Vertenza Telecom: i vertici nazionali si confrontano con i sindacati regionali

Redazione Nove da Firenze

FIRENZE- La Regione è intenzionata a incontrare la direzione nazionale di Telecom per fare il punto sulla situazione dell’azienda in Toscana e solleciterà il governo, garante dell’accordo raggiunto nel marzo 2000, ad intervenire affinchè venga reso trasparente il reale flusso degli investimenti e quindi le conseguenti ricadute occupazionali sul territorio regionale. Questo, in sintesi, il senso dell’incontro fra l’assessore al lavoro Paolo Benesperi, l’assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna e le segreterie regionali dei sindacati del settore telecomunicazioni di Cgil, Cisl e Uil.

“La situazione che i sindacati hanno prospettato - ha dichiarato l’assessore Benesperi - risulta essere grave e preoccupante. In particolare sono stati sottolineati i forti disagi che il piano aziendale presentato da Telecom arrecherà a circa 200 lavoratori della Telecom Toscana in seguito alla chiusura di sedi come Chianciano, Empoli, Viareggio, Pontedera, Lucca Livorno e Pistoia. Dal momento che circa il 60 per cento del personale è composto da lavoratrici, tali disagi diventerebbero insostenibili al punto da tradursi nella perdita del posto di lavoro”.

Nel corso dell’incontro è stata sottolineata la disponbilità dei lavoratori ad aggiornarsi e riqualificarsi per essere utilizzati in settori con carenza di personale. L’assessore Brenna ha sollevato la proccupazione più generale sulla qualità dei servizi Telecom nei confronti degli utenti e il rischio di un peggioramento, in particolare, dei servizi per utenze domestiche e per la piccola e media impresa.
“Telecom ha già applicato formule innovative come telelavoro e altre tecnologie - ha inoltre osservato Brenna - che permettono di spostare il lavoro invece delle persone, contenendo i costi aziendali ed evitando la mobilità territoriale degli addetti, incidendo positivamente anche sul trasporto pubblico”.
“Il problema – ha detto ancora Benesperi – deriva da un accordo nazionale, costato alla Toscana molti posti di lavoro.

Ciò rende necessario un incontro ai massimi livelli di Telecom, per capire il piano di investimenti e quali sono le ricadute a livello toscano, sia per la parte strutturale che per la qualità del servizio e i relativi livelli occupazionali”.
La Regione, prendendo atto che l’accordo fra azienda e sindacati stipulato nel marzo 2000 prevedeva uscite dei lavoratori dall’azienda e nuove assunzioni per 6200 unità e sottolineando che l’azienda Telecom non ha effettuato alcuna assunzione in Toscana, chiederà un incontro con la nuova proprietà.