Coronavirus, le parole da conoscere: origine e curiosità

Da virus a vaccino, da pandemia a sintomo: alla scoperta del significato etimologico di alcuni termini medici divenuti purtroppo molto "popolari" in questi giorni

Antonio
Antonio Patruno
28 marzo 2020 17:17
Coronavirus, le parole da conoscere: origine e curiosità

Da virus a pandemia, da quarantena a sintomo, da contagio a vaccino: in questi giorni di Coronavirus si sentono spesso ripetere parole che prima erano molto meno "popolari". Facendo una ricerca etimologica, abbiamo scoperto alcune curiosità.

Il termine Coronavirus, è risaputo, proviene dalla particolare forma di questo virus, a corona. Meno noto, probabilmente, che virus proviene dall'omonimo latino classico virus, che significava "umore", "succo" ma anche "veleno".

Altre parole molto usate in questo periodo sono epidemia, che viene dal greco antico epi + demos cioè "sopra il popolo" e pandemia che viene sempre da greco, pan + demos cioè "tutto il popolo" ad indicare la diffusione globale. Come anche quarantena, forma veneta per "quarantina", dal numero di giorni (40, latino quadraginta) imposto agli equipaggi delle navi come misura preventiva contro le malattie diffuse nel XIV secolo, fra cui la peste.

Le autorità sanitarie impongono di state molto attenti ai sintomi del Coronavirus: la parola "sintomo" viene dal greco symptoma cioè sintomo, coincidenza, incidente, accadimento da syn (con) + piptein (cadere) cioè "cadere insieme". Tra i possibili sintomi del Coronavirus c'è la febbre, un termine di origine latina, febris, che affonda però nella tradizione etrusca: Februus era per gli Etruschi il dio della morte e della purificazione: passato nella mitologia romana, il nome fu cambiato in febris ed associato alla malaria.

La paura generale è di essere contagiati: contagio viene dal latino contagium, derivato da contingere cioè "toccare". La speranza generale è invece che venga presto trovato un vaccino anti-Coronavirus. Questo termine deriva dal latino vacca (mucca) perché il primo vaccino (scoperto nel 1796 da Edward Jenner in Inghilterra) venne ottenuto dalle pustole vaiolose di bovidi infettati, nell'ambito di ricerche tese a combattere il vaiolo dell'essere umano.

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