Stadio: quel pasticciaccio brutto tra campanilismi e meline

Mentre per il nuovo impianto prende forza l'ipotesi Campi Bisenzio, il sindaco di Firenze Nardella minaccia di mettere in discussione tutta la pianificazione urbanistica dell'area metropolitana. La Fiorentina sta a guardare ma non ha tanto tempo da perdere: "fast, fast, fast..."

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2019 16:52
Stadio: quel pasticciaccio brutto tra campanilismi e meline

(DIRE) Firenze, 11 ott. - E alla fine il sindaco di Firenze Dario Nardella tuonò sul nuovo stadio. L'innesco è il 'derby' politico tra Firenze e Campi Bisenzio per portarsi a casa il nuovo 'catino' viola. Una miccia che accende il sindaco, a margine del sopralluogo sul cantiere della stazione Foster con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli: "Il mio non è campanilismo ma un ragionamento complessivo sull'area vasta e la piana". E attacca: "Se sul piano politico si pone il tema sullo sviluppo delle infrastrutture, con la dislocazione dello stadio, allora si ridiscute di tutto: si riprendono in mano il termovalorizzatore, le linee tramviarie, la pista dell'aeroporto", tuona.

Poi sottolinea: "Se si vuole fare un discorso chiaro sullo sviluppo dell'area metropolitana e della piana, si rimette tutto sul tavolo: inceneritore, pista, stadio, tramvie con il lotto due di Campi e il prolungamento per Sesto. Ma se il giochino è 'io mi prendo quello che voglio e vi lascio quello che non voglio', non ci sto. E' chiaro? Lo dico a tutti, compreso i miei colleghi di partito". E su questo "mi batterò come sindaco metropolitano e di Firenze con tutte le forze che ho".

Che poi, conclude, "il mio non sia campanilismo lo dimostrano i fatti: ho portato le tramvie fuori dal comune di Firenze, mi sono battuto per lo sviluppo dell'area metropolitana con il piano strategico. Inoltre abbiamo vinto, primi in Italia, il piano per le periferie come metrocittà per 40 milioni e mi sono battuto per il ponte delle Signe, per rifare le scuole ad Empoli, per i comuni del Mugello e il rafforzamento della connessione faentina sul fronte dell'Appennino. Vi sembra che faccia del campanilismo sullo stadio?".

(Dig/ Dire)

“Sulla vicenda dello stadio, ma, in generale, sull’intero tema della pianificazione urbanistica dell’area metropolitana, auspico che al più presto le Istituzioni ritrovino il proprio ruolo e che si apra una discussione lontana da quella di queste ore. Capisco le ragioni del sindaco di Campi, non è con i botta e risposta o con le ripicche che possiamo pensare di disegnare il futuro del nostro territorio”, commenta il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi.

“Lo stadio è una infrastruttura importante di rango metropolitano - prosegue - Mi stupisce che la sua collocazione al di fuori dei confini comunali di Firenze sia ancora un tabù. È inconcepibile che si pensi alla Piana solo per collocare infrastrutture e funzioni sgradite al capoluogo. Firenze e i comuni della cintura formano un’unica grande area urbana interconnessa che, come tale, deve essere governata e disegnata. La logica del ‘o tutto o niente’ prospettata dal sindaco di Firenze denota poca lungimiranza ed è fuori luogo in bocca al sindaco metropolitano per il suo ruolo istituzionale”.

“Si è aperto mercoledì il nuovo consiglio della Città metropolitana e nell’occasione ho ascoltato dal sindaco Nardella parole condivisibili sulla necessità di allargare lo sguardo all’area vasta. Parole ben diverse, nei toni e nei contenuti da quelle ascoltate oggi. Siamo pronti - conclude Falchi - ad aprire una discussione sul futuro dell’area metropolitana, purché il confronto sia serio, lungimirante e centrato sugli interessi del territorio e sullo sviluppo sostenibile e riconosca ad ogni comunità il proprio ruolo”, conclude Falchi.

"Il Partito Democratico è ormai un Tutti contro tutti in una lotta permanente sulle opere strategiche" , dichiarano congiuntamente i consiglieri metropolitani leghisti Alessandro Scipioni e Filippo La Grassa. "Leggere che il sindaco di Firenze è pronto a mettere in discussione tutto l'assetto della Piana in una sacra crociata contro l'ipotetica realizzazione del nuovo stadio a Campi Bisenzio, è indice di una profonda frattura interna al loro partito nonché di una contrapposizione evidente tra comuni, di fatto in competizione tra loro ma che de facto dovrebbero remare nella stessa direzione nell'interesse dell'intero territorio provinciale; non ci interessano le diatribe degli altri ma sarà interessante vedere come Nardella vivrà la sua doppia veste di primo cittadino del Capoluogo e presidente della città metropolitana che teoricamente dovrebbe rappresentare gli interessi di tutti i territori dellaProvincia.

Questo avvalora la nostra tesi per la quale è necessario portare avanti una battaglia politica per tornare all’ elezione diretta dei consiglieri provinciali. Con questo grottesco sistema di elezione indiretta, gli interessi di Campi, per esempio, sono rappresentati solo dai consiglieri del centro-destra". 

"Quello di Nardella e del PD è uno spettacolo indegno: la Toscana ha bisogno di una svolta infrastrutturale e non di ripicche interne al PD, che ci hanno immobilizzato per troppo tempo" , conclude il capogruppo della Lega in Palazzo Vecchio Federico Bussolin.

“Quello che denunciamo da tempo, finalmente, è stato smascherato da Rocco Commisso e Joe Barone: l’unico ostacolo alla realizzazione del nuovo stadio della Fiorentina, si chiama Dario Nardella”, sottolinea Francesco Torselli, coordinatore regionale toscano di Fratelli d’Italia.“Con la vecchia proprietà - spiega Torselli - il teatrino era coordinato alla perfezione: la Fiorentina chiedeva continuamente proroghe alla presentazione dei progetti e il sindaco le concedeva, di anno in anno, spostando sempre in avanti la data di inizio lavori”.“Con l’arrivo degli americani - prosegue il coordinatore regionale di FDI - il ‘giochino’ è stato subito smascherato.

Di fronte al ‘fast fast fast’ di Commisso, Nardella ha virato sulla ristrutturazione del Franchi, ma quando Il patron viola ha dato il via libera anche a questa ipotesi, il sindaco, spiazzato, ha ritirato fuori la storia della Mercafir, svelando così a tutti chi è il vero ostacolo al nuovo impianto”.“Questo assurdo atteggiamento del Sindaco - conclude Torselli - porterà ad un solo inevitabile risultato: dopo aver perso il centro sportivo, che si farà a Bagno a Ripoli, Firenze perderà anche lo stadio, che probabilmente finirà a Campi Bisenzio, dove il sindaco, evidentemente, è più capace e decisionista di quello di Firenze.

Complimenti Nardella, inutile adesso faccia l’offeso e metta il muso...”

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