"Nessuna modifica di destinazione d'uso per l'ex succursale dell'Istituto d'Arte di Porta Romana"

Redazione Nove da Firenze

Dichiara l'assessore provinciale alla Pubblica istruzione Piero Certosi intervenendo sulle polemiche relative allo stabile di via Attavante, "utilizzato temporaneamente per far fronte a un'emergenza sociale".
In base a una convenzione firmata dal Comune e dalla Provincia di Firenze era stato trasferito in uso gratuito alla Provincia il plesso scolastico di via Attavante 5, utilizzato come succursale dell'Istituto Statale d'Arte di Firenze. Ma a far data dal 15 settembre, data di inizio dell'anno scolastico, saranno restituiti al Comune di Firenze, ente proprietario, tutti i locali della palazzina di via Attavante in uso alla Provincia, ad esclusione dei locali al piano terreno che resteranno temporaneamente a disposizione di Palazzo Medici Riccardi.
Entro la data di inizio delle lezioni, la succursale dell'Istituto d'arte rientrerà nelle sede centrale di Porta Romana.
Sulla succursale dell'Istituto d'Arte Certosi aveva scritto una lettera al Sindaco di Firenze e agli assessori comunali competenti il 6 agosto scorso.


"L'immobile restituito al Comune per ragione di emergenza sociale- spiegava Certosi - dovrà comunque mantenere la destinazione scolastica e ciò fino all'approvazione, da parte della Provincia, congiuntamente al Comune di Firenze, di un piano generale di utilizzo delle strutture scolastiche destinate all'istruzione secondaria superiore e alla scuola dell'obbligo, che tenga conto anche dei problemi relativi all'innalzamento dell'obbligo scolastico".
La vicenda della succursale dell'Istituto d'arte è stata oggetto di un'interrogazione del consigliere provinciale del Ccd Alessandro Corsinovi che aveva chiesto quali sono stati i criteri con cui "è stata individuata la sede della ex l'ex succursale dell'Istituto d'Arte di Porta Romana per assegnarla agli extracomunitari come alloggi".


"Si montano polemiche senza un fine costruttivo, spaventando la gente - dice Certosi - Non si può strumentalizzare tutto e tutti, specialmente in presenza di emergenze sociali e, a questo riguardo, esprimo la mia solidarietà a chi deve affrontarle, come l'assessore comunale alla casa Tea Albini".