Tagli alla Rifle di Barberino di Mugello?

Redazione Nove da Firenze

La consigliera del Pds Alessandra Maggi, con un ordine del giorno approvato all’unanimità, ha chiesto al Presidente della Giunta Provinciale di promuovere in stretto rapporto con le organizzazioni sindacali e con gli enti locali della zona "tutte quelle iniziative che si renderanno necessarie ai fini prioritari della tutela e dello sviluppo dell’occupazione". Nella seduta del consiglio è stato votato e approvato anche un ordine del giorno di Forza Italia, con il quale si chiedeva a Gesualdi di "promuovere in stretto rapporto con gli enti locali della zona tutte quelle iniziative che si renderanno necessarie ai fini dello sviluppo delle imprese ed alla tutela dell’occupazione"; di "verificare con i parlamentari europei eletti nel collegio ogni possibile progetto che sia utile allo sviluppo economico del Mugello"; di stimolare "il Governo affinché ponga in essere una politica economica tale da incentivare gli investimenti nelle imprese, così da sviluppare l’economia e ridurre la disoccupazione". Approvato all’unanimità l’ordine del giorno di Alessandra Maggi; a maggioranza, invece, quello di Forza Italia, con i voti favorevoli di Polo, Verdi, Pds-Ds, Ppi e Gianluca Lazzeri (gruppo misto), l’astensione dei consiglieri del Pds-Ds Cecconi, Mengozzi, Migliorini e Campi e il voto contrario di Sandro Cocchi (Comunisti italiani) Il Gruppo Fratini ha avanzato proposte di ristrutturazione alla rappresentanza sindacale unitaria.

"La Rifle - spiega Alessandra Maggi - rappresenta la più importante realtà produttiva del Mugello e con i suoi 470 addetti ha un ruolo fondamentale nell’economia del territorio". L’Azienda ha dichiarato di non voler trasferire in altre zone gli impianti ma di collegarsi ad un processo di investimenti finalizzato alla riconversione degli impianti stessi. Il consiglio provinciale, in ogni caso, ritiene fondamentale che questo progetto debba consentire "l’utilizzo di tutti i dipendenti anche attraverso processi di riqualificazione e riconversione", tenendo conto "che l’80 per cento dei dipendenti è costituito da donne" in una fascia di età, 35-50 anni, già duramente colpita con la chiusura del calzaturificio San Lorenzo. Il processo di ristrutturazione, per Forza Italia, "potrebbe non consentire l’automatico e contemporaneo passaggio di tutti i dipendenti dalla vecchia alla nuova azienda". Sulla questione il consigliere Sandro Cocchi è intervenuto dicendo che bisogna aprire una vera e propria trattativa con l’Azienda. Per il Presidente Michele Gesualdi la vicenda della Rifle, insieme a quelle della Nuovo Pignone e della Gucci, rappresentano i volti di uno stesso problema: "Non siamo contrari all’ipotesi di riconversione - ha detto Gesualdi - ma i posti di lavoro devono essere tutti garantiti".