Coronavirus in rsa toscane: bufera politica su un servizio del Tg2

Valutazioni opposte dei parlamentari Fedeli e Mugnai. La senatrice Pd ha chiesto l'intervento della Commissione Vigilanza Rai: "Realtà che non esiste". L'onorevole di Forza Italia: "La sottovalutazione è esistita eccome"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 aprile 2020 13:46
Coronavirus in rsa toscane: bufera politica su un servizio del Tg2

(DIRE) Firenze, 15 apr. - Un servizio del Tg2 sulla gestione dell'emergenza Coronavirus nelle Rsa in Toscana fa litigare Partito democratico e Forza Italia. Ieri sera, in una nota, la senatrice Valeria Fedeli, ha definito "vergognoso" equiparare quanto accade in Lombardia con la situazione toscana e ha chiesto un coinvolgimento della commissione Vigilanza Rai, nella quale è capogruppo per il Pd. Una presa di posizione immediatamente stigmatizzata dal vice capogruppo alla Camera di Forza Italia, Stefano Mugnai: "No al tentativo della senatrice Valeria Fedeli di censurare il Tg2 - afferma- nel servizio che racconta la verità sostanziale dei fatti su quanto accaduto nelle Rsa toscane, ovvero un dramma sul quale noi per primi abbiamo denunciato le sottovalutazioni. Un pasticcio che scontiamo a suon di decessi".

E se Fedeli accusa il servizio di descrivere una "realtà che non esiste" per Mugnai è l'esatto contrario: "Purtroppo la sottovalutazione sullo stato dei contagi nelle Rsa della Toscana è esistita eccome. Noi lo abbiamo detto a chiare note fin dai primi contagi nella casa di riposo di Bucine, nel Valdarno aretino, dove ad oggi si contano 10 decessi. Ma dopo il fenomeno è purtroppo deflagrato. I tamponi effettuati? Dopo gli annunci di uno screening a tappeto, ci si è arenati". Al momento, accusa, "non è dato sapere effettivamente quanti siano i casi di positività, anche se già adesso se ne contano 450. A rilento si sono separati i malati Covid dagli altri". 

Il deputato azzurro menziona i casi di contagio nell'aretino, nella lucchesia e nel pratese, la preoccupazione per le Rsa nel fiorentino. "Tutte infezioni- sottolinea- sviluppatesi in ambito sanitario e sociosanitario". Pertanto, "altro che portare chi racconta la verità in commissione di vigilanza. Questo - conclude - è un bieco tentativo di intimidazione verso i giornalisti". (Cap/ Dire)

In evidenza