La Toscana celebra i 150 anni di Galileo Chini

Tante le iniziative in tutta la Regione per l’evento a porte aperte: visite guidate, incontri, mostre e convegni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 novembre 2023 22:26
La Toscana celebra i 150 anni di Galileo Chini

La Toscana celebra Galileo Chini a 150 anni dalla nascita, avvenuta a Firenze il 2 dicembre 1873 e lo fa con un’importante iniziativa ‘diffusa’ su tutto il territorio regionale: Galileo Chini a porte aperte. Nell’occasione il sito web dell’Archivio Chini si rinnova, e accanto alle carte del Maestro accoglie nuove sezioni con approfondimenti, articoli, luoghi ed eventi per promuoverne figura come artista, uomo, imprenditore.

Galileo Chini a porte aperte è l’omaggio dei toscani al loro Maestro, un’occasione importante fortemente voluta dalla Regione Toscana e dal suo presidente Eugenio Giani e curata da Promo PA Fondazione per coinvolgere il territorio e far riscoprire l’artista e la sua Toscana in occasione del fine settimana del suo compleanno, il 2 e 3 dicembre.

Una due giorni chiniana per festeggiare da un lato il compleanno di un artista unico nel suo genere, che ha avuto un ruolo fondamentale nel panorama artistico nazionale e internazionale, dall’altro per valorizzare le sue produzioni ancora poco conosciute, come quella architettonica e scenografica teatrale. Geniale e lungimirante, poliedrico e versatile, protagonista indiscusso dell'arte italiana della prima metà del Novecento, Chini è senza dubbio uno dei massimi esponenti della ricca stagione delle arti decorative italiane fra Liberty e Art Déco, che dalla fine dell’Ottocento arriva fino agli anni Trenta.

“E’ un dovere – ha detto il presidente Eugenio Giani - oltre che un onore e un piacere valorizzare figure come Galileo Chini pittore, illustratore e ceramista fiorentino, che ha contribuito a scrivere la storia dell’arte italiana. La celebrazione dei suoi 150 anni ci racconta lo spirito innovativo e moderno grazie al quale Chini ebbe la forza di guardare oltre l’Italia per confrontarsi con le tendenze più in auge in ambito europeo, e con i maggiori artisti che meglio rappresentavano quell’onda di rinnovamento che investì e ispirò tutta l’arte europea del suo tempo.

E per questo Galileo Chini, con il suo eclettismo, la curiosità e la voglia di innovare, ha portato la bellezza e la Toscana oltre i nostri confini e in Europa. Come Regione Toscana abbiamo sostenuto convintamente l’iniziativa che celebra i 150 anni dalla sua nascita avvenuta a Firenze il 2 dicembre 1873, certi di portare il grande pubblico a familiarizzare con il grande artista”, conclude Giani.

Tante le iniziative previste da sabato 2 e domenica 3 dicembre: visite guidate, incontri, mostre, convegni e aperture straordinarie in quello che sarà un compleanno esteso in tutto il territorio toscano, da Firenze a Lucca, da Pistoia ad Arezzo passando per Pisa.

Celebrare Chini significa rendere omaggio anche alla sua straordinaria e corposa produzione artistica: migliaia sono le opere di ceramica, pittura, decorazione e illustrazione in cui si è cimentato l’artista fiorentino, che iniziando da una rigorosa formazione di tradizione toscana, ha interpretato in modo personale i movimenti artistici del suo tempo.

Nel segno del Liberty prima - periodo di cui è stato il maggior interprete in Italia - e del Déco poi, Chini ha lasciato tantissime testimonianze della sua arte, raccolte in un archivio, L'Archivio Chini, una vera e propria biblioteca online consultabile sul sito galileochini.it, che offre un accesso senza precedenti alla vita e all'opera di Galileo Chini. Organizzato con un sistema intuitivo, permette di navigare facilmente tra i diversi fondi e di approfondire ogni aspetto della carriera e della vita personale dell'artista.

“Il percorso di valorizzazione qui rappresentato è un viaggio attraverso la vita e le opere di Chini, che mira a riscoprire e divulgare il suo straordinario contributo. Alla base di tutto c'è l'Archivio, fondamentale per comprendere l'opera di Galileo e la sua vita che oggi”, spiega Francesca Velani, Vicepresidente Promo Pa Fondazione e Direttrice Cultura e sviluppo sostenibile. “Grazie alla Regione Toscana e al progetto Chini150, oggi abbiamo la possibilità di consolidare intorno alla nuova piattaforma un network di partner che - con il coordinamento di Promo PA Fondazione – troveranno in questo rinnovato strumento e nei canali social dedicati, un’occasione di valorizzazione attuale e imprescindibile, capace di tenere insieme e divulgare il lavoro di partner, studiosi, appassionati, e di tutti coloro che condividono la passione per l'arte e l’ impegno nella valorizzazione culturale“.

