Sgherri (Rifondazione): «Illegittima la concessione edilizia per la costruzione del nuovo edificio in via Maso da Finiguerra»

Redazione Nove da Firenze

La concessione edilizia rilasciata per costruire un nuovo edificio in via Maso da Finiguerra, che ha sollevato molteplici proteste da parte dei residenti, è illegittima perché l’apposito regolamento prevedeva l’obbligatorietà di presentare un progetto complessivo. E’ quanto sostiene la capogruppo di Rifondazione comunista Monica Sgherri. La Sgherri, in un’apposita interpellanza sottolinea che «è vero che a suo tempo il Sindaco emise un’ordinanza che permetteva di non presentare questo piano».

Ma, rileva la capogruppo di Rifondazione, «di fronte alla contraddizione fra il regolamento e l’ordinanza dovevano essere applicate le norme del regolamento».
In una interrogazione la Sgherri ha invece chiesto che «l’amministrazione comunale accerti gli eventuali danni alle abitazioni provocati per la costruzione del nuovo edificio». Se poi i danni fossero effettivamente riscontrati, ha aggiunto la capogruppo di Rifondazione, il cantiere dovrebbe essere interrotto e la concessione ritirata.


Nell’interrogazione la Sgherri ha ricordato anzitutto che «il nuovo progetto è profondamente diverso dal precedente insediamento» e che «i residenti nell’area circostante avevano esplicitato le loro giuste perplessità in merito alla legittimità della concessione edilizia per la realizzazione di un nuovo intervento pesante che inserendosi in un tessuto residenziale storico e consolidato veniva a modificare profondamente le condizioni di vivibilità delle case circostanti».
«Gli stessi residenti - ha rilevato la capogruppo di Rifondazione - hanno fatto rimarcare che il progetto prevedeva degli scavi per le fondamenta a ridosso delle abitazioni duecentesche con rischio più che probabile di forte impatto ambientale e notevoli danni».

Alla fine, ha aggiunto la Sgherri, «gli scavi sono iniziati e si sono verificati danni alle abitazioni circostanti così come era stato paventato nelle sedi competenti».
Per questo nell’interrogazione si chiede di sapere «quanto è stato accertato dagli uffici competenti, prima del rilascio della concessione e dell’inizio dei lavori, a seguito delle segnalazioni dei cittadini in merito ai possibili danni alle abitazioni circostanti, per evitare danni; se «l’amministrazione ha provveduto ad accertare il realizzarsi dei danni» e, infine «se l’amministrazione non ritiene opportuno prendere provvedimenti drastici, anche di interruzione del cantiere o di ritiro della concessione, se la realizzazione di tale edificio compromette la stabilità del tessuto residenziale storico circostante».