A un anno dell'esplosione del Deposito Eni

Redazione Nove da Firenze

Un anno fa cinque lavoratori hanno perso la vita al deposito Eni di Calenzano mentre svolgevano il proprio lavoro.

Alle ore 15:00 è stato scoperto in via di Prato il monumento con i nomi delle cinque vittime -Davide Baronti, Franco Cirelli, Carmelo Corso, Vincenzo Martinelli e Gerardo Pepe- realizzato su proposta di ANMIL. Erano presenti alcuni familiari delle vittime. Successivamente al Palazzetto dello sport sono intervenuti il sindaco Giuseppe Carovani, la sindaca della Città Metropolitana Sara Funaro e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Sono intervenute anche rappresentanze delle sigle sindacali.

La Sindaca della Città Metropolitana di Firenze ha dichiarato: "Siamo a fianco del Sindaco Giuseppe Carovani insieme al Presidente della Regione Eugenio Giani e tanti Sindaci dell'area metropolitana in segno di vicinanza ai familiari delle vittime. Purtroppo troppe sono le vite spezzate sul lavoro e troppe famiglie sopravvivono con un dolore immenso che non si può riuscire a ricucire. Dobbiamo mantenere un'attenzione alta sul tema della sicurezza dei luoghi di lavoro. Non potevamo mancare a questo appuntamento. Ringrazio particolarmente l'Anmil per aver deciso di dedicare un monumento in ricordo di questi lavoratori morti così, perché rimangano per sempre nella nostra memoria"

A seguire sono state consegnate delle targhe di riconoscimento ai soccorritori e alle forze impegnate nella gestione dell’emergenza.

"Un dolore che resta vivo nella nostra comunità e nelle nostre coscienze. Oggi a Calenzano alla cerimonia ufficiale li ricordiamo con rispetto, insieme alle loro famiglie, alle istituzioni e a tutta la cittadinanza.La sicurezza non è un costo, ma un diritto.La vita di ogni lavoratrice e lavoratore deve essere protetta sempre, senza compromessi.Continueremo a batterci perché stragi come questa non accadano mai più, e tutti i lavoratori abbiano il diritto di tornare a casa incolumi e in salute" dichiara Elena Aiazzi, segreteria Cgil Firenze.

“E’ passato un anno, ma il dolore è lo stesso, così come è la stessa la consapevolezza che quello che è successo a Calenzano non è un caso” commenta il segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi “Tragedie come questa – aggiunge Franchi - come il crollo nel cantiere di via Mariti, come quello che è accaduto nella centrale di Suviana, sono la conseguenza di azioni, di scelte, frutto di una logica tossica e mortale: la logica del profitto che viene prima dell’attenzione e degli investimenti per la sicurezza, prima della vita. Dobbiamo ricordarcelo sempre e impegnarci ogni giorno, ogni minuto per contrastare e sconfiggere quella logica. Per questo come Cisl crediamo che sia necessario lavorare per costruire percorsi di responsabilità, piuttosto che contrapposizioni ideologiche che non risolvono i tanti problemi che l’Italia ha, tra cui i tanti morti sul lavoro restano al primo posto.”