’, ha risposto il Vescovo auspicando che la collaborazione possa continuare al di là dell’emergenza freddo. Il Presidente del Consiglio Brasca ha donato all’Arcivescovo ‘Segni Firenze anno duemilauno’, che raccoglie opere di dieci artisti.