Razzismo: in piazza a Firenze per ricordare Diop e Samb

In piazza Dalmazia il 13 gennaio a un mese della strage razzista

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2012 15:26
Razzismo: in piazza a Firenze per ricordare Diop e Samb

Attivisti di associazioni antirazziste, oltre a IDV TOscana e perUnaltracittà parteciperanno venerdì 13 gennaio all'iniziativa in memoria delle vittime della strage razzista del 13 dicembre scorso."Perchè non cada il silenzio" appuntamento alle 12.20 in piazza Dalmazia, per ricordare gli uccisi Mor Diop e Modou Samb e sostenere i feriti Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbengue Cheikh. "E' passato un mese dalla terribile strage di matrice razzista che lo scorso 13 dicembre ha macchiato di sangue la città di Firenze, togliendo la vita, per mano di Gianluca Casseri nella sua follia razzista, a Mor Diop e Modou Samb.

Per non dimenticare quanto ancora grande sia, anche nella nostra regione, il pericolo di derive xenofobe, noi di Italia dei Valori torneremo domani in piazza Dalmazia al fianco della comunità senegalese e di tutti i cittadini che credono in una società più giusta, inclusiva e aperta". Lo dichiarano, in una nota congiunta, le Responsabili del Dipartimento Immigrazione Idv Toscana, Mariella Valenti e Roberta Papi, e il Responsabile del Dipartimento Diritti Civili e Coordinatore provinciale Idv Firenze, Alessandro Cresci.

"Il valore della memoria è un antidoto fondamentale contro il ritorno di queste recrudescenze fasciste - spiegano i dirigenti Idv - e per questo consideriamo importante dar seguito alla grande manifestazione di piazza dello scorso dicembre. La regione Toscana, terra storicamente di inclusione e integrazione, non è infatti immune da questo virus e per questo siamo convinte della necessità di rilanciare con forza, nelle Istituzioni e nella società civile, una più incisiva cultura dei diritti".

"Pensiamo al diritto al lavoro, al welfare, alla legalità", concludono Papi, Valenti e Cresci. "Al diritto allo ius soli, al diritto di cittadinanza e di voto. Perché sappiamo che soltanto con un riconoscimento formale dei nuovi cittadini potremo costruire una società aperta, multietnica, capace di sconfiggere ogni episodio di xenofobia e razzismo".

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