Stranieri a scuola di italiano e di educazione civica

Il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Toscana Giovanni Donzelli: "A Prato il master per lucrare sull'accoglienza"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 novembre 2016 09:20
Stranieri a scuola di italiano e di educazione civica

Sono sette le istituzioni scolastiche dove si svolgeranno i corsi di formazione civica e i test di italiano per stranieri. Si trovano a Firenze, Bagno a Ripoli, Borgo San Lorenzo, Campi Bisenzio, Empoli, Pontassieve e Scandicci. E’ quanto stabiliscono due protocolli d’intesa firmati ieri a Palazzo Medici Riccardi tra il prefetto Alessio Giuffrida e il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Domenico Petruzzo. Le intese, che rinnovano precedenti accordi di collaborazione, si inseriscono nell’ambito di due specifici Accordi Quadro, siglati tra il Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Istruzione.

I due documenti siglati oggi definiscono i criteri e le modalità di svolgimento dei corsi e dei test di conoscenza della lingua italiana livello A2, necessaria a ottenere il permesso di soggiorno per lungo soggiornanti (ex carta di soggiorno) e all’assolvimento di quanto prevede l’accordo di integrazione, il “contratto” sottoscritto dai cittadini non comunitari che arrivano in Italia con regolare visto (per lavoro, studio, ricongiungimento familiare, residenza elettiva e motivi religiosi). I corsi di lingua e i test di italiano, nonché l’educazione civica, sono realizzati interamente attraverso l’offerta formativa pubblica, sono gratuiti per lo straniero e vengono organizzati in strutture scolastiche scelte secondo criteri di prossimità al luogo di domicilio del destinatario.

Nel 2015 la Prefettura ha convocato 4053 cittadini stranieri a seguire i seminari e ha sottoscritto 1866 accordi di integrazione. “Un accordo che consolida il rapporto di collaborazione con il mondo della scuola – ha osservato il prefetto Giuffridae che permette di rendere ancor più capillare sul territorio l’apprendimento della lingua italiana e l’educazione civica favorendo così la piena e consapevole inclusione degli stranieri che vengono a vivere e lavorare nella nostra provincia”. Le scuole dove si terranno i corsi sono inserite nell’ambito dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti della provincia di Firenze – CPIA (uno a Scandicci e l’altro a Pontassieve) e sono l’istituto comprensivo Beato Angelico di Firenze, l’istituto comprensivo Busoni-Vanghetti di Empoli, la Fabbrica dei Saperi istituzione del Comune di Scandicci, l’istituto comprensivo Campi – Centro Nord di Campi Bisenzio, l’istituto comprensivo Antonino Caponnetto di Bagno a Ripoli, l’istituto comprensivo di Pontassieve e la scuola media statale Giovanni Della Casa di Borgo San Lorenzo. 

"L'accoglienza degli immigrati è diventata un tale affare che l'Università di Firenze, insieme alla Fondazione Santa Rita di Prato, ha deciso di istituire il primo master specifico in Italia. Un business nel business lodato persino dalla Regione Toscana, che di fatto incoraggia e sostiene un sistema in cui, gli unici a guadagnarci con i soldi degli italiani, sono le cooperative". E' quanto afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Toscana Giovanni Donzelli, denunciando la presenza dell'assessore regionale Vittorio Bugli alla presentazione dell'iniziativa oggi a Prato. "E' emblematico che l'iniziativa si svolga a Prato, città il cui tessuto è stato dilaniato in nome della tolleranza nei confronti dell'illegalità importata dagli stranieri - sottolinea Donzelli - e costerà ad ogni partecipante 2.600 euro.

Il mondo della cooperative sarà coinvolto anche nella formazione, ottenendo così ulteriori benefici. Chissà se nella prima fase di lezioni in cui è previsto lo studio del 'contesto normativo', gli insegnanti spiegheranno che i soggetti che svolgono attività di accoglienza, a differenza di ogni altro settore in cui si utilizza denaro pubblico, prendono 35 euro al giorno ad immigrato senza essere obbligati a rendicontare le spese. Se davvero i 'finti buoni' vogliono parlare di qualità dell'accoglienza - conclude Donzelli - dicano sì alla nostra proposta di legge 'Tagliabusiness' che obbliga alla rendicontazione: solo così si può fermare la speculazione.

E solo così l'accoglienza non sarà più così golosa da alimentare l'invasione di immigrati che sta avvenendo in Italia".

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