Tornano a suonare le campane della Basilica di Santa Maria Novella

Dopo tre anni di lavori, sono ormai giunti quasi a termine i delicati interventi di restauro della torre campanaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2018 16:33
Tornano a suonare le campane della Basilica di Santa Maria Novella

Sabato 8 dicembre 2018, Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, alle ore 17,30 ricominceranno a suonare le campane della Basilica di Santa Maria Novella.

Alle ore 16,00, nel Salone Multimediale del Comune di Firenze (Piazza della Stazione 4/a) avrà luogo un incontro, organizzato dall’Opera per Santa Maria Novella, sul tema: Anticipazioni sui lavori di restauro della Torre Campanaria. Interverranno: fr. Aldo Tarquini OP – Presidente dell’Opera per Santa Maria Novella, fr. Luciano Cinelli OP – Direttore della Biblioteca Domeni- cana di S. Maria Novella “Jacopo Passavanti”; la dott.ssa Gaia Ravalli – Storica dell’arte (Uni- versità di Firenze), l’Arch. Francesco Sgambelluri - Progettista e DLL e l’Ing. Paolo Capanni – Direzione Artistica Fonderia Capanni

Alle ore 17,30 verrà effettuata la “Scampanata inaugurale”.

Alle ore 18,00 seguirà la Santa Messa presieduta da S. Em. Rev. card. Giuseppe Betori, Arcive- scovo Metropolita di Firenze

A fronte delle gravi condizioni di degrado diffuso tra le varie membrature del campanile, l’Opera per Santa Maria Novella, autorizzata dal Fondo Edifici di Culto (FEC) del Ministero dell’Interno, proprietario del bene, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, ha intra- preso nel gennaio 2016 i lavori di restauro del Campanile trecentesco.

Un cantiere di restauro è sempre un momento privilegiato per lo studio del tessuto architet- tonico. Pertanto, gli interventi edilizi sono stati accompagnati da indagini e studi, attualmente anco- ra in corso con l’augurio che possano rivelare ulteriori informazioni sulle fasi costruttive.

Il campanile di S. Maria Novella è legato all’iniziativa del domenicano Simone Saltarelli, arcivescovo di Pisa, che intorno al 1330 lasciò disposizioni e risorse economiche per innalzare la torre ed il grande dormitorio occidentale del Convento. In realtà, il Saltarelli finanziò il restauro ed il completamento di un campanile già documentato nel 1305, sicuramente in uso per la precedente chiesa (consacrata nel 1094), utilizzato ancor prima quale “torre di avvistamento per incendi”.

La torre, con i suoi otto livelli fuori terra (64,57 metri di altezza pari a circa 110 braccia fio- rentine) presenta caratteri neoromanici, ispirati alla torre tardo-duecentesca di Ognissanti. Con rego- lari specchiature quadrate in filaretto di pietra forte, bordate da archetti pensili a tutto sesto e lesene, propone lungo i quattro livelli il progressivo e classico ampliamento delle finestre, da monofora a trifora.

Un più pronunciato carattere “gotico” doveva esserle attribuito dalla cuspide arricchita con la sequenza di foglie ondeggianti (gattoni o smerli), che correvano lungo i suoi spigoli, rimosse du- rante il restauro del 1778.

Nello stesso periodo furono nascosti i bacini in cotto invetriato, incastonati nelle pareti delle quattro specchiature della cuspide in muratura di mattoni a facciavista, bacini disposti secondo schemi a croce greca e su due ordini in altezza, oggi riportati alla luce.

I quattro timpani alla base della cuspide, col tema della croce potenziata, dialogano con le testate del sottostante transetto, un tempo presenti anche sul fronte settentrionale, oltre che con l’ottagonale campanile della Badia.

Gli oculi, le finestre circolari al centro dei timpani, furono tamponati durante i lavori settecenteschi e nello stesso periodo furono rimosse le statue presenti al loro interno rappresentanti il tetramorfo: un’aquila per Giovanni, un angelo per Matteo, un leone alato per Marco ed un toro alato per Luca.

