I problemi infrastrutturali della fascia costiera trascurati, secondo un documento dell’Unioncamere Toscana
Il presidente del consiglio regionale Chiti si dice "assai sorpreso" alla lettura del documento, che "presenta un quadro a tinte fosche e deformate, non trova riscontri oggettivi ed evidenzia i problemi infrastrutturali senza tener conto della loro evoluzione". Secondo Chiti, gli studi dimostrano che l'area Pisa-Livorno e quella fiorentina hanno visto migliorare in modo significativo i livelli di accessibilità, grazie alla realizzazione della Firenze-Pisa-Livorno, al collegamento tra Autostrada e Aurelia, agli interventi per il porto di Livorno e per gli aeroporti di Pisa e Grosseto.
L'accordo quadro con il governo, ricorda ancora Chiti, prevede ulteriori
interventi per la Due Mari e per i porti di Livorno, Piombino e Marina di
Carrara.
Inoltre Chiti giudica "del tutto arbitrario far dipendere i problemi
economici e dell'occupazione della costa esclusivamente dalle dotazioni
infrastrutturali." Il presidente aggiunge che il dato del 14 per cento
indicato come media della disoccupazione nell'area costiera e' fermo al
1998 e riferito solo alle province di Livorno e Massa-Carrara.
"Nel 1999 -
scrive Chiti - a parità sostanziale di livello infrastrutturale, e' sceso
all'11,5 a Massa-Carrara, all'11 a Livorno e al 9 a Grosseto". La causa
prima della disoccupazione, secondo Chiti, va ricercata nella crisi negli
anni Ottanta delle grandi industrie a partecipazione statale, "che ha
richiesto un difficile processo di reindustrializzazione, di cui adesso si
vedono i primi frutti: dallo sviluppo delle attività turistiche alla
cantieristica, ai sistemi locali di piccola impresa".
Chiti sottolinea anche il fatto che il documento Unioncamere non dice
nulla "sul problema del finanziamento delle opere e sulla necessità di
coinvolgere i capitali privati": un problema tutt'altro che secondario, viste
le limitate possibilità della finanza pubblica.