Renzi riapre via dell'Agnolo, come nel piano di Matulli per la 14 flash

Un vecchio progetto portato finalmente a termine, un imbuto da stasare per entrare nel centro storico di Firenze.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 dicembre 2011 14:36
Renzi riapre via dell'Agnolo, come nel piano di Matulli per la 14 flash

Camminare tranquillamente su un marciapiede e ritrovarsi uno specchietto dell'autobus sulla nuca, questo è capitato, più volte, lungo via dell'Agnolo, una delle direttrici al centro storico di Firenze tra le più trafficate che unisce viale Giovane Italia con via Verdi e con il Mercato di Sant'Ambrogio. La strada della Linea Ataf 14 in direzione Santa Maria Nuova e via Martelli. La prima strada che la nuova Amministrazione ha voluto dotare di segnaletica luminosa per l'accesso in ZtL, ergo, la più importante. Oggi Matteo Renzi ha riaperto la via cittadina declamando gli 8 mesi di cantiere suddivisi in più parti, questo per non chiudere del tutto la circolazione, e la fine degli stessi entro la data stabilita, salvo i dieci giorni dovuti alla riparazione di un cavo dell'Enel tranciato per sbaglio.

"Una strada mai toccata per oltre 30 anni, c'era da rifare tutto" ha detto il primo cittadino facendo eco all'Assessore Massimo Mattei che aveva parlato pochi secondi prima di 45 anni. Numeri. Ha speso diversi minuti il sindaco per decantare le doti di Quadrifoglio e presentare le prossime azioni legate all'azienda di smaltimento rifiuti nell'area fiorentina: dalla realizzazione dei cassonetti interrati nel centro storico (4 postazioni) a quelli di piazza San Jacopino, più l'idea di creare una sede decentrata dell'Azienda in piazza della Libertà per razionalizzare i tempi dei turni (attualmente 6 ore per operatore ecologico di cui 45 minuti impiegati nel raggiungere il centro partendo da via Baccio da Montelupo). Ha poi raccolto le lamentele dei cittadini presenti relative al "Degenero" cui è sottoposta giornalmente la zona: dalle bottiglie abbandonate davanti alle abitazioni, piuttosto che i bivacchi in strada. Non ha parlato di ATAF il sindaco.

Pensare che invece tutto parte proprio da lì. Troppo, forse, il tempo trascorso ad osservare gli autobus fermi per una ruota fuori posto, per un motorino parcheggiato male, lungo una carreggiata larga quanto l'autobus stesso. Nel 2006 la Giunta Leonardo Domenici aveva varato il progetto per la Linea 14 Flash che guardava però ad uno stravolgimento delle vie Quintino Sella e Giovanni Lanza, a monte del centro storico. Progetto osteggiato e criticato da residenti e commercianti di Bellariva, principalmnente proprio per il discorso del "tappo" visto che si sarebbe rischiata la beffa.

Spendere soldi pubblici per velocizzare la linea fino al nodo cruciale di via dell'Agnolo dove matematicamente sarebbe stato azzerato il vantaggio conseguito. A dicembre 2007 il dietrofront dell'allora vicesindaco Giuseppe Matulli: "Il nuovo progetto definitivo della busvia 14 flash, approvato su mia proposta prevede lo stanziamento di 470mila euro, stornati dal vecchio progetto della linea flash. Il primo progetto, approvato a suo tempo dalla giunta, aveva sollevato alcune perplessità da parte dei residenti e attività commerciali in via Lanza e via Quintino Sella.

Accogliendo le valutazioni e suggerimenti arrivati dal Quartiere 2 e per dare una risposta alle esigenze espresse dai residenti della zona in particolar modo per la sosta, è stata avviata una riprogettazione della busvia. La giunta comunale ha approvato la versione modificata della linea flash 14, o meglio tre delibere relative agli altrettanti lotti in cui è stato suddiviso il progetto: Riqualificazione di via dell’Agnolo. Riqualificazione di alcune fermate lungo le direttrici via Arnolfo/via Quintino Sella e via Fra’ Giovanni Angelico/via Lanza.

Nuova corsia preferenziale in via Duca d’Abruzzi/via Fra’ Giovanni Angelico". “Il nuovo progetto – spiegava il vicesindaco Matulli – punta l’attenzione sulle zone dove si registrano le maggiori criticità, ovvero quelle di ingresso/uscita dal centro, soprattutto a causa della sosta abusiva e della convivenza con il traffico privato. Sono stati invece lasciati inalterati i percorsi nelle zone più periferiche, dove le problematiche risultano minori”. Il progetto di Giuseppe Matulli: "E' stata dedicata particolare attenzione a via dell’Agnolo, asse di penetrazione in centro della linea 14.

