"Mostra Antologica di Yves Klein" presso il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci

Redazione Nove da Firenze

La mostra di Yves Klein in programma al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato dal 23 settembre 2000 al 10 gennaio 2001 è la prima grande antologica consacrata all'artista in Italia. Il Museo Pecci, dopo aver presentato negli anni scorsi omaggi ai due maggiori protagonisti dell'arte italiana del dopoguerra i cui influssi sull'arte internazionale sono stati fondamentali (Burri e Fontana 1949-1968), al percorso creativo e sperimentale del maggiore artista spagnolo vivente (Tápies), al genio pittorico e fotografico di uno fra i più importanti artisti della seconda metà del secolo (Gerhard Richter), dedica ora la sua attenzione alla vita e alle opere di Yves Klein.

L'artista francese (1928-1962), vera meteora e grande protagonista nel firmamento dell'arte del '900, caposcuola del Nouveau Réalisme - il "Nuovo approccio percettivo del reale" che è stato teorizzato nel 1960 da Pierre Restany -, "pittore dell'imma-teriale", "architetto dell'aria", performer, compositore sinfonico, esperto judoka, pensatore e teorico visionario, utopista, creatore geniale, ha vissuto e operato con un'intensità e una brevità impressionante ed è oggi considerato una figura mitica.

Le sue opere ed azioni, in una sorta di integrazione totale fra l'arte e la vita, sono cariche di "qualità", forza poetica, "spiritualità", anelito di purezza e di assoluto e preannunciano gli orizzonti a venire dell'arte del XXI secolo. La mostra, curata da Bruno Corà - Direttore artistico del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci - e da Gilbert Perlein - Conservatore del Musée d'Art Modern et Contemporain di Nizza - è stata progettata e realizzata in stretta collabo-razione con gli Yves Klein Archives di Parigi.
La mostra comprende circa 120 opere che documentano i maggiori cicli della creazione pittorico/plastica di Klein:
- i rigorosi Monochromes dei primi anni '50 ed i famosi Monochromes bleu in puro pigmento del 1955-61;
- l'Excavatrice de l'Espace realizzata nel 1958 in collaborazione con Jean Tinguely; - i Relief éponges del 1959-60 e le sculture del periodo 1957-62;
- le Anthropométries del 1960-61 impresse su tele da corpi di modelle dipinte e dirette dall'artista in vere e proprie per-formance; i Monogold realizzati con foglie d'oro nel 1960-62; - le Peintures feu "dipinte" col fuoco nel 1961-62;
- le Cosmogonies create nel 1960-61 esponendo i colori freschi all'effetto di agenti atmosferici come il vento, il sole, la pioggia.
Vengono inoltre presentati la Symphonie Monoton-Silence composta a partire dal 1947, la registrazione del monologo Dialogue avec moi-même, e un nutrito apparato documentario composto da fotografie, tra cui il celebre Sault dans le vide scattato da Harry Shunk il 19 ottobre 1960, video, pubblicazioni, di-segni, progetti e scritti autografi di Yves Klein.


Il 18 novembre 2000 verrà organizzata una giornata di studio internazionale sul tema "Spi-ritualità e materialità nell'opera di Yves Klein" promossa dall'Isti-tuto Francese di Firenze che affiancherà l'evento espositivo. Fra gli invitati, oltre ai curatori della mostra, ci saranno i critici Pierre Restany e Anne-Marie Sauzeau, lo storico dell'arte Tommaso Trini, i filosofi Sergio Givone e José Jimenez, e l'an-tropologo Romano Mastromattei.