Seves, licenziamenti in vista: da azienda leader a scatola vuota?

Rossi in visita alla Solvay di Rosignano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2013 20:44
Seves, licenziamenti in vista: da azienda leader a scatola vuota?

Cgil, Cisl e Uil hanno indetto manifestazioni regionali per chiedere a Governo e Parlamento meno tasse per lavoratori e pensionati, la difesa del lavoro, una prospettiva per l'occupazione. La Toscana scenderà in piazza sabato 14 dicembre, dalle ore 10 in largo Annigoni a Firenze. Le proposte dei sindacati per modificare subito la Legge di Stabilità sono: più detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati, riapertura della contrattazione nel pubblico, finanziamento della Cig e dei Contratti di solidarietà, rivalutazione delle pensioni, politiche industriali e sociali, investimenti.

La manifestazione di sabato a Firenze, dopo gli interventi dei delegati prevede le conclusioni dei tre Segretari Generali Regionali di Cgil, Cisl e Uil, Alessio Gramolati, Riccardo Cerza e Vito Marchiani. “La chiusura della Seves sarebbe una gravissima perdita per il territorio fiorentino, perché scomparirebbe un patrimonio importante e apprezzato in tutto il mondo. Siamo estremamente preoccupati per una situazione che sta andando verso una inaccettabile conclusione negativa”. Sono le parole dell’assessore allo Sviluppo economico Sara Biagiotti, che esprime solidarietà e vicinanza ai lavoratori della storica azienda fiorentina di mattoni in vetrocemento, dopo la comunicazione della proprietà sulla chiusura dello stabilimento nel giugno 2014, quando termineranno gli ammortizzatori sociali per i 97 dipendenti.

“L’amministrazione comunale ha sempre cercato di individuare le soluzione per salvaguardare l’azienda e i suoi dipendenti – continua l’assessore – Anche pochi giorni fa, in occasione dell’inaugurazione del nuovo fontanello al Sodo realizzato con i prodotti Seves, il sindaco Renzi ha ribadito di essere pronto ‘a ragionare di tutto con la proprietà, purché ci sia un disegno strategico che garantisca l’occupazione’ aggiungendo che i posti di lavoro devono essere salvaguardati e che saranno impedite speculazioni.

Questo è il nostro obiettivo, che continueremo a perseguire”. L’assessore ha anche ricordato come la qualità delle produzioni Seves sia apprezzata da professionisti come Renzo Piano, che li ha utilizzati per molti suoi progetti: “Una ricchezza fatti di saperi e professionalità che non può andare perduta”. "Esprimo solidarietà ai lavoratori della Seves, per la notizia del loro licenziamento a giugno da parte dell'azienda, al termine della scadenza degli ammortizzatori sociali" così Federico Perugini Vicepresidente Q5.

"Una situazione al limite dell'incredibile. Viene chiusa un azienda sana per farne probabilmente una scatola vuota per interessi di carattere finanziario. Uno schiaffo che viene dato non solo ai lavoratori ma a tutta la comunità, perchè la Seves può essere considerata una sorta di istituzione industriale per il tessuto della città, in particolare per l'area di Castello". "La strada maestra è quella di mantenere in Toscana la presenza di un manifatturiero che produce ricchezza e che incorpora scienza e tecnologia.

Non possiamo permetterci di perdere una presenza di questo tipo e perciò la Regione sarà al vostro fianco". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che nel corso della sesta tappa del suo "Viaggio in Toscana", il tour che ha iniziato il 21 ottobre scorso sull'Amiata e che lo porterà a visitare tutte le 34 Zone che compongono la regione, ha trascorso l'intera giornata in Bassa Val di Cecina. Il presidente, accompagnato dal direttore dello stabilimento, Davide Papavero e dal sindaco di Rosignano, Alessandro Franchi, ha visitato alcune delle centrali di controllo e si è incontrato con alcuni dipendenti e con una rappresenza dei sindacati aziendali.

"Ho potuto apprezzare – ha aggiunto Enrico Rossi – la capacità del management di guardare con tenacia al futuro e di affrontare le sfide che il mercato e la crisi impongono. Per me sarà importante chiudere la legislatura regionale dando certezze per una ripresa che deve venire. Penso ad esempio che sarà possibile sfruttare, fin dalla metà dell'anno prossimo e grazie all'anticipazione da parte della Regione di 80 milioni di euro, l'occasione offerta dai fondi comunitari che noi dedicheremo a finanziare chi fa innovazione tecnologica e ricerca".

Il presidente ha detto che, pur non vedendo la fine del tunnel della crisi, ha avuto modo di vedere direttamente una Toscana che è in grado di resistere e che nell'export ha mostrato una straordinaria capacità di stare sui mercati internazionali e di conquistarli, cioè una Toscana "dinamica, vitale, reattiva". La sua conclusione è stata netta: "Siamo convintamente dalla vostra parte e come istituzioni faremo fino in fondo ciò che dobbiamo a partire dalla valorizzazione della vostra determinazione".

Ha infine auspicato di poter tornare alla Solvay quando i bandi europei saranno emessi e avendo la possibilità di sottoscrivere un patto per lo sviluppo tra l'azienda e le istituzioni.

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