Toscana Pride: per la prima volta a Firenze il 18 giugno

Ieri sera il ricordo dei morti di Orlando e di tutte le vittime delle discriminazioni. Cellai (FI): "Bene ha fatto il sindaco a negare il patrocinio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 giugno 2016 23:08
Toscana Pride: per la prima volta a Firenze il 18 giugno

A Firenze il ritrovo sarà alle ore 15 a piazza D’Azeglio. Sono passati ormai 47 anni da quel giugno 1969 quando Nancy Rivera lanciò il suo tacco a spillo contro la polizia nelle rivolte di Stonewall a New York. Da allora quest’avvenimento si commemora ogni anno con una delle manifestazioni più diffuse e colorate al mondo, il Gay Pride. Da New York questa parata si è estesa in tutto il mondo, e ogni estate persone di ogni genere e orientamento sessuale si riuniscono in moltissimi paesi e città per celebrare la diversità e contrastare chi vorrebbe una società esclusiva. I movimenti LGBTQI in molti Paesi hanno dato un’enorme spinta alla lotta per i diritti umani, tramutandosi spesso in promotori di libertà e democraziaEd anche in Italia, dove sussiste tuttora un’omo-transfobia diffusa, dove l’educazione di genere diventa una minaccia, dove nonostante la legge sulle unioni civili sia recentemente divenuta realtà ci sono ancora molti passi da fare per un’inclusione completa dei cittadini LGBTQI, il Gay Pride diviene un simbolo di libertà, una richiesta di una società aperta e plurale che vede nelle differenze un valore.

Palazzo Vecchio si è illuminata ieri sera dei colori delle bandiere degli Stati Uniti e arcobaleno, la videoproiezione voluta dal Comune per ricordare le vittime della strage di Orlando. Oltre alle bandiere è stata proiettata la scritta #westandwithorlando, uno degli hashtag twitter più popolari. Centinaia di cittadini, un “fiume” di persone, anche a Certaldo hanno partecipato ieri alla sfilata arcobaleno in apertura delle Notti InColore, una sfilata che era stata annunciata per ricordare, in questa notte di festa, i morti della strage di Orlando (Florida – USA) e in particolar modo il fatto che fosse stata colpita la comunità LGBT americana. Davanti alla bandiera arcobaleno, simbolo dal 1978 del movimento LGBT internazionale (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender), hanno sfilato con la fascia tricolore un consistente numero di rappresentanti dei Comuni dell'Unione dei Comuni Circondario dell'Empolese Valdelsa, che tutti insieme avevano aderito all'appello di solidarietà per le vittime di Orlando lanciato il 13 giugno, al rappresentante del Comune di Poggibonsi e al consigliere regionale Enrico Sostegni.

Dietro a loro lo staff del Mamamia, guidato da una “statua della libertà” transgender, che ha portato la coloratissima bandiera lunga sei metri, seguito da centinaia di cittadini che dopo il breve corteo hanno letteralmente riempito piazza Boccaccio, ascoltato i discorsi di commemorazione per poi ballato sulle note di musica pop al ritmo dello staff del Mamamia. E dopo i discorsi, lo spettacolo di musica e ballo del Mamamia ha fatto vedere “cosa succede di solito in un locale gay”, ovvero balli collettivi sulle note della musica pop, che hanno coinvolto donne e uomini, giovani e anziani, famiglie e bambini fino alla mezzanotte.

A Prato, giovedì 16 giugno, alle 15,15 in apertura del consiglio comunale sarà osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell'attentato di Orlando.

“Il Toscana Pride sarà un'importante occasione di confronto e di lotta alle discriminazioni in nome dell’uguaglianza e della libertà”. È quanto affermano i Senatori Idv Alessandra Bencini, Maurizio Romani ed il Segretario Regionale Giovanni Fittante. "Siamo particolarmente contenti – continuano i tre esponenti Idv – che la parata conclusiva del 18 giugno si svolga a Firenze, anche perché la manifestazione si svolgerà dopo l'approvazione dal Parlamento della legge sulle unioni civili, ottenuta anche con il nostro contributo. Peraltro - concludono Bencini, Romani e Fittante - tale manifestazione assume un significato ancora più grande alla luce della strage di Orlando, che ci fa capire quanto siano più che mai necessarie politiche educative di contrasto al sessismo, all’omofobia, ala transfobia ed alla violenza di genere.”

"Sfruttando la tragedia di Orlando volevano tirare la giacchetta al Sindaco per far portare il Gonfalone di Firenze al gay pride. Dario Nardella è stato coerente e ha detto "no", ed è giusto sottolinearlo". Questa la dichiarazione del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai. "Il Gonfalone non c'entra davvero nulla con una manifestazione sui gusti sessuali di qualcuno. Chi ci vuole andare ha mille bandiere a disposizione, ma quella di Firenze non è ad uso e consumo di nessuno, gay pride compreso" ha aggiunto Cellai.

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