Le campane

Fino al 1845 erano quattro: - Maria Domenica Caterina, la grossa, dalla voce potente (libbre 3140 – 1.066,15Kg), - Maria Nunziata Pietra Tommasa (libbre 2320 - 787,64Kg), - Maria Assunta Vincenza Antonina (libbre 1564 - 530,97Kg), - Maria Giovanna Caterina (libbre 1150 - 390,42Kg).

Realizzate tutte e quattro dal fonditore fiorentino Alessandro Tognozzi, nipote di Domenico Moreni, furono inaugurate il 16 giugno 1764. Al Tognozzi-Moreni i frati avevano dato il bronzo delle vecchie campane. Tra di esse, la seconda, portava la data di nascita: 1303 ed il fonditore era stato Puccio fiorentino, non meglio conosciuto. L’iscrizione attorno alla campana riportava l’Ave Maria nella forma allora in uso: A.D. MCCCIII AVE MARIA GRATIA PLENA DOMINUS TECUM BENEDICTA TU IN MULIERIBUS, ET BENEDICTUS FRUCTUS VENTRIS TUI +SANCTA MA- RIA ORA PRO NOBIS. PUCCIUS FLORENTINUS ME FECIT. La terza campana, dello stesso artista, portava la data 1310. Al bronzo vecchio i frati dovettero ag- giungere altre 5227 libbre. Tra bronzo aggiunto e spese di lavoro, furono pagati 1077 scudi, 4 lire e 11 denari, somma ingente a quel tempo.

Nel 1845, per migliorare il suono complessivo e renderlo così più armonioso, fra Rosario Magnelli fece realizzare la quinta campana di circa 800 libbre, dedicata al Beato Giovanni da Sa- lerno, fondatore del Convento di S. Maria Novella, primo insediamento domenicano a Firenze.

Quest’ultimo intervento, tutto sommato, assecondava anche i nervi già scossi del melanco- nico Giacomo Leopardi il quale, trovandosi ad alloggiare in una strada prossima a Santa Maria No- vella, annoiato e urtato dal brutto suono di quelle campane (era forse l’anno 1830), decise di cercare un altro albergo lontano dalla chiesa domenicana.

Per ulteriori info: www.smn.it

PROPRIETA’: FONDO EDIFICI DI CULTO (MINISTERO DELL’INTERNO) INTERVENTO A CURA DI : OPERA PER SANTA MARIA NOVELLA PRESIDENTE: P. DANIELE GIOVANNI CARA O.P. (in carica dal 2014 a settembre

2018) – P. ALDO TRAQUINI O.P. (in carica dal 2 ottobre 2018) PROGETTO E DIREZIONE LAVORI ARCHITETTO FRANCESCO SGAMBELLURI PROGETTO OPERE STRUTTURALI ARCHITETTO GIACOMO TEMPESTA CONSULENTE MATERIALI LAPIDEI GEOLOGO CARLO ALBERTO GARZONIO FUNZIONARI SOPRINTENDENZA: ARCHITETTO VINCENZO VACCARO

ARCHITETTO LIA PESCATORI ARCHITETTO FRANCESCA FABIANI ASS. ARCHITETTO ROSELLA PASCUCCI CONSULENTI CERAMICHE: MARINO MARINI (MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO)

FAUSTO BERTI (MUSEO DELLA CERAMICA DI MONTELUPO) REALIZZAZIONE PONTEGGI CEDIL - BARBERINO DEL MUGELLO OPERE DI RESTAURO: IMPRESA CELLINI SRL FORNITURA LAPIDEO: CAVA FROSINI PIETRE - LASTRA A SIGNA

OPERE IN FERRO: NENCI E SCARTI FORNITURA E POSA CERAMICHE: ICHNOS Archeologia, ambiente e sperimentazione SISTEMA LINEA VITA: MUGELLO SICUREZZA – BORGO SAN LORENZO IMPIANTO MECCANIZZ. CAMPANE: CAPANNI FONDERIE (RE)

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