Scoppio del Carro nella domenica di Pasqua

Nardella: “Mi piacerebbe che fosse inserito nel patrimonio immateriale dell’Unesco”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2024 14:51
Scoppio del Carro nella domenica di Pasqua

Torna nella domenica di Pasqua, 31 marzo 2024, l’appuntamento con lo Scoppio del Carro, l’antica tradizione popolare fiorentina che si tramanda da oltre nove secoli. La rievocazione ripercorre le gesta dei fiorentini alle Crociate e del loro ritorno in città nel 1101.

All’evento saranno presenti le autorità cittadine. Quest’anno l’intera manifestazione sarà trasmessa, in diretta da RTV 38 (Canale 10 del digitale terrestre).

La trasmissione speciale Scoppio del Carro e Messa Pasquale celebrata dall’arcivescovo di Firenze Mons. Giuseppe Betori inizierà alle 8:45 e terminerà alle 13. Per chi non potrà seguire l’evento in rigorosa diretta sarà possibile guardare la replica, dalle 14:30 alle 16:00 sempre di Domenica 31 Marzo. La replica non sarà comprensiva della celebrazione eucaristica.

La storia affida a Pazzino de’ Pazzi, al ritorno da una crociata nel 1099, le origini dello Scoppio del Carro. Fu Pazzino, infatti, a riportare alcune pietre focaie del sepolcro di Cristo con le quali poi a Firenze venivano illuminate le celebrazioni del Sabato Santo. In un secondo tempo la cerimonia venne spostata alla domenica e i fiorentini decisero di costruire un carro trionfale che ancora oggi è scortato fino in piazza Duomo dagli armigeri del Comune nei tipici costumi. La forma attuale del carro risale al ‘600. Per tutto l’anno il ‘Brindellone’ resta in un apposito deposito di via il Prato e il giorno di Pasqua arriva al Duomo trascinato da quattro buoi, ripuliti e agghindati per la festa.

La partenza del corteo con il ‘Brindellone’ avverrà, come sempre, da Porta al Prato; seguirà l’esibizione dei Bandierai degli Uffizi in piazza della Repubblica, il sorteggio del torneo di San Giovanni del Calcio storico fiorentino che precede di qualche minuto lo spettacolo pirotecnico. Anche quest’anno la cerimonia si svolgerà in due momenti.

Sabato 30 Marzo

Ore 19,50 – Una rappresentanza del Corteo della Repubblica Fiorentina parte dal Palagio di Parte Guelfa, proseguendo per via Porta Rossa, Por Santa Maria, Via Vacchereccia, Piazza della Signoria.

Ore 20,00 – Piazza della Signoria, il Sindaco con il Gonfalone si unisce al Corteo della Repubblica Fiorentina per raggiungere la Chiesa dei Santi Apostoli e Biagio attraverso Via Vacchereccia, Via Por Santa Maria, Borgo SS. Apostoli, Piazza del Limbo.

Ore 20,30 – Chiesa SS Apostoli: il Corteo entra in Chiesa per la preghiera, poi con il Porta Fuoco ed il reliquario con le Pietre del Santo Sepolcro, prosegue per Borgo SS. Apostoli, Via Por Santa Maria, Via Vacchereccia, Piazza della Signoria, Via Calzaiuoli, Piazza del Duomo.

Ore 20,55 – Sagrato del Duomo: schieramento del Corteo ai lati del Portone Centrale dove si unisce la processione che dalla Sacrestia arriva sul Sagrato.

Ore 21,00 – Inizio della veglia e accensione del fuoco.

Ore 21,30 – Il Corteo e il Gonfalone rientrano per Via Calzaiuoli alla propria sede.

Domenica di Pasqua 31 Marzo

Ore 5,00 – Arrivo dei buoi alle Cascine, viale dell’Aeronautica.

Ore 6,15 – Partenza dei buoi dalle Cascine, viale dell’Aeronautica

Ore 7,30 – Il “Carro del Fuoco”, accompagnato dal Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, parte dal deposito di Via il Prato per raggiungere Piazza Duomo con il seguente itinerario: Via Il Prato, B.go Ognissanti, Piazza Goldoni, Via della Vigna Nuova, Via Strozzi, P.za della Repubblica, via Roma.

Ore 8,10 – Una rappresentanza dei Bandierai degli Uffizi, percorrendo via Porta Rossa - via Calimala - via Roma, raggiunge Piazza Duomo, dove è in programma una loro esibizione con i Musici in attesa del Corteo proveniente, insieme al “Carro del Fuoco”, da Via Il Prato.

Ore 8,20 – Una rappresentanza del Corteo della Repubblica Fiorentina parte dalla Piazzetta di Parte Guelfa proseguendo per via Porta Rossa, Loggia del Mercato Nuovo, Via Vacchereccia, P.za della Signoria dove alle ore 8,50 circa, insieme al Gonfalone, al Sindaco e alle Autorità, si muove verso Via Calzaiuoli, Via degli Speziali, Piazza della Repubblica, Via Roma, P.za Duomo, con arrivo alle ore 9,30 circa.

Ore 9,30 – Arrivo del Corteo Storico con il “Carro del Fuoco” in P.za Duomo.

Ore 9,45 – Sorteggio per l’abbinamento delle partite del Torneo di S. Giovanni.

Ore 10,30 – La processione dei Seminaristi, dei Canonici e dei Concelebranti si porta sul sagrato della Cattedrale e lì ha inizio la celebrazione Eucaristica del giorno di Pasqua con la benedizione del Carro del Fuoco e dei fedeli.

Ore 11,00 – Scoppio del Carro.

