Palazzo Vecchio, Nardella ha riconosciuto il figlio di due donne

Apprezzamenti e polemiche. La Lega: "Imporre ai fiorentini un concetto di famiglia per rincorrere la Schlein è assurdo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 luglio 2023 18:36
Palazzo Vecchio, Nardella ha riconosciuto il figlio di due donne

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha riconosciuto il figlio di due donne scatenando approvazioni ma anche polemiche. Le due donne sono fiorentine, si chiamano Alessia e Carolina. Il bambino ha tre mesi e si chiama Dario. "Una cosa che mi ha particolarmente emozionato", ha detto il primo cittadino. 

Tra le prime polemiche, quelle di Federico Bussolin, Capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio e Segretario Provinciale e Federico Bonriposi, Commissario comunale di Firenze della Lega:

“Comprendiamo la difficoltà del Sindaco di Firenze nel riposizionarsi a fine mandato politico all’interno del suo Partito, ma imporre ai fiorentini un concetto di famiglia per rincorrere la Schlein è assurdo”.“L’amore - proseguono i leghisti - è un sentimento fondamentale per ognuno di noi e l’Italia garantisce diritti al di là del personale orientamento sessuale, come è giusto che sia. Ma il Sindaco Nardella sa bene quello che, secondo la legge, può e non può fare, in tal senso la ricerca dello scontro politico promosso dal Primo cittadino è destinata a rimanere senza risposta, in quanto c’è una sentenza che, in questo caso, non è stata applicata.

Ci domandiamo, quindi, se Nardella abbia letto la sentenza della Cassazione a sezioni unite”.“Bene ha fatto il Ministro Roccella a specificare che questa non è una lotta di diritti contro il Governo, bensì verso la pronuncia del massimo organo giurisdizionale dello Stato, con criteri interpretativi chiari: “Nella gestazione per altri - spiega il Ministro citando la sentenza - non ci sono soltanto i desideri di genitorialità, le aspirazioni e i progetti della coppia committente. Ci sono bambini esposti a una pratica che determina incertezze sul loro status e, quindi, sulla loro identità nella società”.

La sentenza n. 38162 infatti spiega che “Deve allora escludersi la trascrivibilità del provvedimento giudiziario straniero, e a fortiori dell'originario atto di nascita, che indichi quale genitore del bambino il padre d'intenzione. L'ineludibile esigenza di garantire al bambino nato da maternità surrogata gli stessi diritti degli altri bambini nati in condizioni diverse è assicurata attraverso l'adozione”. Motivo per cui, in tali casi l’automatismo del riconoscimento del rapporto di filiazione con il genitore non risponde al miglior interesse del minore, bensì degli adulti che desiderano avere un figlio a tutti i costi”.“Siamo fortemente contrari a questo tipo di strumentalizzazione che il Sindaco sta portando avanti.

Perché - come spiegato - non si fa il bene dei bambini”, concludono i leghisti. 

In evidenza