Così, Galileo Chini a porte aperte – tra reale e digitale - rappresenta un viaggio nella vita e nelle straordinarie opere di un artista fuori dal tempo, fonte di ispirazione per artisti e letterati di tutto il mondo, un visionario che nella sua genialità ha lasciato un segno indelebile del suo passare.

“E' con grande commozione che celebro quest'anno i 150 anni dalla nascita di Galileo Chini” – commenta la nipote dell’artista Paola Chini. “Mio nonno, fiero e orgoglioso delle sue origini, era nato a Firenze e per tutta la vita ha vissuto e lavorato in Toscana, quella Toscana che oggi lo celebra e lo omaggia. Ricordo che nel 1945 donò al Comune di Firenze una serie di dipinti che rappresentavano vedute di zone della città distrutte nel corso della guerra, alle quali era molto affezionato; un gesto d'amore verso la sua città natale.

Ringrazio la Regione Toscana e in particolare il presidente Eugenio Giani per aver fortemente voluto celebrare la vita e le opere di mio nonno in questo anniversario importante e Promo PA Fondazione nella persona di Francesca Velani, con la quale avevo già collaborato per dare vita all'Archivio, per essere riuscita a creare una rete virtuosa capace di unire enti, comuni e fondazioni toscane in nome di Galileo Chini. Mio nonno ne sarebbe stato felice”.

Le iniziative

Il restyling e l’ampliamento del sito web dell’Archivio Chini, con la digitalizzazione dei luoghi e degli eventi, e le pagine social a lui dedicate sono certamente un importante regalo di compleanno per il Maestro del Liberty: accanto alle carte, vi sono nuove sezioni con articoli e approfondimenti scientifici e divulgativi, che ne promuovono la figura non solo di artista, ma anche di uomo e imprenditore. Un’opportunità permanete di approfondimento, di networking tra le istituzioni e i conoscitori, di divulgazione delle opere e dei pensieri per il grande pubblico; una vera e propria biblioteca online, che offre un accesso senza precedenti alla vita e all'opera di Galileo Chini.

E insieme le importanti iniziative organizzate in Toscana per il compleanno del Maestro ricordiamo la Mostra Galileo Chini – Opere nelle collezioni pubbliche e private di Montecatini Terme al Montecatini Terme Contemporary Art di Montecatini Terme; il ciclo di incontri Sogno di un’epoca – Galileo Chini e la Versilia nei primi del ‘900 organizzati a Viareggio presso Villa Argentina e promossi dalla provincia di Lucca; l’apertura straordinaria de La Casa delle Vacanze di Galileo Chini a Lido di Camaiore (Lu); il laboratorio per bambini "Buon compleanno Galileo!" organizzato al Mo.C.A e promosso dal Comune di Montecatini Terme, promotore anche della proiezione del film documentario "Via del Ghirlandaio" presso il Palazzo del Turismo a Montecatini Terme; l’apertura straordinaria promossa dall’ASP Firenze Montedomini Le opere di Galileo Chini a Montedomini; la mostra Paesaggio d'autore.

Viareggio, città sognata da Chini e Puccini a Viareggio (Lu); la mostra Galileo Chini "Unico atto" presso il Chini Museo - Villa Pecori Giraldi nel Comune di Borgo San Lorenzo (Fi); il convegno Galileo Chini accademico del Disegno. Un bilancio per i 150 anni che si svolgerà presso l’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze; l’esposizione Galileo Chini a Lucca: il Padiglione Italia dell’Esposizione Internazionale di Bruxelles (1910) e il suo Archivio privato promossa dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca; l’apertura straordinaria di Galileo Chini e la scoperta della Versilia a Villa Argentina di Viareggio, promossa dalla Provincia di Lucca e una serie di visite guidate fra le quali ricordiamo Galileo Chini e la Felicità del Liberty nel centro storico di Montecatini Terme (Pt); La Villa Chini e il quartiere Costa Fiorita a Lido di Camaiore nel Quartiere Costa Fiorita e Residenza d'epoca Club i Pini a Lido di Camaiore (Lu); Chini a Casa Puccini, visita guidata presso la Villa Museo Giacomo Puccini a Torre del Lago (Lu) promossa dalla Fondazione Simonetta Puccini; Galileo Chini a Palazzo Grifoni Budini Gattai e la Fototeca del Kunsthistorisches Institut a Firenze; Un caffè con Galileo Chini e Giacomo Puccini al Margherita di Viareggio (Lu) promossa dall’Associazione culturale Ville Borbone e dimore Storiche Versilia aps; Alla scoperta del giovane Galileo Chini nel Palazzo Comunale di San Miniato (Pi); 150° Galileo Chini: Il Cimitero Monumentale della Misericordia dell'Antella, promossa dal Comune di Bagno a Ripoli (Fi) e dalla Confraternita della Misericordia dell'Antella; La Viareggio della Bella Époque, promossa dall’Associazione culturale Ville Borbone e dimore Storiche Versilia aps; la visita guidata alla Mostra Galileo Chini.

