Grandi Uffizi, fu Center: tra arte ed improvvisazione

Quando nasce una Grande Opera viene immediato il confronto con l'ambiente circostante: cosa troveranno i turisti uscendo dai Nuovi Uffizi?

Antonio
Antonio Lenoci
09 giugno 2016 17:48
Grandi Uffizi, fu Center: tra arte ed improvvisazione

I Nuovi Uffizi offriranno un aumento degli spazi espositivi per una cartolina virtuale e reale che trarrà giovamento anche da una location invidiabile. Se l'immagine che tutto il mondo conserva della Galleria fiorentina è il lungo piazzale visibile dalla prospettiva della Loggia de' Lanzi di piazza della Signoria o dalla terrazza sull'Arno, spalle a Ponte Vecchio, occorre ricordare che esiste anche un altro punto di osservazione, meno noto ma altrettanto importante.A passarci oggi, da piazza Castellani, non sembra che a breve questo posto sia destinato ad accogliere un fiume interminabile di turisti paganti. Un cancello color ruggine, come si usava qualche tempo fa per scimmiottare lo stile industriale newyorkese, impedisce di gettare lo sguardo verso il famoso museo ed allora non resta che guardarsi attorno e riflettere sul perché nessuno sia interessato a questo prezioso spazio fiorentino.

Su piazza Castellani dovrebbe nascere l'uscita dei Grandi Uffizi: attesa da 18 anni la pensilina firmata dall'archistar e da 10 anni la fine dei lavori. Lo sguardo si allarga dalla futura Loggia Isozaki e si incrociano le finestre dell'ex Teatro Capitol e la Loggia del Grano. Se due milioni di visitatori entrano nella Galleria ogni anno, e sono destinati ad aumentare, altrettanti ne dovranno uscire. E' matematica. Una occasione incredibile, una opportunità che qualsiasi imprenditore vorrebbe cogliere.

Una sfida che può trovare interessata anche una Amministrazione pubblica. Sicuramente una idea gestionale da mettere in piedi per tempo. Invece no.L'ex Capitol ha una storia curiosa. Negli anni '90 sarebbe diventato il Museo di Arte Moderna che Firenze non aveva, ma voleva. Lo troverà poi nel Museo Novecento oggi in Santa Maria Novella. La collocazione suggestiva ed affascinante su un passaggio di turisti strepitoso è stata colta ottimamente e sfruttata dalle attività di via de' Neri come l'Antico Vinaio, locale dei record su Tripadvisor.Le Edizione Property del Gruppo Benetton nel 2000 acquistano il palazzo, che successivamente sarà rilevato da una cordata di imprenditori.

Al seminterrato i bagni pubblici, al piano terreno una caffetteria con bookshop, al secondo piano un ristorante, al terzo piano alcuni spazi vetrati destinati ad artigianato locale. Sul web resta memoria di un Corso sul Formaggio tenutosi negli anni d'oro degli Uffizi Center.Al quarto piano l'idea di inserirci qualcosa di veramente unico. Unico ed inimmaginabile. Inimmaginabile.Nel 2008 la chiusura.

Troppo alti gli affitti delle attività e nessun ritorno da una uscita degli Uffizi che restava chiusa.Già nel 2004 dei 18 esercizi commerciali iniziali solo 5 resistevano ma registrando incassi di appena 30 euro al giorno. "Una pregevole occasione di recupero di un vasto spazio inutilizzato e sottoposto al degrado e al contempo di riqualificazione di un distretto cittadino immediatamente prossimo al cuore della città" avevano detto da Palazzo Vecchio dove nel 2000 era stata formalizzata la convenzione con la proprietà dell’immobile garantendo ai futuri affittuari un indotto 'drogato' da varie iniziative di accentramento ed incitamento. "Il sindaco dovrebbero scrivere meno lettere al Ministro Urbani per la pensilina di Isozaki e preoccuparsi di più dei problemi di questi commercianti" chiedeva l'opposizione di destra.

Recentemente entra in gioco la Camera di Commercio che ha bisogno di traslocare alcuni uffici, sia dalla ex Borsa Merci destinata ad ospitare i modelli di H&M, sia perché la sede storica sul Lungarno necessitava di un restyling.Passano gli anni e sotto la Loggia del Grano, che ospitava i tavolini della caffetteria, arrivano alcuni bancarellai spostati da altri lidi definiti più "felici". Nel Palazzo prendono posto gli uffici della Camera di Commercio, oggi al terzo piano c'è un piccolo punto ristoro per i dipendenti ed al quarto piano si arriva solo con la chiave.Passa anche da qui il progetto di riqualificazione della Fortezza da Basso.

La Camera di Commercio, infatti, per trovare i soldi da poter destinare alla creazione di un nuovo Centro Congressuale nel Forte del Sangallo ha messo all'asta l'ex Borsa delle Merci e l'ex Capitol.Asta deserta per il palazzo di piazza Castellani. Quattro le offerte arrivate invece per la Borsa Merci, consegnate dall' Ente Cassa di Risparmio di Firenze, da Grosvenor Fund Management, dalla Leggiero Real Estate e da una vecchia conoscenza, la Edizione Property che stavolta però si disinteressa, come tutti, dell'ex Capitol aggiudicandosi la Borsa Merci.Al momento i due o più milioni di turisti in uscita dai Grandi Uffizi non sappiamo se attraverseranno la Loggia disegnata da Isozaki, ma è certo che si troveranno davanti uno stabile rifiutato all'asta ed una Loggia per la compravendita del grano che oggi ospita alcune bancarelle.

Valeva la pena aspettare 10 anni.

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