Strage di Viareggio: Governo non si costituisce parte civile, cittadini soli?

IdV: “Scelta che ci amareggia. Si deve far capire che lo Stato non lascia soli i cittadini”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2013 15:05
Strage di Viareggio: Governo non si costituisce parte civile, cittadini soli?

Il Segretario regionale di Italia dei Valori della Toscana Giovanni Fittante e il Segretario provinciale di Lucca Lara Fiorini chiedono a Letta ti rivedere la decisione: “Una scelta tutt’altro che condivisibile, che ci lascia amareggiati e deve far riflettere sul rapporto tra istituzioni e cittadini. Era preciso dovere dello Stato costituirsi parte civile nel processo della strage di Viareggio avvenuta il 29 giugno 2009 e in cui morirono 32 persone, la cui prima udienza dibattimentale si è tenuta stamani a Lucca.

Era opportuno far capire che lo Stato non lascia soli i cittadini e bisognava rendere testimonianza di questo. Sarebbe stato un atto politico opportuno”. Sono le parole con cui il Segretario regionale della Toscana dell’Italia dei Valori Giovanni Fittante e la Segretaria provinciale dell’IdV di Lucca Lara Fiorini commentano la decisione del Governo. Decisione che ha suscitato lo sdegno dei familiari delle vittime. Tanto che il sindaco della città Leonardo Betti ha scritto al premier Enrico Letta per chiedergli di ripensarci.

“Una richiesta a cui ci sentiamo di associarci - prosegue Fittante - poiché ci sembra davvero un atto dovuto, aldilà della questione dei risarcimenti. Perché una cosa è il danno economico, un’altra la partecipazione al lutto e al dolore di una comunità intera, che non deve sentirsi tradita. Chiediamo per questo al Governo e al Presidente Enrico Letta di tornare sui propri passi, nel nome di una buona politica di cui si avverte il bisogno”. “E' davvero un atto vergognoso la rinuncia dello Stato a costituirsi parte civile nel processo per la strage del 29 giugno 2009 alla stazione di Viareggio.

E' un messaggio pessimo, di indifferenza e totale disimpegno nei confronti dei familiari delle vittime e della intera comunità viareggina, che non può trovare giustificazione alcuna. Tra i 33 imputati, con accuse a vario titolo che vanno dal disastro ferroviario colposo all'incendio colposo, fino all'omicidio e lesioni colpose plurime, c'è anche l'ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, che, in svariate occasioni, si è contraddistinto per affermazioni molto discutibili nei confronti dei familiari dellle vittime". "Sono contento che la Regione Toscana si sia costituita parte civile nel processo, salvando quel briciolo di dignità alle Istituzioni che lo Stato, con questa scelta incomprensibile, ha definitivamento perso" dichiara Mauro Romanelli, Consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà. «La decisione dello Stato di non costituirsi parte civile al processo per la strage di Viareggio, alla luce di una possibile transazione, lascia sgomenti».

Lo dichiarano in una nota il senatore Massimo Cervellini, capogruppo di SEL in commissione Lavori Pubblici e la senatrice toscana di SEL, Alessia Petraglia. «Nessun 'sostanzioso risarcimento' può lenire il dolore immenso dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti per quanto accaduto in quella drammatica notte. In questa vicenda emerge anche una più grave ed estesa responsabilità dello Stato che dovrebbe preoccuparsi della sicurezza di tutti i cittadini. Chiediamo a Letta di rimediare immediatamente a questa ferita inferta dalle Istituzioni a chi sta già soffrendo, è un obbligo morale prima che politico».

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