Giovani toscani, con i social network dovranno promuovere il territorio

Sono ragazze e ragazzi con nome e cognome italianissimi: nipoti, in certi casi bis o trisnipoti, di toscani da molto tempo emigrati all'estero. Dovranno aiutare, con i social network, la terra dei loro nonni a farsi conoscere e apprezzare nel mondo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2010 18:38
Giovani toscani, con i social network dovranno promuovere il territorio

Elisa e Marco vivono in Argentina, Roberta e Briza in Brasile, Claudia negli States a San Francisco, Giulia in Australia, Damiano in Svizzera anche se viene dal Sudafrica. Sono ragazze e ragazzi con nome, e cognome, italianissimi: nipoti, in certi casi bis o trisnipoti, di toscani da molto tempo emigrati all'estero per cercare lavoro. Li ha chiamati a Firenze la Regione Toscana insieme ad altri 18 coetanei per farsi coinvolgere in un progetto di creatività (“Le città del futuro dei toscani nel mondo”) che li ha visti superare varie selezioni e, infine, risultare vincitori.

A loro 7 viene adesso affidata una missione particolare e tutta basata sulle potenzialità della rete: aiutare, con i social network, la terra dei loro nonni a farsi conoscere e apprezzare ancora meglio nel mondo. Nell'ambito della campagna “Voglio vivere così”, dove è già al lavoro da diversi mesi un “social media team” impegnato a promuovere le ragioni della Toscana proprio nei social network, i 7 nipoti di emigrati – sottolinea Paolo Cocchi, assessore toscano a Cultura e Turismo – "avranno un loro ruolo di redazioni distaccate o di antenne privilegiate o di missionari fidati rispetto a quanto già si sta facendo, a Firenze, in termini di marketing innovativo".

Proprio ieri sera i giovani toscani nel mondo hanno concluso – nel contesto del “Festival della Creatività” - un cammino di formazione rendendosi conto in presa diretta dei diversi strumenti promozionali utilizzati dalla Regione Toscana: e molto presto, al rientro nei rispettivi Paesi, comincerà per ciascuno di loro una collaborazione professionale che certo sarà utile ai ragazzi ma renderà orgogliosi padri e nonni trattandosi di dimostrare, monitorando i maggiori social network, quanto meriti una visita in Toscana o quale prestigio ci sia nell'acquistare un prodotto made in Tuscany. "Un cosa – commenta Paolo Cocchi – è sicura: con questa operazione abbiamo trovato ragazzi che davvero hanno una marcia in più: un grande amore per la terra dei loro nonni". di Mauro Banchini

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza