La Polizia salva 4 Golden Retriever e la loro padrona dall’Arno

La donna era finita nelle acque del fiume per soccorrere uno dei suoi cuccioli, il piccolo “Bloom”: Scuola cani guida: nuovi cuccioli cercano nuove famiglie affidatarie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 giugno 2016 18:08
La Polizia salva 4 Golden Retriever e la loro padrona dall’Arno

Ieri pomeriggio al parco dell’Albereta di Firenze gli agenti della Polizia di Stato hanno salvato quattro “Golden Retriever” e la loro padrona dalle acque dell’Arno. La donna, durante una consueta passeggiata nel parco insieme ai suoi 4 cani, si era ritrovata nel fiume nel tentativo di soccorrere il più piccolo di loro, un cucciolo di nome “Bloom” che per gioco si era tuffato in acqua. Prima aveva provato a richiamarlo poi, dopo essersi tolta le scarpe, si era sporta per recuperarlo dall’Arno. A causa del terreno scivoloso però, la premurosa padrona era scivolata ritrovandosi anche lei immersa in balia della corrente. La situazione si è ulteriormente aggravata quando anche gli altre tre cani, vedendola in difficoltà o forse pensando ad un gioco, si sono a loro volta tuffati in acqua. A questo punto la donna ha cominciato ad invocare aiuto e la scena è stata notata dall’altra sponda del fiume da alcuni passanti che senza perder tempo hanno dato subito l’allarme al 113. Una volante è intervenuta immediatamente e gli agenti si sono messi all’opera per tirare fuori la donna e i suoi 4 cani dall’acqua: uno ha utilizzato inizialmente una cintura come corda di fortuna mentre l’altro lo tratteneva per le caviglie permettendogli così di sporgersi al massimo. Dopo pochi attimi è arrivata un’altra pattuglia e i quattro uomini della Squadra Volante hanno formato una vera e propria catena umana riuscendo a mettere, uno ad uno, tutti in salvo. Così, tra gli applausi dei numerosi passanti che nel frattempo si erano accalcati sull’altra riva del fiume, i quattro agenti hanno dato un lieto fine all’episodio. La signora salvata ha riabbracciato i suoi cani e ringraziato i poliziotti congratulandosi per il loro coraggio e la tempestività dell’intervento.

Labrador color miele, labrador neri, golden retriever. Sono i nuovi cuccioli della Scuola nazionale cani guida per ciechi della Regione Toscana, che stanno cercando delle famiglie affidatarie per la fase di socializzazione, fondamentale nel loro primo anno di vita, per poi diventare da "grandi" cani guida professionali. L'appello arriva anche dall'assessore regionale a sociale, sport e diritto alla salute Stefania Saccardi: "Le famiglie affidatarie – dice - sono importanti, e svolgono un ruolo decisivo nella formazione del carattere e nella educazione del cucciolo nel primo anno di vita.

E' una forma di volontariato particolare, e la dedizione delle famiglie a questo compito sarà gratificata, oltre che dalla gioia di avere in casa un cucciolo delizioso, anche dal sapere che una persona non vedente, anche grazie a loro, può riacquistare la propria autonomia e avere maggiore sicurezza negli spostamenti e nella mobilità in generale". Ovviamente tutte le spese sono a carico della scuola, che ha sede a Scandicci in via dei Ciliegi 26: vaccinazioni e cure veterinarie, mangime, corredo per il cane.

Quello che viene chiesto è del tempo a disposizione da dedicare alla crescita del cucciolo, alla sua socializzazione ed educazione. Le famiglie saranno seguite dagli istruttori della scuola, ci saranno incontri formativi, le "puppy class", e ogni cucciolo rientrerà alla Scuola una settimana ogni mese per i controlli, le visite veterinarie, i supplementi "formativi". Per questo le famiglie interessate dovrebbero risiedere di preferenza in Firenze e provincia. Ci sono famiglie che una volta cominciata questa esperienza, non riescono a non ripeterla, e quando il cucciolo, allo scadere del primo anno di vita rientra definitivamente alla scuola per le tappe successive e finali della formazione, si ricandidano per un nuovo affidamento.

Ma c'è comunque necessità di trovare nuovi nuclei familiari disponibili. E la scuola di Scandicci rinnova a tutti il proprio appello.

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