Immigrazione: rinuncia del Pdl al referendum contro la legge regionale

Il presidente Rossi: «E ora un lavoro più sereno e condiviso»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 luglio 2010 19:22
Immigrazione: rinuncia del Pdl al referendum contro la legge regionale

Firenze- «Con la decisione di non dar corso alla scelta di promuovere il referendum abrogativa, il Pdl ha offerto soprattutto a se stesso un'occasione politica preziosa per essere protagonista di un confronto più sereno e condiviso sui temi dell'immigrazione. Se questo è il senso della scelta, da parte della giunta e della maggioranza ci sarà piena disponibilità». Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta così l'annuncio dato oggi dal coordinatore toscano del Pdl Massimo Parisi.

«La legge toscana – prosegue il presidente – è pienamente operante e, al contrario di quanto affermano gli esponenti del Pdl, non ha bisogno dell'approvazione di alcun regolamento attuativo. Aspettiamo a breve, invece, il giudizio, imminente, della Corte Costituzionale sul ricorso pres entato dal governo nazionale, e solo dopo potremo valutare il da farsi. Mentre il confronto sulle iniziative per favorire processi di integrazione per gli immigrati in Toscana attraverso il riconoscimento di diritti e l'affermazione della legalità può partire subito.

All'opposizione di centrodestra diamo appuntamento in occasione della discussione sul piano di indirizzo sulle politiche per l’immigrazione, previsto dalla legge, a cui la giunta sta lavorando e che presenterà nei prossimi mesi». “Bene ha fatto il centrodestra a rinunciare al referendum per l’abrogazione della Legge Toscana sull’Immigrazione. La smetta però di fare propaganda sulla pelle degli ultimi, celandosi dietro la maschera del senso di responsabilità”. Lo afferma in una nota il Coordinatore regionale dell’Idv Toscana, On.

Fabio Evangelisti. “Il Pdl – spiega Evangelisti – piuttosto che invocare la revisione di un’ottima legge come quella sull’immigrazione, dovrebbe aprire gli occhi dinanzi al fallimento delle politiche di esclusione condotte dal centrodestra, di cui Prato, in questi ultimi giorni, è stata purtroppo un esempio lampante”. “Massimo Parisi – continua Evangelisti - farebbe bene a informarsi prima di pronunciare simili dichiarazioni: la Legge sull’immigrazione non è anticostituzionale perché interviene sulle competenze regionali, le politiche sociali, e non su quelle dello Stato.

L’Italia dei Valori auspica che la Giunta regionale acceleri nella realizzazione dei regolamenti attuativi. La Legge toscana sull’immigrazione è valida, in controtendenza con la legislazione xenofoba a livello nazionale, e si colloca nel solco di accoglienza, umanità e inclusione che da sempre caratterizza la nostra regione. Se davvero, come ha ribadito oggi, il Ministro Maroni imporrà anche in Toscana un Cie, questa Legge potrà almeno garantire, fermi restando i princìpi di sicurezza e legalità che porta con sé, la salvaguardia di quei dettami fondanti di ogni democrazia, come la coesione sociale e il diritto alle cure”.

“L’Italia dei Valori – conclude Evangelisti - non è passiva dinanzi al tema immigrazione neanche a livello nazionale. Il nostro Gruppo alla Camera, dallo scorso novembre, ha cercato di proporre al Governo una virata sul tema dell’immigrazione, anche momentanea, legata alla congiuntura economica. In particolare, abbiamo proposto l’introduzione di una regolarizzazione, che considerasse tutti gli ambiti lavorativi, e la proroga, da sei mesi a un anno, della scadenza del permesso di soggiorno nei casi di perdita del lavoro, per tutti i casi determinatisi tra il 2009 e fino alla fine del 2011”.

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