Angelo Passaleva da domani vicepresidente della giunta regionale guidata da Claudio Martini
Avrà la delega ai servizi sociali, alle riforme istituzionali e coordinamento delle politiche per l'infanzia, la gioventu' e la famiglia, il tutto non a titolo personale, bensi' come membro del Ppi. Sul suo futuro, pesera', tuttavia, il rapporto tra Ppi e Ds e il confronto tra il presidente della Regione e il gruppo consiliare popolare. Questo l'esito finale, "senza vinti né vincitori", si fa notare, del lungo travaglio dei popolari toscani i quali ieri sera hanno partorito un documento unitario, alla fine del comitato regionale della Toscana, terminato alle tre della notte.
Sulla presenza di Passaleva in giunta il partito si era spaccato, con la federazione fiorentina e l'ex ministro Rosy
Bindi d' accordo perche' Passaleva sciogliesse la riserva e accettasse l'incarico offertogli da Martini, come poi ha fatto, e dall'altra il segretario regionale del Ppi Alberto Monaci
contrario soprattutto per non aver ottenuto la presidenza del consiglio regionale per un popolare.
Oggi, infine, il documento di compromesso dove si rinnova la fiducia a Monaci e si ricorda "le inaccettabili giustificazioni di Martini sulla
impercorribilità della ricoferma di Passaleva alla presidenza del consiglio".
Al tempo stesso, pero', Passaleva resta al suo posto in giunta come membro del Ppi.
E' lo stesso neo vicepresidente della giunta a chiarire che la sua e' un' accettazione "piena" e non a termine e che il documento della direzione non deve essere letto come "un ultimatum".
Passaleva spiega poi cosi' una frase del documento uscito dalla direzione regionale del suo partito dove si dice che c'è la sua disposinibilita' a rinunciare all' incarico, se Martini non riuscisse nel confronto che ci sara', a recuperare la fiducia del Ppi: "Quanto prima ci sara' un incontro tra Martini e una delegazione del Ppi nel corso della quale verranno anche chieste delle garanzie future nel rapporto tra Ds e Ppi".
La partita piu' difficile, pare di capire, sara' quella sull'eventuale apertura dei Ds a Rifondazione.