Casa, Firenze si ribella e non si lascia abitare

Le periferie si ribellano alla crisi economica

Antonio
Antonio Lenoci
13 settembre 2014 09:39
Casa, Firenze si ribella e non si lascia abitare

La Manifestazione prevista per sabato 20 settembre alle ore 16 in piazza Puccini sta creando ansia nei residenti della zona che non sanno cosa aspettarsi dopo le barricate apparse in viale Gori nei giorni scorsi.L'emergenza abitativa è a livelli altissimi. Non si tratta di scatenare facile allarmismo, sono i dati a parlare. Troppo alto il numero di richieste per esecuzione di sfratto per morosità, alle quali segue spesso un rinvio, fino alla proclamazione dei periodi di blocco. I morosi sono incolpevoli. I proprietari quali colpe hanno? Uno scontro che ogni giorno si arricchisce di nuovi capitoli.

"Questi anni di crisi economica, si sono tradotti per molte persone nella scomparsa di diritti e nella perdita di dignità, anche un diritto fondamentale come quello alla casa è sempre meno garantito" sono le parole degli occupantiLa follia del mercato. "Il prezzo degli affitti e dei mutui strozza centinaia di famiglie che vivono con redditi bassi e precari, mentre cento sfratti per morosità vanno in scena ogni mese a Firenze" continua il Movimento.

Se prendiamo in mano gli annunci immobiliari, non di troppi mesi fa, troviamo offerte di misere sistemazioni a prezzi esorbitanti. Umidi scantinati definiti "luminosi e confortati".Firenze è finita nella bufera in passato per i negozi trasformati in civili abitazioni: il bandone è diventato una porta e l'unica finestra, se esiste, è quella verso la corte interna. Una "casa" che ricorda tanto un tubo. Il canone? Lo stesso che si potrebbe chiedere per una abitazione convenzionale.Chi avrebbe dovuto controllare?La morte civile di chi finisce per occupare. "Il diritto a una vita dignitosa per i più di mille abitanti di case occupate in città è minacciato dall'art.5 del “piano casa”, che nega la possibilità di accedere a regolari forniture di acqua, luce e gas e al diritto alla residenza che risulta indispensabile per le cure mediche, per mandare i figli a scuola, per rinnovare i documenti, partecipare ai bandi pubblici ecc" Occupare un immobile, a prescindere dal bisogno, non è un buon esempio di civiltà, sostengono molti.

Però ci sono famiglie che non hanno trovato altre soluzioni. Da metà agosto a Scandicci una famiglia si è trasferita davanti all'ingresso dell'Ospedale Torregalli in attesa che il Comune di Scandicci o quello di Firenze li vedessero: "Ci basta una capanna - hanno detto - non ce la sentivamo di occupare, non è da noi.. però ad un certo punto non ce la faremo più".Ci sono proprietari e proprietari. Non c'è più l'aristocrazia, non ci sono più i feudatari. Quei pochi che hanno a disposizione molti metri quadrati possono essere trattati al pari di chi ha una sola casa in affitto e se la ritrova occupata ed inservibile?Abbiamo affrontato molto spesso questo aspetto su Nove Da Firenze dando voce anche ai piccoli proprietari che dall'affitto potrebbero trarre un loro piccolo reddito e invece si ritrovano a dover pagare le spese.

Ma se anche i proprietari sono in difficoltà, dove vogliamo arrivare?L'UPPI racconta di proprietari costretti a farsi ospitare da amici e parenti perché con i soldi ricavati dall'affitto erano andati essi stessi in affitto. Che la giostra sia sfuggita di mano?Non ci sono più spazi? "Le case popolari vengono messe in vendita; con l'Housing sociale fiumi di soldi pubblici vengono regalati ai costruttori per nuove speculazioni; le famiglie sfrattate vengono lasciate a se stesse; migliaia di case rimangono senza persone, mentre migliaia di persone restano senza casa" così la pensano al Movimento. Un meccanismo perverso che vede istituzioni come la Regione Toscana impegnate a "mettere in vendita l'invenduto" ed altre come il Comune di Firenze che ha preso l'impegno con il Governo di creare alloggi di edilizia popolare nelle ex Caserme messe a disposizione dalla Difesa.

L'invenduto? Le ex Caserme?Poi controlliamo bene e troviamo l'abbandonato. Centinaia di locali presenti anche nel centro storico di Firenze che hanno un proprietario, ma non hanno vita: troppo cari da ristrutturare, troppo poco frutterebbero in questo momento, e così restano vuoti.L'Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro. Ma a cosa serve un lavoro, se non a fornire un tetto alla propria famiglia? Sono nate prima le caverne o la mano d'opera? E' di poche ore fa la notizia di un cittadino cinese che in via Pistoiese affittava le casette di legno del giardino a 15 euro a notte.

Che ci sia un problema?Come si difende il popolo? "Con i picchetti anti-sfratto, con le occupazioni degli stabili sfitti e le auto-riduzioni del prezzo degli affitti che oggi equivalgono al salario degli inquilini, centinaia di uomini e donne hanno iniziato a fare da sé quello che le istituzioni si rifiutano di fare: bloccare gli sfratti in assenza di soluzioni che consentano “il passaggio da casa a casa”, requisire il patrimonio sfitto, che solo a Firenze consiste in 11000 appartamenti, e assegnarlo come alloggi popolari alle migliaia di famiglie in attesa; intervenire per abbassare il costo degli affitti e adeguarlo al reddito degli inquilini".Firenze fa paura? Nel mondo beato dei Social, dove l'amico che commenta non è lo stesso che ti saluta per strada, ogni giorno incrociamo uno sguardo, ogni giorno abitiamo una città che non si lascia abitare.Perché guardare al viale Gori o a piazza Puccini come luoghi lontani, una periferia dove la protesta degenera, quando in viale Gori e in piazza Puccini ci abitiamo tutti, tutti i giorni?

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