Mostre: “IoAbito” è la mostra di SAM
Una contaminazione di stili e arti

“IoAbito” è la mostra di SAM. Una contaminazione di stili e arti figurative. Domani sera l’inaugurazione Vicesindaco Nardella: “Promuoviamo l’Oltrarno, la cartina di tornasole dell’economia fiorentina”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 luglio 2009 19:11
Mostre: “IoAbito” è la mostra di SAM<BR>Una contaminazione di stili e arti

Dall'8 al 24 luglio lo spazio SAM del Conventino si animerà con la mostra “IoAbito”: una contaminazione di stili e di espressioni artistiche con al centro l'uomo, il lavoro, la creatività. L’iniziativa, realizzata dal Comune di Firenze, dal Comitato Oltrarno Promuove e dalla Fondazione di Firenze per l'Artigianato Artistico, sarà inaugurata domani sera con una performance ad ingresso libero e alla quale è invitata tutta la cittadinanza. “Questa mostra segna un nuovo corso per il Conventino e per SAM, una delle stelle polari di tutta la città e caposaldo per il rilancio dell’artigianato artistico a Firenze – ha sottolineato il vicesindaco Dario Nardella –.

È necessario tenere insieme l’artigianato artistico con i linguaggi dell’arte, della musica e della cultura. La tradizione fiorentina si fonda proprio su questo: basta pensare al teatro nell’antichità dove vi lavoravano molti artigiani e carpentieri. La mostra che verrà inaugurata domani ripropone questi linguaggi artistici, questa manualità”. La mostra “IoAbito. L'abito come invenzione e rappresentazione” sarà inaugurata domani alle 19,30 e proporrà la performance “La Donna e il Cappello” a cura di Luisa Cortesi e il concerto di violoncello e telaio “Trame note” con Naomi Berrill e Marzia Resi.

Saranno presentati oggetti dell’artigianato creati appositamente per la performance. In particolare, Luisa Cortesi, giovane e affermata danzatrice, interpreterà lo spazio e cercherà di esprime l'abito come strumento della rappresentazione e dell'essere per lei un abito e un abito/cappello creati da due artigiani fiorentini. Naomi Berrill, violoncellista e Marzia Resi, tessitrice, daranno vita ad una partitura di tela e colore. Una performance dove si fonderanno i suoni del telaio, le melodie del violoncello e la voce.

Un duetto incredibile che ha come obiettivo, oltre al fascino della contaminazione tra “strumenti” apparentemente tanto diversi, anche il desiderio di dare al telaio, strumento di lavoro, un nuovo ruolo, facendo comprendere la magia del gesto compiuto per la realizzazione di un manufatto. L'artigianato, non solo artistico dunque, ma arte, in quanto espressione dell'uomo, della sua storia e della sua creatività. “Negli anni ’50 il Conventino era pieno di artigiani e vi si svolgevano tante attività – ha raccontato Roberto Ciulli presidente di Oltrarno Promuove –.

Ora si è rinnovato ed è stato abbellito. Mi auguro che torni ad essere uno spazio-laboratorio con lo stesso spirito di 50 anni fa. La mostra che proponiamo riguarderà gli abiti, gli accessori, i gioielli. Tutti insieme bisogna impegnarci per rilanciare l’artigianato artistico di qualità”. La mostra e l’evento inaugurale sono a cura di Cristina Degl'Innocenti. L’installazione dell’atrio nello Spazio SAM è a cura di IED Firenze/Troy Robert Nachtigall e Annaluisa Franco. “Questa mostra segue In-Hand che fu realizzata in occasione dell’inaugurazione di SAM ad aprile e propone un dialogo tra artigianato ed arte – ha commentato Eugenio Taccini presidente della Fondazione per l’Artigianato Artistico –.

SAM permetterà anche una crescita artistica e culturale grazie alla presenza di artisti che giungeranno anche da fuori Italia, portando con sé la propria esperienza, il proprio stile. La crisi economica che stiamo vivendo in questo periodo deve farci capire che bisogna lavorare in modo diverso; la concorrenza dall’estero è alta”. Dopo l’inaugurazione, la mostra sarà visitabile dall’8 al 24 luglio dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 13,00. È stata realizzata in collaborazione con IED/Istituto Europeo di Design di Firenze.

All’ingresso di SAM verrà allestita un'installazione sul concetto di abito/abitare. L'abito come casa del proprio corpo ma anche come abito delle cose che ci circondano. L'abito come strumento della rappresentazione del proprio essere e di comunicazione. Al piano terreno e al primo piano si svilupperà l'esposizione di abiti e accessori moda in un singolare dialogo con opere d'arte. Abiti per le donne ma anche opere create da donne e opere che parlano di donne. Un incrocio ancora una volta tra differenti modi di esprimere la creatività.

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