Marcia per la pace Perugia-Assisi

Redazione Nove da Firenze

La Regione Toscana aderisce alla marcia per la pace Perugia-Assisi in programma domenica 16 maggio, alla quale parteciperà con il proprio gonfalone. E' quanto ha deciso la giunta, raccogliendo l'invito in tal senso formulato dal coordinamento nazionale "Enti locali per la pace", organizzatore di questo appuntamento straordinario (la Perugia-Assisi si svolge abitualmente a settembre), che intende esprimere le ragioni del dialogo e della tolleranza tra i popoli di fronte ai drammatici eventi della guerra nel Kossovo. "L'adesione alla marcia - spiega il presidente della Regione Toscana, Vannino Chiti - rappresenta la scelta coerente di una regione da sempre impegnata nella promozione della cultura di pace, tema su cui dispone anche di una propria specifica legge, del ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie, e per la difesa dei diritti umani.

Su questo piano possiamo vantare una lunga tradizione. Un impegno costante che oggi ci vede in prima linea anche nell'assistenza e nell'accoglienza ai profughi del Kossovo, come negli anni passati lo siamo stati per altri profughi balcanici. E che, così come e' successo per la Bosnia o per il Medio Oriente, ci vedrà protagonisti anche in numerosi progetti di cooperazione, una volta che, con il cessate il fuoco, si potra' finalmente lavorare per la ricostruzione e per il ritorno ad una vita normale". Con la partecipazione alla marcia, la giunta ha deciso di aderire anche al comitato che dovra' organizzare la prossima Perugia-Assisi e, negli stessi giorni (20-26 settembre), la terza assemblea dell'ONU dei popoli".
Anche i Gonfaloni della Provincia di Pisa e del Comune di Pisa saranno presenti.
"Quest'anno la Marcia si caratterizza giustamente per il sostegno -scrivono congiuntamente il Sindaco e il Presidente della Provincia- attraverso la cessazione della logica delle armi, all'opera politica e diplomatica internazionale, quale strumento unico per dirimere i conflitti.

Sono tali principi ad ispirare l'impegno comune dei partecipanti all'iniziativa nella diffusione di un appello per l'immediato cessate il fuoco e nella promozione della più ampia solidarietà verso tutte le vittime della guerra in Kosovo, Albania, Macedonia, Montenegro e Serbia. Sentiamo necessario esprimere con forza, sulla base anche delle posizioni affermate nella riunione congiunta dei consigli provinciale e comunale, l'esigenza che gli spazi tenui e difficili che si sono aperti e che sono frutto dell'impegno straordinario del Governo italiano, per la ripresa della trattativa diplomatica, siano percorsi con determinazione e senza inutili e deleterie rigidità.
Oggi più che mai, dopo le troppe vittime inermi che non sono semplicemente "danni collaterali" e di fronte al rischio evidente che l'unico obiettivo dell'intervento militare divenga la prosecuzione dell'intervento militare stesso per una vittoria tanto improbabile quanto fine a se stessa, continuiamo a ritenere che la voce debba ritornare alla politica ed alla diplomazia attraverso l'iniziativa dell'ONU e che sia segno di fermezza e di coraggio favorire, prima che sia troppo tardi, una nuova fase attraverso una sospensione dei bombardamenti che permetta a tutte le forze che vogliono una pace giusta di esplicare al massimo le loro capacità di iniziativa e di pressione morale e diplomatica".