Tav, a Roma la firma, a Firenze la protesta in piazza Duomo

Stamattina la firma a Roma alla presenza dell’amministratore delegato FS Michele Elia, del ministro Altero Matteoli, il presidente Enrico Rossi, la vice presidente della Provincia Laura Cantini, il sindaco Matteo Renzi e l’assessore Luca Ceccobao

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2011 14:21
Tav, a Roma la firma, a Firenze la protesta in piazza Duomo

Via libera alla stazione Foster e al nodo ferroviario dell’Alta Velocità a Firenze, con sottoattraversamento. La firma oggi a Roma, presso il Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture con Rete Ferroviaria italiana del gruppo Fs, rappresentata dall’amministratore delegato Michele Elia, presente anche il ministro Altero Matteoli, Regione, Provincia e Comune di Firenze, Enrico Rossi, Laura Cantini e Matteo Renzi. Tanti gli esposti presentati ed i dubbi di coloro che scendono nuovamente in piazza allertati da quanto accaduto in altre parti d'Italia, si dicono certi che in Toscana non vi siano più garanzie che in altri siti già interessati e costretti a contarsi le ferite.

I No Tav nuovamente in Piazza Duomo a Firenze si uniscono anche ai rappresentanti dei Comitati costituiti per seguire la vicenda della strage di Viareggio. A Roma c’erano anche il presidente di Ferrovie Lamberto Cardia e l’amministratore delegato Mauro Moretti, oltre all’assessore toscano ai trasporti e alle infrastrutture Luca Ceccobao. Confermati gli impegni sulle opere infrastrutturali assunti in accordi precedenti e che non vengono modificati. Rimane imprenscindibile la realizzazione di un servizio ferroviario metropolitano ad alta frequenza e con fermate ravvicinate.

Rete ferroviaria italiana si impegna al riguardo, nei prossimi due anni, ad una serie di sperimentazioni per risolvere alcuni possibili nodi critici. Ottanta milioni per la mobilità cittadina che il sindaco Matteo renzi avrebbe 'ottenuto' in cambio del tira e molla secondo alcuni e che invece - ripetuto a gran voce in piazza Duomo dai Comitati no Tav riunitisi in concomitanza della firma - c'erano già, destinati al completamento della fermata metropolitana di Perfetti Ricasoli, al secondo lotto della fermata metropolitana de Le Cure, alla realizzazione della fermata Circondaria e alla spola tra la nuova stazione dell’alta velocità e Santa Maria Novella, nonché alle fermate metropolitane di Peretola Aeroporto e di San Salvi, in via di approvazione. Milioni di euro destinati al Comune di Firenze (76,6 milioni) per la realizzazione di interventi per la viabilità e la mobilità cittadina, che l’amministrazione stessa individuerà nel rispetto degli atti di programmazione.

Al Comune anche 7,7 milioni che rimangono dall’accordo del 1997, tolti i 16 milioni destinati per lla sistemazione del Mugnone. Nell’accordo si fa riferimento al tanto sospirato collegamento tra Santa Maria Novella e la nuova stazione Foster, progettato affidato ad Rfi ed entro sei mesi inviato alla Conferenza dei Servizi. Alla Provincia di Firenze spettano invece 5,4 milioni per la realizzazione della passerella pedonale sull’Arno a San Donnino, che permetterà l’accesso alla stazione ferroviaria, già ultimata, a Badia a Settimo e Colombano, sulla sponda opposta del fiume. Tramvia.

La linea 2, Peretola - Unità d’Italia, cambia tracciato. Non si passa più dagli ex Macelli, Renzi ha chiesto di spostare l'asse di attraversamento ed Rfi si è resa disponibile. Via libera al passaggio della linea all’interno del palazzo Mazzoni in viale Belfiore, compreso il recupero dell’edificio richiesto dalla soprintendenza. Per il collegamento Leopolda - Piagge, Rfi si impegna a cedere la tratta delle Cascine alla Leopolda. Rfi si impegna con 300 mila euro ogni anno, per l'informazione ai cittadini e per vigilare sul rispetto degli accordi verrà istituito un Comitato professionale di garanzia.