Ore 12,30 – Al termine della Messa il Gonfalone, il Porta Fuoco con il reliquiario con le Pietre del Santo Sepolcro, escono dal Portone centrale della Cattedrale, percorrendo via Calzaiuoli, P.zza Signoria, Via Vacchereccia, Borgo SS. Apostoli (Chiesa SS. Apostoli) con deposizione delle Pietre del Santo Sepolcro.

Rientro del Gonfalone in Palazzo Vecchio con percorso inverso fino a Piazza Signoria.

Il Carro del Fuoco viene accompagnato in Via del Prato dalla Polizia Municipale con percorso inverso rispetto a quello di andata.

“Mi piacerebbe che lo Scoppio del carro, la tradizionale festa fiorentina del giorno di Pasqua, la cui origine viene fatta risalire addirittura all’anno 1000, fosse inserita nella lista del patrimonio immateriale Unesco come segno dell’alto valore storico, culturale e tradizionale di questa cerimonia così partecipata e amata in città”. Lo ha annunciato il sindaco Dario Nardella a pochi giorni dalla ricorrenza.

Ci sono già state interlocuzioni preliminari tra Comune di Firenze e Curia fiorentina sul riconoscimento del valore culturale dello Scoppio del Carro e per avviare un percorso verso riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, senza nascondere l'ambizione un riconoscimento nell'ambito della convenzione del patrimonio immateriale dell'Unesco.

“Lo Scoppio del carro - prosegue il sindaco - è una tradizione che pur avendo subito alcuni cambiamenti dovuti allo scorrere del tempo ha mantenuto la propria identità e la propria autenticità. Anche il fatto che sia stata inserita una colombina meccanizzata a innescare l’accensione è un elemento ormai storicizzato e legato alla tradizione. L’evento richiama ogni anno non solo i cittadini ma anche numerosi spettatori e coinvolge un numero ingente di partecipanti, tra cui le autorità comunali, quelle religiose e il Corteo storico della Repubblica fiorentina. La parte folkloristica e di spiritualità popolare sono state mantenute negli anni, per esempio nella preparazione e manutenzione del carro e nelle pietre utilizzate per accendere il ‘sacro fuoco’, commesse alla leggenda di Pazzino de’ Pazzi e attribuite al Sepolcro di Cristo”.

Su questo tema interviene anche Mirco Rufilli, consigliere delegato alla valorizzazione delle tradizioni e della fiorentinità “Ho seguito l’avvio di questo percorso che credo molto importante per tutta la città - sostiene Rufilli -, perché qualora arrivasse in fondo ci aiuterà a tutelare e promuovere una delle nostre più belle tradizioni cittadine. La valorizzazione della fiorentinità passa prima di tutto dalla tutela, ma soprattutto dal tramandare e raccontare saperi e conoscenze, di generazione in generazione”.

La storia dello Scoppio del carro

Il "Brindellone", il carro "di fuoco" scortato dal Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, si muove dal piazzale del Prato, trainato da due paia di bianchi bovi infiorati, e arriva in piazza del Duomo, dove viene collocato nello spazio fra il Battistero e la Cattedrale. Poi, al canto del “Gloria in Excelsis Deo”, viene dato fuoco alla miccia della colombina che va ad incendiare i mortaretti e i fuochi d’artificio sapientemente disposti sul carro.

Lo scoppio del carro è una cerimonia che riveste un significato particolare, soprattutto per i fiorentini, poiché chiama in causa motivi storici e devozionali intimamente connessi all’identità della città. Basta pensare agli auspici tratti per secoli dal volo della Colombina che dall’altare maggiore del Duomo raggiunge il Carro provocandone lo scoppio; dall’andamento di quella corsa si è sempre fantasticato su come si sarebbe presentata nelle campagne l’imminente stagione dei raccolti.

Per non parlare della leggendaria storia del Brindellone: la parola "brindellone" appartiene al gergo fiorentino e definisce una persona alta, ciondolante, magari un po’ malferma e un po’ pezzente, a cui si guarda però con un certa quale affettuosità e con una sostanziale simpatia. Pare che l’origine dell’abbinamento tra questa parola e il carro risalga alla festa celebrata dalla Zecca fiorentina in onore del suo protettore, san Giovanni Battista. Il 24 giugno un carro di fieno partiva dalla torre della Zecca e faceva il giro della città, trainando un uomo vestito di stracci che rappresentava ovviamente il santo eremita e che veniva chiamato "brindellone", anche perché tendeva a ciondolare parecchio, specie dopo aver mangiato e bevuto abbondantemente nel corso del banchetto consumato in piazza. Da allora il termine rimase nell’uso popolare a identificare tutti i carri utilizzati in città per le cerimonie pubbliche.

Questa festa risale ai lontani tempi della prima crociata e, in particolare, al ritorno da Gerusalemme del capitano fiorentino Pazzino dei Pazzi che portò con sé tre scaglie di pietra del Santo Sepolcro. Le tre pietre venivano usate per trarne una scintilla di fuoco "novello" distribuito alle famiglie fiorentine, dopo la benedizione, per riaccendere il focolare domestico. Si diffuse in tal modo a Firenze l'uso di distribuire al clero e al popolo il "fuoco santo" come segno di Resurrezione. Fu la famiglia dei Pazzi infatti, con la costruzione del monumentale "Carro di Fuoco", a gettare le basi dell'odierna cerimonia che, in maniera simbolica, distribuiva il fuoco benedetto a tutta la città. A partire dal diciassettesimo secolo la cerimonia assunse le caratteristiche attuali, con quattro buoi graziosamente agghindati che trainano il Brindellone dalla sede del Prato al Duomo. 

Notizie correlate
In evidenza