Monna Lisa la Gioconda, iniziano gli scavi in Sant'Orsola

Iniziate le operazioni di scavo all'interno dell'ex monastero ora in ristrutturazione per opera della Provincia. Il professor Vinceti entusiasmato dai risultati del georadar trova riscontro alle sue tesi ed emergono i primi reperti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 maggio 2011 13:11
Monna Lisa la Gioconda, iniziano gli scavi in Sant'Orsola

"E' presto, ancora presto" dice Vinceti mettendo le mani avanti, trattenendosi alle transenne che delimitano l'area di scavo, però gli occhi sono altrove, la luce che li attraversa mentre parla con la stampa è quella dell'appassionato di storia che ha appena trovato riscontro ad alcune tesi che apparivano fantascientifiche. "Abbiamo iniziato da appena un'ora - spiega - ed abbiamo già trovato la conferma dei rilevamenti fatti con il georadar (al cui impiego ha contribuito un finanziamento di 12mila euro da parte della provincia di Firenze, ndr) che attraverso un sofisticato software ha incrociato i dati offrendoci come risultato una cartografia a colori sulla quale sono evidenziate le zone che presentano "anomalie" termine che uso per indicare quei punti che ci giustificano nell'impresa" "Nello specifico abbiamo ragione di credere di aver rinvenuto un probabile ossario, in prossimità dell'altare presente nella chiesa di Sant'Orsola, ma siamo anche in cerca di una probabile cripta ed i mattoni disposti a rettangolo rinvenuti al centro della stanza (quello che diventerà l'auditorium da 150 posti una volta terminati i lavori di riqualificazione, ndr) ci fanno ben sperare" Presente anche la Soprintendenza fiorentina con l'esperto Giovanni Roncaglia che si tiene molto cauto sulle dichiarazioni, confermando le curiosità emerse sulle quali occorre lavorare "Occorre del tempo - spiega - ma partiamo da alcuni punti interessanti e poi abbiamo altri luoghi da esplorare nel chiostro e nell'ambiente attiguo al chiostro che una volta era una chiesa più piccola del monastero" Ma la Soprintendenza non ha mai avuto la curiosità di venire a vedere cosa ci fosse nei sotterranei di questa struttura rimasta a lungo abbandonata? Allarga le braccia il professore: "Noi possiamo intervenire se chiamati, non abbiamo possibilità di agire direttamente.

Interveniamo se vi è un piano di lavoro, una ristrutturazione in atto. Se poi vi sono riscontri allora è nostra premura salvaguardare i luoghi ed anche dare giusta conservazione agli elementi che emergono e che sono di rilevanza storica" Emittenti di tutto il mondo trasmettono le immagini del setacciamento dei materiali di risulta, dello scavo in corso per mezzo di piccole palette da archeologo, il mistero affascina gli appassionati ed i semplici curiosi. C'è dello scetticismo attorno a questa impresa ed il professor Silvano Vinceti lo sa bene "Se io non fossi il primo a crederci non mi sarei mai imbarcato in questa impresa - sottolinea - non è detto che la troveremo, quel che conta è dare una risposta ad una probabilità storica che altrimenti resterebbe un mistero" di Antonio Lenoci

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