Emergenza Casa, nervi tesi tra inquilini e proprietari

La Tasi graverà interamente sui proprietari

Antonio
Antonio Lenoci
01 settembre 2014 15:05
Emergenza Casa, nervi tesi tra inquilini e proprietari

Gli sfratti sono bloccati o rinviati, mentre le case sono tassate come nulla fosse.Un tempo affittare casa aveva un doppio effetto: offrire un alloggio ad alcuni ed una rendita ad altri. La crisi ha spaccato gli equilibri, già precari, producendo una sola categoria di individui, i sopravvissuti. La TASI rischia di far saltare ancor più i nervi ed inasprire conflitti.La protesta per la TASI. La nuova imposta è stata pensata per essere divisa tra proprietario ed inquilino. Il Comune può però decidere di far versare all'inquilino la tassa in una misura dal 10% al 30% del totale.In alcuni comuni saranno solo i proprietari a dover versare la TASI come ad esempio Firenze, Torino e Palermo.

Inquilini morosi ed occupanti sono scesi in strada a fine agosto alzando le barricate in viale Gori e bloccando la città con la promessa di una guerra senza esclusione di colpi "Per ogni sfratto una occupazione. Occupare per dare un tetto a tutti".Il primo settembre il Movimento di Lotta per la Casa di Firenze ha tenuto fede alla promessa: "Primo giorno di settembre. Riprendono gli sfratti e riprende la lotta delle famiglie morose e di tutto il movimento in difesa del diritto alla casa. Due picchetti e due rinvii strappati con fatica. L'agonia delle famiglie sfrattate si traforma in resistenza collettiva, mentre le istituzioni continuano a non dare soluzioni abitative alla stragrande maggioranza degli sfrattati.

Ci aspetta un autunno molto caldo. Intanto giá da domani continuano i picchetti"

I proprietari di case intanto partecipano alle riunioni condominiali in cui viene loro chiesto di partecipare alle spese di manutenzione, di ammodernamento, messa in sicurezza, il tutto a solo vantaggio di chi abita senza corrispondere nulla. E' abbastanza per produrre uno stato di stress?Come più volte sostenuto dall'UPPI, i piccoli proprietari "Non sono coloro che scendono in strada, purtroppo sono quelli che si suicidano in silenzio" parole forti, che sbattono in faccia una cruda realtà.Chi ha acquistato casa e l'ha messa in affitto, non solo non percepisce più il canone a causa dei sempre più inquilini morosi, ma si ritrova, come nulla fosse, a sostenerne spese e tassazioni.Per arrivare alla convalida di uno sfratto occorrono anni, successivamente servono mesi per trovare una pattuglia della Municipale che supporti l'esecuzione.

Intanto interviene il rinvio. Una volta, due, tre e così via.E nel frattempo il proprietario cosa dovrebbe fare? Diventa a tutti gli effetti un "sostituto" delle istituzioni offrendo un alloggio a canone gratuito. Ma le istituzioni chiedono le spese.Alcuni avvocati che abbiamo contattato si dicono preoccupati perché l'intercalare dei propri clienti, inizialmente dettato dallo stato di agitazione, inizia a ripetersi troppo spesso "Adesso entro e lo butto fuori a calci".

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