Mentre un incendio doloso brucia la pineta tra Livorno e Tirrenia
Uno specifico decreto, pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Toscana, ha proclamato a partire dal
giorno primo luglio "lo stato di grave pericolosità per lo sviluppo degli incendi boschivi su tutto il territorio
regionale". E' quindi vietato accendere fuochi, usare fornelli o comunque compiere qualsiasi altra operazione
che possa creare pericolo di incendi a 200 metri dalle aree boscate. Le multe previste per i trasgressori vanno
dalle 100 mila al milione di lire. E' stata inoltre potenziata l'attività di avvistamento - incendi, grazie all'utilizzo di
cinque aerei, e rafforzata anche quella di spegnimento grazie alla disponibilità di cinque elicotteri.
Un'azione di prevenzione e controllo che ha dato i suoi frutti, alla luce del confronto tra i dati relativi al primo
semestre di quest'anno e quelli relativi allo stesso periodo del 1998.
Il numero degli incendi verificati e' infatti
calato del 40,2% , ed il totale della superficie interessata si è praticamente dimezzato (-50%) . Massa Carrara
e Lucca rimangono ancora ai primi posti fra le province più colpite, rispettivamente con 45 e 22 incendi,
mentre a Siena spetta il ruolo di fanalino di coda con il record invidiabile di neppure un incendio nei primi sei
mesi dell'anno.
Sul fronte della prevenzione anche quest'anno verranno distribuiti in tutta la regione degli appositi opuscoli a
colori dal titolo "Gli occhi del bosco ti guardano, non chiudere i tuoi", che serviranno a sensibilizzare l'opinione
pubblica sul problema, oltre ad indicare le principali regole da seguire per ridurre al minimo il rischio di
incendi.
Nell'opuscolo sono riportati anche i numeri utili in caso di emergenza, primi fra i quali quello del Corpo Forestale (1515) e quello dei Vigili del Fuoco (115). I pieghevoli saranno distribuiti nei prossimi giorni e capillarmente diffusi all'interno di ciascuna provincia. L'iniziativa comprende quest'anno anche la distribuzione di adesivi informativi, facilmente riconoscibili dal logo a forma di gufo e differenziati per ogni provincia, che riportano i numeri utili locali.