“Con la firma di oggi si realizza un obiettivo importante per la Toscana e l’Italia: l’adesione convinta di tutte le istituzioni al completamento dell’alta velocità a Firenze. Per realizzare bene un’opera di tale portata questa condivisione era indispensabile e con soddisfazione oggi possiamo dire che questa adesione convinta c’è stata”. E’ questo il primo commento del presidente della Toscana Enrico Rossi, dopo la firma. “Non c’è futuro senza alta velocità ferroviaria – si sofferma Rossi - in Francia ci sono 14 linee e in Germania 8.

Grazie anche alle scelte fatte negli anni passati, la Toscana avrà una stazione moderna, progettata da un architetto famoso e dedicata all’alta velocità, come poche altre regioni avranno. Con questa opera completiamo ciò che era stato deciso dalle precedenti amministrazioni, in linea con il principio di continuità rispetto a scelte strategiche per Firenze e per l’Italia”. “Per fare tutto questo – prosegue Rossi – abbiamo concordato modifiche al progetto. In particolare abbiamo dovuto rinunciare ad alcuni interventi di ammodernamento delle linee di superficie per consentire al Comune di Firenze di incassare risorse per la mobilità cittadina.

Ma ci sembra ragionevole che il Comune, a fronte di un’opera tanto importante, abbia chiesto una compensazione: una pratica che è sempre stata usata nella nostra regione, anche verso altri enti locali e per altre opere”. ”E’ scritto ben chiaro nell’accordo – dice – che i binari di superficie, che si libereranno, verranno destinati al traffico regionale e metropolitano e che sarà garantito un collegamento idoneo, con un binario dedicato, tra la stazione dell’alta velocità e Santa Maria Novella”.

“Un ruolo essenziale – dice Rossi – avranno gli uffici regionali, con l’Arpat per il controllo dell’impatto ambientale, con le Asl per il rispetto della sicurezza dei lavoratori e della salute dei cittadini, con il Genio civile per i problemi legati alla stabilità degli edifici nell’area interessata dai lavori”. “Non faremo sconti a nessuno – ribadisce il presidente – Naturalmente anche agli altri enti preposti al controllo e al rispetto delle regole chiediamo altrettanto rigore e impegno”. “Certo – ammette Rossi – una tale opera non potrà non provocare anche problemi e difficoltà, che dovranno essere superati.

Per questo l’intervento è un banco di prova per tutti. Come Regione faremo in fondo la nostra parte, assumendoci le nostre responsabilità”. Nuovi posti di lavoro e maggiore competitività. Rossi si sofferma infine sugli effetti positivi che l’alta velocità avrà per la Toscana: nuovi posti di lavoro nell’immediato, “in un settore come quello delle costruzioni che ha perso 13 mila occupati a causa della crisi”, e maggiore competitività in futuro, “rendendo la Toscana più attrattiva per gli investimenti”. Una coesione di intenti che ha sentito la nota stonata dell'Assessore regionale Anna Marson e che suscita l'interesse dell'opposizione. “Finalmente qualcosa si muove nella Giunta regionale.

Esprimo tutto il mio sostegno all’assessore Anna Marson per la posizione assunta sull’accordo a proposito del passante fiorentino dell’Alta velocità”. Con queste parole il consigliere regionale Dario Locci (Gruppo Misto) commenta la decisione dell’assessore all’Urbanistica di far slittare il voto della Giunta sul protocollo d’intesa sulla Tav. “Da tempo – continua Locci - ci battiamo per avere una maggiore chiarezza sul progetto di Fs, un progetto su cui sono state raccontate un sacco di bufale, nel tentativo di oscurare il vero nodo della questione: cioè che non vi è alcun merito nel realizzare un tunnel sotterraneo e una mega-stazione ad hoc, quando si potrebbe ottenere lo stesso scopo, in termini di risparmio di tempo, con il passaggio dei treni veloci in superficie”. Di diverso avviso il consigliere Nicola Nascosti: «L’Alta velocità ferroviaria? E’ un treno che Firenze non poteva permettersi di perdere.

Ora però Palazzo Vecchio sappia sfruttare i fondi come opportunità per migliorare la viabilità urbana». Parla così, a pochi minuti dalla firma dell’accordo sull’Alta velocità a Firenze, il Consigliere regionale del Pdl Nicola Nascosti. «Come Pdl – ricorda Nascosti – siamo sempre stati contrari all’opera così come è stata pensata, in particolare rispetto alla Stazione Foster. Tuttavia, siccome Firenze non può permettersi di perdere l’Alta velocità, su cui per altro il nodo fiorentino è assolutamente rimasto indietro, allora vogliamo che l’opera sia realizzata presto, in tempi certi e bene, non come è accaduto in Mugello.

