Cgil: manifestazioni a difesa della Festa

Sindacato, in particolare Filcams, si oppongono alle aperture commerciali volute dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, il 1° maggio. Ma il 70% dei negozi in centro è aperto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 maggio 2011 15:45
Cgil: manifestazioni a difesa della Festa

Firenze 1° maggio 2011- 1° maggio come da tradizione in Toscana: l'operazione rottamazione è fallita? 45 le manifestazioni di festa, tranquille, senza dimenticare i problemi che ha il mondo del lavoro messo a durissima prova da una crisi di cui non si vede ancora la fine. Partecipata anche la manifestazione di Firenze, visto la scarsissima propensione della città a scendere in piazza il primo maggio. Si ricorda, ad esempio, il 1 maggio del 1983 quando arrivò per celebrare la festa del lavoro Luciano Lama.

Hanno sfilato da Piazza Santa Croce a Piazza della Repubblica passando da Piazza Duomo dove ci sono stati gli interventi conclusivi di Pistonina, Marchiani e Fuso, segretari fiorentini di Cisl, Uil e Cgil, intramezzati da interventi delle commesse in sciopero che hanno raccontato la propria realtà di lavoro, tutt'altro che rosea. La Festa di Prato si è chiusa con il comizio del segretario della Cgil Toscana Alessio Gramolati che 'ha ribadito il valore della solidarietà e la richiesta di unità ed impegno nella difesa coerente del lavoro'. Il 1° maggio 2011, i lavoratori e i loro sindacati hanno dato vita a un corteo aperto dalla Banda Bandao.

E a Firenze, nel commercio, chi poteva scioperare ha scioperato: 80% in Coin, Billa, Edison. Per il resto le percentuali di adesione sono state inferiori ed anche i negozi erano aperti. "Ci dispiace che il Sindaco Matteo Renzi -commentano i Verdi della Toscana- che si dichiara di centro-sinistra, (ma strizza molto l’occhio alla destra berlusconiana, ed infatti il Pdl di Firenze ha fatto un comunicato a suo sostegno) abbia con tanta superficialità e arroganza affrontato questo tema, senza ascoltare le proteste dei lavoratori, le posizioni dei sindacati, di intellettuali ed opinionisti, dei partiti suoi alleati e persino del suo stesso partito.

Rifiutiamo questa cultura del comando e della prepotenza e chiediamo alla Giunta di Firenze di di ripensare le proprie posizioni e valutare per il futuro le proposte emerse ad esempio dalla Mozione approvata in Consiglio Regionale". "L’attuale normativa non incentiva i datori di lavoro a valorizzare la professionalità dei lavoratori precari e non offre loro certezze e tutele, determinando un’incontrollata precarizzazione di tutti i rapporti di lavoro in tutti i settori”. E’ quanto afferma il segretario del Psi Riccardo Nencini.

“Giovani diplomati e laureati – continua - sospesi nell’impossibilità di essere artefici del proprio futuro: è il “Quarto Stato”, generazione che segna un arretramento delle proprie condizioni e della propria dignità”. “Serve una rivoluzione del buonsenso –prosegue - che proponiamo attraverso una petizione popolare da sottoporre al Parlamento, fatto di una classe dirigente che invece di occuparsi di risolvere i problemi dell’Italia, pensa ai guai giudiziari del premier e ad inventarsi fantasiose manovre costituzionali” .

“L'allarmato richiamo del Capo dello stato in occasione del 1 maggio sulla necessità di occuparsi dei problemi veri, e del comune interesse nazionale – conclude Nencini - è dunque assolutamente condivisibile".

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