Sull’uscio di cucina: attualità, cervello fritto!

Lo so, lo so; qualcuno è inorridito solo al pensiero. Non per frivole connessioni al mondo politico, eh. Ma perché solo l’idea di ingerire un pezzo del cervello di un animale può creare del disagio. A me no. Anzi, ne vado matta e...

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2009 15:38
Sull’uscio di cucina: attualità, cervello fritto!

Lo so, lo so; qualcuno è inorridito solo al pensiero. Non per frivole connessioni al mondo politico, eh. Ma perché solo l’idea di ingerire un pezzo del cervello di un animale può creare del disagio. A me no. Anzi, ne vado matta e quando ce lo tolsero, in quel triste periodo della ‘mucca pazza’, fu per me un trauma di cui porto i segni ancora oggi. Bando alle ciance! Mi raccomando di utilizzare solo parti di bestie giovani. Bene, comprato il cervello? È di vitello? Visto, è così facile avere un cervello.

Chissà perché alcuni ne fanno a meno. Non comprate quello con su scritto ABnormal però. Passiamo all’operazione più delicata: scottarlo. Va immerso per un minuto al massimo in un pentolino di acqua già bollente. Lo scopo di sbollentarlo è indurire la pellicola di tessuto che avvolge il cervello per poi pelarla facilmente con le dita. Fatelo a pezzetti che somiglino a bocconcini e immergeteli in una pastella di uova e farina. Si possono friggere nell’olio d’oliva, scelta poco economica, ma molto gustosa o nel normale olio di semi, preferibilmente di arachidi.

Grosso modo è pronto quando la pastella è dorata. Mangiatelo caldo e non cadete nella tentazione di irrorarlo di limone. Una volta il limone serviva per pulirsi le mani, ma ora è diventato il companatico. Te lo mettono anche nelle patate fritte! Può fare da piatto unico, credetemi. La sua consistenza, morbida e densa, e il suo sapore ti saziano davvero, senza farti desiderare altro. Ingredienti per 4 persone

  • un cervello di vitello di circa 600 gr
  • un uovo
  • 2 cucchiai di farina 00
  • sale
Vanessa Bof

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