Opere nelle collezioni pubbliche e private di Montecatini Terme presso il Mo.C.A. (Pt); Buon compleanno Galileo Chini, che si svolgerà presso il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze, promossa dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Firenze e Le decorazioni di Galileo Chini per Palazzo Albergotti, promossa dall’Archivio Storico di Stato di Arezzo.

Galileo Chini a porte aperte: i luoghi chiniani in Toscana

Galileo Chini ha lasciato una traccia indelebile del suo genio artistico in molti luoghi toscani, da edifici storici ad alberghi, passando per palazzi comunali, terme, residenze private, soffitti e facciate decorate con il suo tocco inconfondibile. Nella due giorni chiniana molti di questi luoghi apriranno per rendere omaggio all’artista: in provincia di Arezzo, proprio nella città capoluogo, troviamo Palazzo Albergotti, oggi sede dell’Archivio di Stato. Nel 1905 Chini ne curò l’intera decorazione, dai dipinti murari alle parti in pietra serena e in ceramica.

Anche la provincia di Pisa ha un‘importante testimonianza chiniana, vale a dire il Museo del Palazzo Comunale e del Loretino di San Miniato. Nella Sala delle Sette Virtù, dove anticamente si riunivano i governanti della città, incontriamo un Chini restauratore: fu qui che nel 1897-98 si cimentò per riportare a nuova vita le decorazioni a tempera su muro eseguite tra XIV e XV secolo. In provincia di Firenze sono molti i luoghi che testimoniano il suo estro artistico, a partire dall’Accademia delle Arti del Disegno.

Fondata da Cosimo I de Medici e Giorgio Vasari, nel 1563 è diventata la prima accademia d'arte pubblica al mondo. In oltre 460 anni di ininterrotta attività ha promosso l'arte in ogni sua forma e la figura dell'artista. Chini partecipò attivamente alla vita dell'Accademia, ai dibattiti ed ai progetti culturali e fu eletto “accademico residente” nel 1926, ovvero il più alto grado, rimanendo legato all'Istituto fino alla sua morte. Sempre nel capoluogo di regione troviamo Palazzo Grifoni Budini Gattai, uno fra i più eminenti esempi di architettura fiorentina rinascimentale.

Il piano nobile, preziosamente decorato e affrescato, fra gli altri, da Galileo Chini, ospita oggi la Fototeca del Kunsthistorisches Institut ed è da annoverare fra le più importanti e meglio conservate testimonianze della cultura rappresentativa delle élites fiorentine tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. In questo palazzo Chini lascia una delle prime importanti tracce della sua abilità pittorica e creativa, decorando con grande freschezza compositiva l’intero soffitto di una sala del palazzo.

Sempre a Firenze, in Via de' Malcontenti, si trova la Pia casa di lavoro di Montedomini, ex lazzaretto che dal 1905 accoglie due grandi opere di Chini: le “Rimembranze garibaldine” in Sala Ballerini, e “Mater dolorosa e soldato” nel Guardaroba Storico. Oltre ai suoi meravigliosi dipinti, nei quali emerge tutta la suggestione e l’incanto per i luoghi visitati, Galileo Chini riportò dal Siam anche una collezione di cimeli orientali che nel 1950 donò al Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze.

La collezione comprende numerosi manufatti pregevoli per rarità e raffinatezza di esecuzione, rivelatori della sua sensibilità artistica. Tra le opere più interessanti vi sono i costumi e le maschere teatrali, indossate dagli attori-danzatori del tradizionale teatro Khon, maschere dai vivacissimi colori, di raffinatissimi costumi e di accessori per la messa in scena, testimonianze di una forma d’arte tra le più rappresentative della cultura siamese. A Borgo San Lorenzo troviamo Villa Pecori Giraldi, oggi sede del Chini Museo e Contemporary: l’edificio custodisce un ricco patrimonio di opere d’arte chiniane e gran parte della decorazione pittorica è opera dei vari componenti della sua famiglia, come decorazioni murarie, estese su tutto il corpo centrale dell’edificio, ceramiche, bozzetti di scenografie per il teatro, vetrate e disegni preparatori che attestano la poliedricità dell’artista.