La strada sarà oggetto di un intervento di riqualificazione che da un lato renderà più fluido il transito dell’autobus, dall’altro garantirà più agevole l’accesso degli utenti al mezzo pubblico e una maggiore sicurezza per i pedoni. Dal punto di vista dei lavori, il primo lotto che riguarda appunto via dell’Agnolo prevede l’ampliamento dei marciapiedi (dagli attuali 60-80 centimetri ad almeno 1,20 metri) su entrambi i lati della strada con conseguente riduzione della carreggiata a 4 metri.

I pedoni potranno utilizzare marciapiedi più ampi e sarà impedita la sosta abusiva (anche con la collocazione di dissuasori) che spesso crea intralcio al passaggio dei bus. Messa in sicurezza dell’incrocio di via dell’Agnolo con via Verdi con protezione dell’attraversamento pedonale e la realizzazione di una nuova fermata per il bus nel tratto tra Borgo Allegri e via Verdi. Nell’occasione sarà rifatta anche la sede stradale, oltre ovviamente ai marciapiedi.

Per quanto riguarda la sosta, l’ampliamento dei marciapiedi comporterà ripercussioni molto limitate sugli spazi per il parcheggio, ovvero due posti per la realizzazione della nuova fermata. Alcuni stalli di sosta per disabili saranno semplicemente spostati lungo la strada mentre alcuni posti per i motorini saranno sostituiti da due spazi per il carico/scarico merci". Strano come tutto sia molto simile al lavoro appena effettuato. Coincidenze. “Questo intervento risponde a una esigenza di sicurezza, soprattutto dei pedoni, evidenziata più volte dal Quartiere – sottolineava il già presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi – oltre a garantire un servizio di trasporto pubblico più efficiente e una riqualificazione significativa della strada”.

I lavori sarebbero dovuti partire nel 2008, per un costo stimato di 300mila euro. Parola però dei dinosauri dell'Amministrazione. Oggi c'è Matteo Renzi. Il 19 aprile 2010 l'assessore alla Mobilità Massimo Mattei relaziona il Progetto Esecutivo di riqualificazione per una spesa complessiva di 800mila euro. La Giunta WiKi-Renzi per spirito di innovazione commissiona anche, in via propedeutica, una Renderizzazione grafica in 3D ad un grafico specializzato per un costo di 7.800 euro. Non solo il rifacimento della strada, ma anche la realizzazione di un'isola ecologica dove interrare i cassonetti presi di mira negli anni come bagni pubblici davanti al Giardino Chelazzi, alle spalle del Mercato delle Pulci in piazza de' Ciompi.

Una consuetudine dura a morire considerato che anche negli ultimi giorni l'olfatto conferma ciò che l'occhio sembrerebbe smentire. I lavori vengono affidati così all'impresa ARIETE s.c.a.r.l. che li porta a compimento per intero durante l'anno solare 2011, salvo un subappalto di 30mila euro ad altra impresa, la CRG srl e salvo la richiesta di deroghe sulla limitazione dei rumori da cantiere, necessaria però per terminare nei tempi l'opera. Fatta via dell'Agnolo, seguendo la ratio di Matulli, il prossimo passo sono le Busvie, richieste a gran voce dal presidente di Ataf Filippo Bonaccorsi tanto da inserirle tra le criticità del piano gestionale del trasporto pubblico. Lo abbiamo chiesto a Matteo Renzi che ci ha risposto: "Come voi sapete la scelta dei tragitti delle linee è competenza della Provincia e non del Comune, non si può parlare di una idea di Matulli.

Ricordo molto bene la vicenda per averla seguita da Presidente della Provincia di Firenze. Posso solo dire adesso che oggi, con la strada risistemata, il transito dell'autobus avrà vita molto diversa rispetto al passato". Salvo l'eccezione che all'epoca, sotto ai riflettori, ci finì il vicesindaco di Firenze, nel bene e soprattutto nel male, a fallire, infatti, fu Matulli, mentre Renzi rimase in ombra. Oggi, invece, la questione delle Busvie viene rispedita sul tavolo di Andrea Barducci. Antonio Lenoci

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