Ataf, passa la delibera sulla privatizzazione ed esplode la rabbia degli autisti

Dopo una mattinata dedicata al dibattito sul futuro dell'azienda di trasporti fiorentina, passa la via della privatizzazione. Il pubblico insorge contro il sindaco Matteo Renzi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 dicembre 2011 15:39
Ataf, passa la delibera sulla privatizzazione ed esplode la rabbia degli autisti

Via libera del Consiglio comunale agli indirizzi per la riorganizzazione di Ataf. La delibera è stata approvata con 30 voti favorevoli (gruppo Pd, Razzanelli della Lega Nord, Scola dell'IdV, Pieri dell'UdC, Sarra e Giocoli di Fli) su 42 presenti e 40 votanti. Dieci i contrari, 1 astenuto (Eros Cruccolini di SeL) e due non voto, Giambanco e Cellai. “Abbiamo provato in ogni modo a introdurre l'obbligo per il Sindaco a far partecipare il Comune di Firenze alla gara unica regionale sul trasporto pubblico locale conferendo la propria delega.

Ma la maggioranza, Pd in testa, ha bocciato sistematicamente i nostri emendamenti: abbiamo avuto conferma che le modifiche alla delibera apportate oggi dalla Giunta servono solo come alibi ad alcuni consiglieri per votare a favore o astenersi”. Questa la dichiarazione dei consiglieri Ornella de Zordo e Tommaso Grassi. “Un bluff che risulta essere ancor più grave perché arriva dopo che gli uffici tecnici hanno violato il termine, previsto dal regolamento comunale, di 10 giorni per l'espressione dei pareri tecnici necessari alla discussione della delibera che abbiamo depositato il 24 novembre scorso per la partecipazione alla gara regionale – hanno aggiunto –.

Non sono credibili i consiglieri che hanno espresso contrarietà alla privatizzazione di Ataf senza la partecipazione alla gara regionale e hanno respinto tutti i nostri emendamenti che andavano nella direzione di rendere più stringente l'obbligo sulla gara unica”. “Infine troviamo davvero incredibile che si s-venda a 3,6 milioni, come prevede l'allegato delle stime delle quote azionarie di Ataf che ci è stato consegnato soltanto adesso, una società come GeSt che guadagnerà da adesso al 2041, data in cui scadrà il contratto di gestione della tramvia, tra dividendi e utili certi oltre 20 milioni – hanno concluso De Zordo e Grassi –.

Ribadiamo la nostra contrarietà alla privatizzazione delle quote di Ataf Gestioni ma non abbiamo rinunciato a sottoporre emendamenti nel merito che potessero migliorare la delibera”. "Voterò no alla delibera per la privatizzazione dell'Ataf non per un pregiudizio idelogico sulle privatizzazioni, ma contro questa privatizzazione con questa metodologia e con questi contenuti" Lo ha detto il consigliere Valdo Spini oggi in Consiglio comunale. "Con questa decisione il Comune di Firenze perderà di fatto il controllo del trasporto pubblico nella nostra città, uno dei punti più delicati della vita della città, sia dal punto di vista del traffico che dell'ambiente.

Ne fa fede il rapporto non risolto con la regione, ne fanno fede gli stessi richiami del Sindaco (se i lavoratori mi dessero le loro disponibilità non privatizzerei). Non ho mai visto una maggioranza così imbarazzata su di un provvedimento" Questo l’intervento del capogruppo Riccardo Sarra a nome del Gruppo FLI riguardo alla privatizzazione di Ataf: “Il quadro economico e normativo per la gestione di servizi di trasporto pubblico locale e metropolitano è cambiato e impone scelte decise, coraggiose e anche dolorose.

Gli enti locali oltre a non avere più risorse disponibili per la gestione di servizi di questo tipo, devono, una volta per tutte, uscire da una funzione che è tipica del privato. Ce lo impone quella che sarà una rivoluzione generale che il nostro paese dovrà avviare nella gestione delle autonomie locali e di tutti i servizi pubblici, pena la rovina economica definitiva e l’inesorabile impoverimento di tutta la società italiana. Dobbiamo dunque puntare a migliorare il livello di redditività di Ataf nell’esercizio del suo “core business”, ad aumentarne la competitività, a dare ad Ataf un ruolo di centralità nel sistema di alleanze regionale ed infine evitare la perdita di valore del patrimonio di Ataf e salvaguardare in generale i suoi beni separandoli dalla gestione del TPL. Bene quindi il piano dell’Amministrazione Comunale per lo scorporo in una “newco” dell’esercizio del trasporto pubblico, mantenendo ad “Ataf S.p.A.” la gestione del patrimonio consolidato ed anche le partecipazioni azionarie in altre aziende (Firenze Parcheggi) creando così un ruolo di “Holding” vera e propria. Il nostro voto è quindi un voto per il futuro dei lavoratori dell’Ataf, per la salvaguardia del suo patrimonio, della sua tradizione , della sua storia; ma soprattutto è un voto per i cittadini di Firenze che sono sempre e comunque coloro i quali siamo chiamati a tutelare e con questo voto odierno, sono sicuro, noi lo facciamo”. Massimo Pieri, del Gruppo Udc, ha invece notato: “Abbiamo proposto più volte di modificare il clima politico in città sul modello di quanto sta avvenendo a livello nazionale.

