Continua la lotta dei lavoratori in appalto alle ferrovie

Redazione Nove da Firenze

Una decina di lavoratori delle cooperative che gestiscono in appalto il servizio di pulizia delle Ferrovie dello Stato, in sciopero da domenica sera, si sono incatenati oggi tra loro davanti all'ingresso della sede della Direzione fiorentina delle Ferrovie, in Piazza Unità d'Italia.
«Piena solidarietà e condivisione alla lotta dei lavoratori degli appalti dell’indotto delle Ferrovie» che oggi si sono incatenati in piazza dell’Unità di fronte alla direzione compartimentale è stata espressa dalla capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri.

«La dura vertenza che si protrae da settimane a seguito dell’invio a tutti i lavoratori della lettera di preavviso di licenziamento - ha detto la Sgherri - fino ad oggi non ha avuto l’interessamento dovuto da parte degli enti locali che questa vicenda merita. Desta perplessità che questa mattina il fatto che le Ferrovie abbiano bandito un appalto a livello nazionale che sembra mirato solo ad escludere tutte quelle ditte e cooperative locali che fino ad oggi hanno assicurato il servizio.

Questo è tanto più strano visto che entro poco saranno passate alle regioni le competenze sul trasporto ferroviario di ambito regionale». «Inoltre - ha sottolineato la Sgherri - per la prima volta non viene neanche mantenuta la clausola di salvaguardia sociale, ossia quella che impone alle ditte vincitrici degli appalti di riassumere almeno l’80% dei lavoratori. Questi due fatti messi insieme fanno emergere la sola volontà di eliminare una realtà lavorativa forte ed efficiente che negli anni si è qualificata territorialmente nonché quella di procedere esclusivamente alla destrutturazione del mondo del lavoro offrendo per il futuro stipendi bassi e nessuna garanzia di continuità lavorativa».

«E’ giusto - ha concluso la Sgherri - il presidio dei lavoratori che non a caso avevano lo striscione “ferrovia dite la verità ci volete in mutande”. Tutti noi non possiamo rimanere indifferenti alle 13.000 lettere di preavviso di licenziamento spedite in Italia di cui oltre 1.100 in Toscana principalmente nella zona fiorentina. Come gruppi consiliari di rifondazione comunista ci impegneremo in Comune, Provincia e in Regione per attivare un interessamento deciso delle rispettive amministrazioni».

(mr)