Iniziative lavoratori fiorentini per salvare il lavoro e gli stabilimenti

La campagna si chiamerà "VVISEVES (la città in fabbrica)"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 gennaio 2014 15:04
Iniziative lavoratori fiorentini per salvare il lavoro e gli stabilimenti

“VIVISEVES (la città in fabbrica )", è il nome che i lavoratori dello stabilimento fiorentino Seves hanno scelto per indicare una cornice tematica, cioè portare la popolazione nella nostra fabbrica, all'interno della quale si svolgeranno una serie di iniziative in risposta alla decisione dell'azienda di chiudere. La prima di queste si svolgerà lunedì 3 febbraio alle ore 20.45, con gli artisti di "Match di improvvisazione teatrale" in via Reginaldo Giuliani 360 a Firenze; in quell'occasione sarà presente una troupe di Piazza Pulita, il programma de La7, per una diretta. La RSU e i dipendenti, chiedono che l'azienda, dimostri una reale volontà di vendere a chiunque fosse intenzionato a rilevare l'attività, senza pregiudizi o altro. Viviseves è su facebook, su twitter e un canale youtube; a breve sarà attivato un sito che farà da collante. Da qualche mese è iniziata in sordina la discussione per la modifica del regolamento comunale per la gestione degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Firenze: Una modifica che non ha motivazioni se non quella di togliere diritti alla fascia più debole del mondo del lavoro, giovane, precario, instabile, sottopagato e con stipendi arretrati da avere, come in alcuni impianti pubblici. In pratica, il Comune invece di difendere i lavoratori che garantiscono un servizio pubblico, li attacca cancellando le clausole sociali oggi esistenti, determinando così la perdita di molti posti di lavoro e dei diritti di una platea che conta circa 400 lavoratori nel solo Comune fiorentino; e sugli stipendi arretrati, evita ogni soluzione prevista dalla legge, lasciando i lavoratori senza stipendio. L’esatto opposto di quello che il sindaco Renzi dice di voler fare a tutela dei giovani e dei precari: parole che indicano buone intenzioni, che però scompaiono negli atti pratici che il sindaco fa approvare. SLC/CGIL e NIDIL/CGIL denunciano alla cittadinanza uno stato di cose che ha ricadute pesanti per i lavoratori e per le asd che saranno anch’esse penalizzate da regole di gestione degli impianti ancor più a vantaggio del comune: le ricadute sulla qualità e quantità del servizio reso alla cittadinanza saranno evidenti. Oltre al fatto che quelle clausole sociali che il comune vuole cancellare, sono presenti in tantissimi comuni e regioni, oltre che in svariati accordi sindacali. SLC/CGIL e NIDIL/CGIL stanno combattendo una dura battaglia contro la volontà dell'amministrazione e di Renzi di cancellare i diritti dei lavoratori dello sport e dichiarano fin da adesso l’apertura dello stato di agitazione negli impianti pubblici con la possibile chiusura degli impianti stessi, contro le decisioni del comune e non contro i gestori che subiscono insieme ai lavoratori l’arroganza e la discrezionalità di un comune che dovrebbe fare l’interesse della collettività. Per queste ragioni si organizza il blocco delle attività negli impianti pubblici e un presidio con conferenza stampa

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