Rossi se la prende con gli industriali toscani, Confindustria replica

Per il Governatore l'imprenditore toscano: "Investe solo nella villa, investe solo quando c' è da ristrutturare i capannoni che diventano ville o alberghi o investono anche quando c' è da fare un investimento produttivo?".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2013 17:03
Rossi se la prende con gli industriali toscani, Confindustria replica

Il presidente Enrico Rossi ieri in Comune a Grosseto ha incontrato le lavoratrici della Mabro ma alle critiche mosse dai sindacati e dalle lavoratrici dell'azienda tessile ha perso le staffe. Il Governatore ha chiamato in causa gli imprenditori della moda fiorentini che non investono sul territorio: " Dov' è l' imprenditore toscano in questa situazione?" sbotta il governatore "Investe solo nella villa, investe solo quando c' è da ristrutturare i capannoni che diventano ville o alberghi o investono anche quando c' è da fare un investimento produttivo?".

Alle affermazioni di Rossi replica Pierfrancesco Pacini, presidente Confindustria Toscana. Considero l’uscita del presidente Rossi sugli imprenditori toscani, uno scatto d’ira inopportuno e mal indirizzato. Inopportuno, perché l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è alzare barricate e scaricare responsabilità, mentre occorrono lucidità e capacità di lavorare in team – imprese, istituzioni e sindacati - per ricostruire la Toscana industriale che ci meritiamo. Mal indirizzato perché, in questi sei anni di crisi, noi imprenditori abbiamo lavorato duramente e ci siamo assunti rischi rilevanti – in primis patrimoniali - per mantenere in vita le nostre aziende e pressoché intatte le nostre filiere produttive.

Altro che ville! Aggiungo che la parola ‘padrone’ non ci piace, non ci appartiene e, soprattutto, non fa onore alla storia di coesione sociale che accumuna lavoratori e imprenditori toscani: per un tessuto di PMI come il nostro, il capitale umano è un asset strategico da difendere; lo dimostrano le decine di migliaia di accordi siglati a livello aziendale, anche in questi anni di crisi. Per garantire un futuro industriale ad aziende come Mabro, ci vuole un piano di rilancio aziendale supportato da adeguati mezzi finanziari, senza i quali la crisi è destinata ad avvitarsi, come purtroppo è accaduto; perché è importante difendere il lavoro, non i singoli posti di lavoro. Il resto sono ‘fantocci polemici’ che non aiutano a trovare soluzioni né per le aziende in crisi, né per i lavoratori".

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