La crisi va affrontata con buon senso. Non è pensabile che si continui nei comuni e nelle province con l’autosufficienza delle maggioranze. Per questo non abbiamo difficoltà oggi a riconoscere che il piano della giunta per il risanamento di Ataf attraverso una parziale privatizzazione rappresenta l’unica via da percorrere per garantire un futuro all’azienda e soprattutto ai lavoratori e alle loro famiglie. Dopo un lungo sbadiglio, la maggioranza si è svegliata e si è resa conto che avevamo ragione noi a sostenere la liberalizzazione delle linee urbane e la privatizzazione dell’azienda. Voteremo quindi a favore, scongiurando la possibilità che Ataf si trasformi in una piccola Alitalia.

Una società in continua crisi che scarica il costo sociale del disservizio pubblico sugli utenti e il costo economico della gestione sui contribuenti” "E' per me un voto tormentato - ha detto la consigliera Stefania Collesei - sono stata e sono vicina ai lavoratori , preoccupata per la salvaguardia dei posti di lavoro. Nel percorso che ha accompagnato la delibera di oggi, sono convinta che sono state perse diverse e importanti occasioni di confronto. Riconosco infatti l'impegno e la serietà del Sindacato e dei lavoratori nel prospettare soluzioni per il miglioramento del TPL come la realizzazione delle busvie e l'integrazione ferro gomma, e dando la propria disponibilità anche a rivedere alcuni aspetti del loro lavoro ; ma in coscienza ritengo anche che con gli attuali spaventosi tagli al trasporto pubblico locale, i Comuni non abbiano la possibilità di reggere l'impatto e rendere un servizio accettabile per i cittadini.

Per questo c'è la prospettiva di un soggetto privato. Di sicuro però la cosa può funzionare solo se effettivamente si aderisce alla gara regionale, garanzia di un vero sistema del TPL. Occorrono le condizioni di partecipazione, si sta trattando: Firenze non deve chiedere di più di quanto gli spetta, non chiede privilegi, ma solo il riconoscimento delle proprie caratteristiche e particolarità: la Giunta ha accolto molte delle eccezioni alla proposta di delibera sulla privatizzazione, cambiando radicalmente il dispositivo, togliendo l'approvazione al processo di riorganizzazione dell'Ataf, introducendo il tema dell'adesione alla gara regionale, prevedendo che le modifiche statutarie ad Ataf Spa siano approvate dal Consiglio Comunale.

Reputo questo un significativo passo in avanti" “La privatizzazione di Ataf voluta dalla giunta mi trova d’accordo. Il trasporto pubblico, contrariamente ad altri comparti come la sanità che riguardano direttamente la persona, può e anzi deve a mio parere essere gestito da soggetti privati in grado di rendere il servizio più efficiente e a misura delle esigenze dei cittadini. Negli anni, Ataf, come altre realtà pubbliche, è diventato un generatore di debiti che sono sempre ricaduti sui cittadini e sono parte del debito pubblico nazionale che rischia di far fallire il Paese.

Per questo oggi la privatizzazione è la strada giusta da percorrere”. Questa la dichiarazione del capogruppo di Lega Nord Toscana Mario Razzanelli. “C’è una condizione da rispettare però, e per questo ho presentato un apposito ordine del giorno – ha aggiunto Razzanelli –. L’amministrazione comunale deve infatti esercitare un controllo diretto e puntuale su qualità e livelli del servizio, tutelando così i fiorentini e le loro legittime esigenze di trasporto. Il Comune proceda dunque alla privatizzazione e risani così l’azienda, ma non abdichi al suo ruolo di controllo e vada oltre il dettato generico della legge nazionale, impegnandosi a stabilire insieme a tutti gli altri enti locali competenti, tra le altre cose, orari e percorso delle linee, istituzione e cessazione delle linee stesse, tariffazione dei servizi”. Immagini della protesta in Consiglio comunale:

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