Oltre 6.500 apprendisti attualmente in formazione
FIRENZE- Decolla in Toscana il sistema regionale per la formazione esterna degli apprendisti. Si tratta di 120 ore per ogni anno di apprendistato che dovranno essere svolte obbligatoriamente all’esterno dell’azienda e che costituiscono una delle principali novità della nuova legge sull’apprendistato, varata nel 1997 a livello nazionale. Gli apprendisti attualmente in formazione in Toscana sono 6.635. Una percentuale dell’83,9% rispetto all’obiettivo che la Regione si è posta nel suo programma regionale, che prospetta la formazione per 7.908 ragazzi.
Questo il dato che emerge dal rapporto semestrale di monitoraggio inviato al ministero del Lavoro. La Toscana è così in grado di ricevere i finanziamenti nazionali assegnati, 26 miliardi per il 2001, così come stabilito dalla norma nazionale che prevede l’erogazione delle risorse alle Regioni che abbiano già avviato il 50 % delle attività formative previste dal proprio piano regionale. “L’avvio del sistema regionale - spiega l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi - ha richiesto un impegno non indifferente da parte delle Province che hanno dovuto impostare una formazione flessibile e personalizzata, con conseguenti innovazioni organizzative e metodologiche”.
La novità contenuta nella legge sta infatti nel collegamento con il sistema formativo, molto più stretto che in passato, attuata con percorsi mirati, che permettano di valorizzare gli interessi e le potenzialità dei giovani apprendisti, tenendo conto delle esigenze dell’azienda e dell’offerta formativa presente nel territorio.
“Non è ancora possibile - afferma l’assessore Benesperi - una valutazione qualitativa compiuta del sistema, ma è possibile senz’altro esprimere un giudizio positivo sulla sua attivazione.
L’impegno della Regione è quello di aprire al più presto un confronto con le amministrazioni provinciali per una verifica approfondita e procedere successivamente all’aggiornamento del piano regionale”.
L’istituto dell’apprendistato è stato modificato nel 1997 da una legge nazionale che ne ha esteso il ricorso all’insieme del sistema produttivo, artigianale e non, comprese l‘agricoltura e le attività stagionali. Le nuove disposizioni prevedono una durata minima di 18 mesi e massima di 4 anni, oltre all’impegno formativo esterno all’azienda di cui abbiamo parlato.
A beneficiarne possono essere i giovani fra i 16 e i 24 anni (che possono arrivare a 26 per le aree a declino industriale e i portatori di handicap e a 29 per mansioni ad elevato contenuto professionale nel settore artigiano).