Non solo: nel ringraziare il ministro per le infrastrutture Altero Matteoli per quanto fatto finora – conclude l’esponente del Pdl – auspichiamo che i finanziamenti assegnati a Firenze siano destinati al miglioramento della viabilità urbana, così che la città intera possa sfruttare in termini di miglior mobilità l’opportunità fornita dalla Tav». La Provincia di Firenze, rappresentata dalla Vice Presidente con delega alle Infrastrutture Laura Cantini ha ribadito l’importanza dell’accordo.

In particolare, con i 5 milioni e 388.000 euro che RFI trasferisce alla Provincia di Firenze, Palazzo Medici Riccardi dovrà realizzare la passerella pedonale alla stazione di San Donnino, e rimuovere i ruderi dell’ex ponte a Rovezzano, riqualificando così tutta l’area che fu coinvolta durante le costruzione della direttissima Firenze-Roma. ‘Grazie agli interventi alla stazione di San Donnino - ha spiegato Lura Cantini - potremo riconsegnare la fermata agli utenti, che avranno modo di raggiungerla agevolmente; operazione utile anche a decongestionare il nodo fiorentino.

Infine – ha concluso la Vice Presidente della Provincia di Firenze – vigileremo, dopo la realizzazione del sotto-attraversamento sulla riorganizzazione del Memorario, per salvaguardare gli spostamenti dei cittadini del territorio fiorentino. Abbiamo anche ribadito al ministro la necessità di ulteriori finanziamenti per potenziare le infrastrutture del nostro territorio.’Soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci: ‘Il raggiungimento dell’accordo per il completamento del sistema dell’Alta Velocità – ha detto il Presidente - rappresenta un momento importante per la mobilità del nostro territorio, che potrà così offrire – una volta ultimati i lavori - due livelli distinti di servizio: quello per i cittadini dell'area metropolitana e quello per i viaggiatori di lunga percorrenza e del trasporto merci.

Ed è senz’altro un’occasione di sviluppo per la Toscana e per tutto il nostro paese – ha concluso il Presidente della Provincia – per cui siamo particolarmente soddisfatti di avere raggiunto una piena condivisione del progetto’. Presente in piazza a Firenze contro la realizzazione dell'opera anche la consigliera comunale Ornella De Zordo: “I milioni di euro che il sindaco Renzi ha presentato come un nuovo 'tesoretto', in realtà non sono affatto nuove risorse che giungono alla città, ma cifre già presenti negli Accordi e Conferenze di Sevizi degli anni passati a partire dal Protocollo del 1997.

Firenze non avrà quindi niente in più rispetto a quello che già era stato concordato negli anni scorsi. Semplicemente saranno destinati invece a infrastrutture diverse rispetto a quelle ipotizzate alla fine degli anni '90 e che finora non sono state realizzate, come le fermate ferroviarie metropolitane di Peretola aeroporto, San Salvi, Perfetti Ricasoli, le Cure, Circondaria". "Abbiamo sempre sostenuto che i danni ambientali non possono essere monetizzati; niente potrà risarcire questo territorio di un'opera inutile e dannosa che aumenterà il debito pubblico di 3 miliardi di euro.

Ma almeno che non ci si venga a raccontare che in cambio si è ottenuto qualche beneficio, anzi, come sovrappiù si cancellerà il potenziamento dei treni regionali e di una linea metropolitana. Oggi con la firma di questo accordo si scrive un altro capitolo di una storia poco edificante: dal 1997 si sono succeduti accordi firmati da tavoli politici che hanno costantemente ignorato pareri tecnici degli organi preposti, a partire dalla stessa Regione, all'ARPAT, al Genio Civile. Si è scaricato sull'Osservatorio Ambientale - che doveva solo vigilare sull'andamento dei lavori - l'intera responsabilità dell'accertamento della correttezza e dell'idoneità del progetto: e pensare che nell'Osservatorio c'è un rappresentante del committente, e gli altri membri sono di nomina politica! Si è in sostanza sostituito la decisione politica a qualsiasi considerazione tecnica, economica, ambientale.

Amministratori pubblici hanno avocato a sé volontariamente il ruolo di soli decisori vanificando di fatto qualsiasi procedura di verifica e qualunque richiesta di trasparenza”.

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