Duccio Chiarini, un film storico sui bisnonni fascisti

Esce nelle sale italiane “L’occhio di vetro”, documentario del regista fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 giugno 2021 19:31
 Duccio Chiarini, un film storico sui bisnonni fascisti

“Non ricordo esattamente il giorno in cui, bambino, venni a sapere che i miei bisnonni materni erano stati fascisti; né tantomeno ricordo come venni a saperlo, ma ricordo perfettamente il giorno in cui, ormai adolescente, mi resi conto di quello che ciò significava. Quel giorno la parola fascismo uscì dai libri di scuola e si frappose come nebbia tra me e le persone più amate, rendendo improvvisamente torbido tutto ciò che per anni era stato cristallino”.

A parlare è il regista fiorentino Duccio Chiarini, che nel documentario “L’occhio di vetro” ha raccontato la storia dei suoi bisnonni fascisti. Il documentario arriva venerdì 4 giugno nelle sale italiane dopo la premiazione al 61° Festival dei Popoli come Miglior Documentario Italiano. Proiezione d’eccezione alla presenza del regista presso il Cinema Stensen (viale don Minzoni 25) proprio venerdì 4 alle 20.30.Il regista porta lo spettatore a ripercorrere la storia d’Italia, a partire dalla Prima guerra mondiale così come è stata vissuta dai suoi nonni e lontani parenti.

Al centro del documentario il diario del pisano Ferruccio Razzini che ha combattuto in difesa della Repubblica Sociale Italiana senza sapere che Mussolini era già morto e che l’Italia era stata appena liberata. Nel suo diario racconta la storia del padre Giuseppe, eroe della Prima guerra mondiale e fervente fascista, e quella delle sorelle Liliana e Maria Grazia, rispettivamente sposate con un fascista e un partigiano comunista, attive sui fronti opposti della guerra civile. Chiarini indaga lo spaccato storico della sua famiglia a partire dalle pagine scritte dal prozio: materiali d’archivio, fotografie e lettere contribuiscono a comporre un mosaico nel quale un momento cruciale della Storia d’Italia prende forma attraverso la lente di complesse dinamiche familiari.Il film è prodotto da Asmara film, in associazione con Istituto Luce Cinecittà, con il supporto di Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo (MiC), in collaborazione con La Règle du jeu.

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