Infine a Bagno a Ripoli troviamo il Cimitero Monumentale della Misericordia dell'Antella, considerato tra i più rinomati e importanti cimiteri monumentali d’ Italia sia per le dimensioni, sia per le opere d’arte che vi sono raccolte. Ed è proprio all’interno di questo cimitero, nella Cappella di San Silvestro, che riposano Galileo Chini, la moglie Elvira e la figlia Isotta. Passando alla provincia di Lucca, troviamo un’importante testimonianza chiniana, vale a dire il Gran Caffè Margherita di Viareggio, uno dei luoghi di villeggiatura più importanti della Bella Epoque italiana ed europea.

Nella ‘Perla del Tirreno’, come era chiamata la Viareggio che fu, il Margherita con le cupole orientali testimonia la grande passione orientalista diffusa all'epoca, che in musica si ritrova in Madama Butterfly e Turandot di Giacomo Puccini. Al suo interno la sala principale conserva nel soffitto, decorato da Tito Chini così come la loggia aperta sull’esterno, dipinti con cornucopie, putti e uccellini in stile Decò e lucernari in vetro. Molti degli edifici della Passeggiata di Viareggio sono decorati dalle ceramiche della Manifattura Fornaci San Lorenzo di Galileo Chini, un vero e proprio museo a cielo aperto dello stile eclettico del tempo.

A Viareggio si trova anche Villa Argentina, un meraviglioso gioiello artistico ed architettonico in stile liberty e modernista del primo novecento, di cui Chini decorò la parte superiore con il più grande paramento ceramico della città, un susseguirsi di putti, festoni e rami intricati, popolati da splendidi uccelli multicolori. A Lido di Camaiore troviamo La Casa delle Vacanze, un edificio bianco, semplice, in cui richiami alla secessione viennese si uniscono a echi d’oriente, con un giardino rigoglioso e un interno arioso.

Chini vi tornò ogni estate, fino alla fine dei suoi giorni, dipingendo moltissimi paesaggi dei dintorni che costituiscono un’elegia pittorica in onore del mare, delle montagne, delle pinete e della luce della Versilia. Spostandosi a Torre del Lago troviamo Villa Museo Giacomo Puccini, che contiene al suo interno un grande pannello ceramico (che ora si trova sopra il camino della sala) decorato da Galileo Chini. Fu l’artista Plinio Nomellini, amico di entrambi, a presentare Chini al Maestro Giacomo Puccini.

Il pannello riassume in sé molti stilemi liberty: su un fondo bianco risalta un putto che sorregge un grande tralcio di rose rosa, che si snoda sinuosamente lungo tutta la lunghezza del pannello; le rose si insinuano fra nastri gialli ed esili steli di bambù dal tenero color verde, mentre nuvole rese con sottili linee d’oro fanno da raffinato sfondo alla composizione. Da questo incontro nacque fra i due Maestri un rapporto di stima e di amicizia e Puccini affidò proprio a Chini la realizzazione delle scenografie del Gianni Schicchi e della sua ultima opera, Turandot.

Nel capoluogo di provincia, Lucca appunto, il Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca ospita l’Archivio Galileo Chini di Lido di Camaiore, che è stato oggetto di un complesso lavoro di riordino e inventariazione triennale, curato da Promo PA Fondazione e realizzato in collaborazione con l’Istituto Storico Lucchese, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. L’Archivio Chini si articola in due Fondi, il Fondo Galileo Chini (1894-1956) e il Fondo Eros e Paola Chini (1957-2012).

In provincia di Pistoia la Città di Montecatini conserva molte e importanti testimonianze del genio creativo di Galileo Chini. Nel centro storico cittadino, il primo edificio in cui interviene è il Padiglione dei Sali, progettato da Giulio Bernardini nel 1903 per essere adibito alla vendita dei famosi Sali Tamerici. Bernardini chiamò Chini per decorare anche uno dei primi alberghi della città, l’albergo La Pace, che prometteva la pace in un periodo di continui conflitti.

Nel grande soffitto del salone principale, egli dipinse fluttuanti figure femminili, putti e alberi su un fondo blu brillante di grande raffinatezza e più tardi realizzò anche la vetrata d’ingresso. Altra testimonianza della poliedrica attività di Chini sono le Terme Tamerici, all’interno delle quali realizzò decorazioni murarie, vetrate, ceramiche, lucernari, pavimenti e pannelli in maiolica policroma e a lustro, sviluppando in maniera personalissima la simbologia acquatica.

Grazie alle sue Terme nei primi anni del ‘900 Montecatini viveva un grande fermento ed era diventata una città alla moda e molto frequentata. Nel 1911 il Consiglio Comunale deliberò la costruzione di un nuovo Palazzo Municipale. Inaugurato nel 1920, in questo Palazzo Chini lascia una testimonianza importante: è da poco finita la guerra e nelle pitture sul soffitto dello scalone principale l’artista dà forma alle sue aspettative morali fondate sulla pace, il lavoro, la sapienza.

Chini disegna anche il lucernario e i vetri che ornano l’edificio delle poste al piano terra del Palazzo.

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