CPA Firenze Sud: tempi maturi per lo sgombero del Centro Popolare?

Palazzo Vecchio approva una risoluzione di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Dopo l'invito e le parole rilasciate dall'ex brigatista Barbara Balzerani sulle vittime di terrorismo. Potere al popolo e Partito Comunista esprimono la propria solidarietà

Antonio
Antonio Lenoci
20 marzo 2018 10:46
CPA Firenze Sud: tempi maturi per lo sgombero del Centro Popolare?

Ieri, il consiglio comunale di Firenze si è espresso in merito allo sgombero del centro sociale di via di Villamagna: la mozione, presentata da Forza Italia e Fratelli d'Italia è stata discussa e approvata grazie anche all'appoggio del Partito Democratico e dei 5 Stelle.

L'assemblea di Palazzo Vecchio chiede al sindaco Dario Nardella di intervenire per sgomberare il Cpa. Da parecchi anni in via Villamagna, a Sud del centro storico di Firenze, il Centro Popolare Autogestito rappresenta una zona franca divenuta nel tempo un punto di riferimento per molti giovani e non solo: attività sportive, cene di autofinanziamento e serate a tema, aula informatica e proiezioni.. un moderno coworking anche se vintage.

A raccogliere firme per liberare la struttura in riva d'Arno sono stati i residenti, spesso supportati dalle opposizioni. Un lungo braccio di ferro che non ha mai trovato sponda neppure nella normativa sulla sicurezza delle sponde dei fiumi, visto che il CPA affaccia sulla delicata riva sinistra che volge a Publiacqua, la partecipata fornitrice d'acqua a tutta l'area Metropolitana. Una sorta di istituzione che sembra scontrarsi oggi con il vento del cambiamento culturale e sociale, sull'onda di una dichiarazione giunta da un'ospite "indesiderata", solo l'ultima di una lunga serie. 

Di "pagina importante, di difesa della legalità e dell'onore di tutte le vittime del terrorismo" parlano i rappresentanti del centro destra. Ringraziamenti, che un tempo sarebbero suonati sorprendenti si sono levati dal Salone de' Dugento. "Grazie colleghi del PD per la sensibilità dimostrata. Finalmente si potrà sanare una ferita che da anni affligge la nostra città" così i consiglieri di Forza Italia Jacopo Cellai e Mario Tenerani insieme al collega di Fratelli d'Italia Francesco Torselli dopo l'approvazione della risoluzione presentata dal capogruppo azzurro Cellai e firmata anche da Noferi (M5S), Scaletti (La Firenze viva), Torselli (FdI) e Bassi (PD). In premessa nulla di straordinario o nuovo a sapersi "il Centro popolare autogestito di via Villamagna occupa abusivamente una struttura di proprietà comunale". Una occupazione che rappresenterebbe "un contrasto evidente con il tentativo di reperire e recuperare strutture pubbliche in favore di coloro che ne facciano richiesta nei termini di legge".

Ne deriverebbe l'utilità e funzionalità dell'immobile da destinare ad altri scopi. Ma dopo anni di occupazione a quanto ammonterà il recupero dell'immobile? Chi si accollerà gli oneri di ristrutturazione? Infine l'elemento scatenante che sembra aver realmente riacceso l'attenzione sul tema "Firenze, città da sempre impegnata nella tutela della Costituzione italiana, è garante della legalità e impegnata nella lotta al terrorismo in tutte le sue forme. Inaccettabile per la nostra amministrazione comunale e per tutta la comunità l'invito all'ex Br non pentita Barbara Balzerani, avvenuto proprio il giorno dell'anniversario del rapimento di Aldo Moro. Gravi le parole usate in quella occasione dalla Balzerani, per le quali nessuna presa di distanza è stata fatta dai rappresentanti del Cpa". Per questo motivo dunque, il primo cittadino è stato invitato dal Consiglio a "farsi promotore presso le autorità competenti della richiesta di riprendere possesso dell'immobile di via Villamagna, oggi occupato dal Cpa". 

Con gli occhi chiusi ma le orecchie aperte. Dove nulla hanno potuto le firme dei residenti e le richieste reiterate negli anni dagli esponenti politici, sono arrivate le parole di una ex brigatista a ricordare che l'immobile pubblico era occupato senza titolo. "To everything there is a season".

E all'indomani della dura presa di posizione, la prima reazione dello storico Cpa viene diffusa su Facebook: "Il centro popolare non si tocca". Lo dicono, si aggiunge nel post, "contro le speculazioni della destra" e "contro chi vorrebbe cancellare qualsiasi voce di dissenso in questa citta'". Ma anche "per chi pensa sia ancora necessario aprire spazi di lotta, incontro, dibattito e solidarieta'. Per chi non vuole regalare questa citta' all'egoismo ed ai reazionari". Nelle prossime ore, quindi, arrivera' la posizione ufficiale da parte dell'assemblea del Cpa Fi-sud e "info e aggiornamenti sulle iniziative che decideremo di mettere in ponte".

Potere al Popolo Firenze esprime la propria solidarietà al Centro popolare autogestito Firenze sud: "Non entriamo nel merito del pretesto della decisione del consiglio comunale: gli storici seri si stanno confrontando da pochi anni con il decennio dei Settanta, anni in cui il conflitto sociale in Italia ha raggiunto livelli altissimi, e sui quali un giudizio storico non si da a colpi di scoop, ma inserendo i fatti nel loro giusto contesto. Sarebbe stato un atto di cautela e di buon senso da parte della maggioranza consiliare quello di evitare facili strumentalizzazioni del quarantennale del rapimento Moro. Ma siamo in tempi in cui il marketing politico conta più del buon senso".

Anche il Partito Comunista esprime massima solidarietà ai compagni del Centro Popolare Autogestito Firenze Sud: "Il CPA si è da sempre distinto per l'impegno politico e sociale praticando quotidianamente l'antifascismo e l'antimperialismo, lottando contro le ingiustizie e stando sempre dalla parte degli sfruttati. Immenso è stato l'impegno nel quartiere con eventi politici, sociali, culturali e musicali promossi al suo interno. Chiuderlo significherebbe privare la città di un importante luogo di aggregazione e di crescita, privare Firenze di una parte importante della propria anima, quella più vera e passionale. Il Partito Comunista condanna fermamente questa decisione e si schiera al fianco dei compagni del CPA e si rende disponibile a qualsiasi tipo di iniziativa per contrastare questa decisione".

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