Sull’uscio di cucina: oggi ho fretta… frittata di cipolle!

La base della cucina, la salvezza dello scapolo, la ricetta che ti aiuta a non uccidere la tua dolce metà che ti piomba a casa con i compagni del calcetto.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 ottobre 2009 11:37
Sull’uscio di cucina: oggi ho fretta… frittata di cipolle!

"Frittatona di cipolle, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato e…". Questa citazione fantozziana dovrebbe porre sotto una luce quantomeno celestiale la ricetta di oggi. La base della cucina, la salvezza dello scapolo, la ricetta che ti aiuta a non uccidere la tua dolce metà che ti piomba a casa con i compagni del calcetto. Allora, tanto per rendere interessante la preparazione di questa prelibatezza, direi di soffermarsi sulla cottura delle cipolle. Cipolle che sarebbe meglio fossero quelle di Certaldo, dolci e tenere.

Mia madre mi ha insegnato a non impregnarle troppo d’olio, semplicemente togliendole dalla padella dove sono state appassite con l’olio e depositandole sopra la carta assorbente in un piatto. Sbattete le uova con il sale e il pepe. Io ci aggiungo anche un goccio di latte e una spruzzata di coriandolo in polvere. Ma è un mio vizio non rispettare le regole! Il numero delle uova sarà adeguato al numero dei mangiatori, così come la grandezza della padella. Versate le cipolle ormai asciugate dall’olio dentro le uova e rovesciate tutto nella padella calda.

Abbassate il fuoco al minimo e coprite con un coperchio. Io non le giro le frittate. Le faccio cuocere piano piano, in modo che si colorino sul fondo e rimangano dorate sulla cima. Se volete girarla, armatevi di un piatto più grande della padella, rovesciatevi la vostra creazione e rigiratela dalla parte meno cotta. Ecco fatto. Tutto questo sarà valsa la fatica di 20 minuti del vostro tempo. Una bella fetta di pane, un buon bicchiere di vino o birra se è mercoledì e ci sono le coppe e vi rimetterete in pace con il mondo. Certi amanti della cucina contaminata a volte ci schiaffano due belle sottilette a fine cottura, ma sinceramente tutta quella poltiglia filante mi toglie proprio la poesia.

Fate voi! Vanessa Bof

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