Toscana, aziende in seria difficoltà, 52 vertenze e 8.600 lavoratori coinvolti

L’assessore Simoncini ha svolto una comunicazione sulle vicende che riguardano il mondo produttivo della Toscana, soffermandosi sulle tre grandi aziende in difficoltà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 maggio 2012 13:33
Toscana, aziende in seria difficoltà, 52 vertenze e 8.600 lavoratori coinvolti

Da gennaio 2011 fino ad oggi sono state gestite al tavolo regionale ben 52 vertenze, che riguardano 8.600 lavoratori. Lo ha detto stamattina l’assessore regionale alle Attività produttive Gianfranco Simoncini, il quale ha svolto in aula una comunicazione in merito alle crisi aziendali. Simoncini si è soffermato sulla vicenda di tre fra le più grandi aziende in difficoltà, Mabro, Isi, Richard Ginori, ripercorrendone la storia e facendo il punto della situazione. Mabro.

L’assessore ha ricordato le vicende degli ultimi anni della Mabro, fino al passaggio alla società Abbigliamento Grosseto srl e al varo nel 2011 del nuovo progetto industriale. “A oggi – ha spiegato Simoncini – nonostante la proprietà sembri dimostrare la volontà di rispettare gli obiettivi commerciali che si era prefissata, le difficoltà riguardano il sostegno al rilancio dell’attività e dunque la tutela dei livelli occupazionali”. L’impegno della Regione si è profuso nel tentativo, accompagnato da Fidi, di trovare aperture di credito da parte delle banche; un tentativo a cui ha risposto solo Monte dei Paschi.

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, l’azienda ha concluso nel 2012 la cassa integrazione per crisi e il 6 febbraio ha chiesto la cassa integrazione per riorganizzazione aziendale per 24 mesi, per un massimo di 234 lavoratori. “I sindacati hanno chiesto alla Regione un anticipo del pagamento a 178 dipendenti – ha concluso l’assessore – e l’anticipo è già stato deliberato da Fidi”. In conclusione Simoncini “esprime giudizio positivo sulla proposta avanzata dalla provincia di Grosseto, secondo cui alla società devono essere accordati 90 giorni di tempo per trovare un partner finanziario”. Isi.

Simoncini, dopo aver ripercorso la storia dell’azienda dal momento della cessione da parte di Electrolux, ha annunciato che la Regione ha preso atto dell’arresto dell’ex amministratore di Isi Massimo Foianesi con l’accusa di bancarotta fraudolenta e di truffa, che si auspica un giudizio conclusivo su eventuali responsabilità e che la Regione sta valutando tramite l’Avvocatura la possibilità di costituirsi in giudizio per i finanziamenti regionali per la formazione dei lavoratori che la Regione ha concesso: 1 milione e 244 mila euro, finanziati con fidejussione e recuperabili. Simoncini ha ricordato che l’offerta avanzata da un gruppo di imprenditori non ha avuto esito positivo, e che ad oggi il Tribunale ha deliberato una nuova asta per il 24 luglio prossimo.

“Sarà data preferenza in caso di acquisto complessivo, ma se non ci saranno offerte è prevista anche la vendita separata – ha spiegato Simoncini -. Questi ultimi risvolti hanno sollevato incertezze sulle possibilità occupazionali degli ex dipendenti Isi”. Un’azienda En-eco, si è detta disponibile all’assunzione di 70 ex dipendenti, e la Solarlight Italia ha manifestato interesse per l’assunzione di altri 40. Questo ha permesso di prorogare la cassa integrazione per altri sei mesi, fino al novembre 2012. Richard Ginori 1735 spa.

Ripercorrendo la vertenza Ginori Simoncini ha ricordato che il 2011 ha visto un incremento di fatturato, ma che questo non è riuscito a risolvere i problemi di liquidità dell’azienda. “Per quanto riguarda i debiti pendenti verso lo Stato – ha spiegato Simoncini -, i ministeri dello Sviluppo economico e dei Beni culturali hanno lavorato perché questi fossero saldati a fronte della cessione dello storico museo della porcellana di Doccia allo Stato, e la Regione ha approvato un piano per l’acquisto di antiche forme da integrare nel museo per 1 milione e mezzo di euro.

Ma il processo si è bloccato a fronte della richiesta dell’azienda di inserire nel contratto la non garanzia della continuità produttiva”. Il 9 maggio scorso è stata deliberata la messa in liquidazione della società; ora inizia la ricerca di un nuovo proprietario “che la Regione Toscana è intenzionata ad accompagnare”. “L’obiettivo – ha concluso l’assessore è quello di garantire la continuità produttiva, l’occupazione e la presenza in Toscana dello storico marchio”.

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