Prato, parte la lotta al tarlo asiatico

Giardini di via Baracca: per evitare la diffusione del parassita (che scava profonde gallerie nelle piante) a partire dal 29 luglio saranno tagliati 46 tra alberi e arbusti. L'assessore Sanzò: "Decisione dolorosa ma è una prescrizione regionale e non possiamo rischiare che l'infestazione si propaghi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2019 19:16
Prato, parte la lotta  al tarlo asiatico

Presentato stamani a Prato l'intervento straordinario, secondo l'obbligo disposto dalla Regione Toscana, di taglio degli alberi nei giardini pubblici di via Baracca a causa dell'infestazione da tarlo asiatico.

Erano presenti l'assessore ai Giardini e alla Città Curata Cristina Sanzò, il responsabile del Verde di Consiag Servizi Marco Mucini e Damiano Bennati e l'ispettore fitosanitario Regione Toscana Paolo Marseglia e il tecnico fitosanitario di Prato e Pistoia della Regione Toscana Giovanni Vettori.

L'intervento è già cominciato ma l'abbattimento degli alberi contagiati inizierà lunedì 29 luglio. L'Anoplophora chinensis, conosciuto anche come tarlo asiatico, era già stato trovato nel 2014 a Galciana ed è un organismo pericoloso per le piante. Infatti per obbligo di legge, imposto dal Decreto Ministeriale 12 ottobre 2012 "Misure d'emergenza per impedire l'introduzione e la diffusione di Anaplophora chinensis (Forster) nel territorio della Repubblica italiana", tutte le piante contagiate vanno abbattute.

Le piante e gli arbusti infetti o posti nel raggio di 100 metri dagli alberi contagiati sono 46 e successivamente verranno sostituiti da 50 alberi resistenti al tarlo asiatico, l'amministrazione comunale a tale scopo intende avviare un percorso partecipativo per la progettazione del nuovo giardino. Le operazioni per impedire la diffusione dell'insetto consistono nell'abbattere l'albero e distruggere il materiale legnoso. Successivamente il ceppo che rimane verrà trattato con appositi prodotti e coperto con una retina in modo da poter controllare se l'insetto è stato debellato, a seguire ci saranno quattro anni di monitoraggio da parte della Regione Toscana.

"È una decisione dolorosa - ha dichiarato l'assessore Cristina Sanzò - ma non possiamo rischiare che l'infestazione di questo insetto si propaghi. E' una prescrizione che dobbiamo seguire. Comunicheremo nel modo più efficace possibile le operazioni in programma e a settembre inizieremo un percorso partecipativo con i cittadini per progettare i nuovi giardini".

Il tarlo asiatico è un coleottero inoffensivo per l'uomo ma molto pericoloso per le piante perché le larve scavano profonde gallerie alla base del tronco e nelle radici per nutrirsi del legno e quando completano la metamorfosi gli adulti fuoriescono dal tronco provocando dei fori di uscita del diametro di 15mm.

La conseguenza di questi danni è il deperimento della pianta. Le piante a rischio sono numerose, in modo particolare le specie arboree latifoglie, ad esempio: aceri, ippocastani, betulle, noccioli, faggi, platani, querce, salici, olmi e lagerstroemie ma possono essere attaccati anche arbusti molto comuni come: rose, rododendri, cotoneastri e laurocerasi in aggiunta alberi da frutto come meli e peri.

"I giardini di via Baracca sono stati attaccati da questo parassita asiatico - ha detto il tecnico fitosanitario di Prato e Pistoia della Regione Toscana Giovanni Vettori -, regolamentato sia a livello italiano che europeo. Per fare un paragone più conosciuto questo insetto ha la stessa pericolosità della Xylella, soltanto che in questo caso è più facile provvedere ad eliminarlo. Qui in Toscana abbiamo già avuto dei casi come ad esempio quello di Galciana nel 2014 e siamo riusciti a debellarlo".

Per combattere la presenza del Tarlo asiatico è necessario segnalare tempestivamente al Servizio Fitosanitario Regionale la presenza di insetti, adulti o di piante con sintomi di attacco,che successivamente provvederà alla verifica del caso segnalato e all’eventuale abbattimento della pianta.

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