Alauda: il nuovo rosso di Ruffino

Presentato ieri sera alla tenuta di Poggio Casciano

Nicola
Nicola Novelli
06 ottobre 2015 13:02
Alauda: il nuovo rosso di Ruffino
Fotografie di Miriam Curatolo

Alauda, il nuovo rosso di Ruffino, è stato presentato ieri sera alla tenuta di Poggio Casciano (sulle colline di Bagno a Ripoli) in occasione di una cena riservata a compratori e giornalisti.

Il primo prodotto commercializzato, le annate 2011 e 2013, è stato realizzato con vitigni impiantati proprio in questa tenuta nel 2077. I vitigni scelti sono il Cabernet Franc, il Merlot e una piccola parte di Colorino, un marchio di fabbrica di Ruffino. "E' il coronamento di un progetto iniziato nel 2011 -ha spigato ieri sera agli ospiti Sandro Sartor, Amministratore delegato di Ruffino- all'arrivo di Constellation Brands. I progetti richiedono tempo, sopratutto se si intende realizzare un prodotto diverso dalla tradizione toscana, basata sulle uve Sangiovese. Ma il cambiamento è nel dna di Ruffino da sempre. Alauda si caratterizza per un gusto elegante, gentile, quasi femminile, ad immagine e somiglianza di Poggio Casciano, dove buona parte del personale è composto da donne. Un prodotto di vertice della nostra gamma" ha concluso Sartor.

La cena è stata curata dal Ristorante La Tenda Rossa di Cerbaia, che ha sperimentato la combinazione delle due annate di Alauda, con piatti ad hoc. Sublime il piccione grigliato con insalata appassita, frutto di una cottura che ne ha fatto una sorta di gran pezzo di piccione, con cui la tempra del nuovo rosso di casa Ruffino si sposava degnamente.

La cena è stata preceduta da un esperimento artistico. Sotto il loggiato della villa di Poggio Casciano, la pittrice Elisabetta Rogai, reduce dal drappellone del Palio di Siena 2015, si è cimentata in una pittura dal vivo con il vino. Ha cioè dipinto su una tela la raffigurazione-personificazione di Alauda utilizzando soltanto una pittura a base di concentrato e centrifugato di vino rosso. Si tratta di una tecnica pittorica sviluppata negli ultimi anni, che riesce ad aumentare la persistenza del colore del vino sulla tela. "Come in cantina -ha spiegato la Rogai- anche sulla tela il vino non può essere guidato, ma solo assecondato".

Foto gallery
In evidenza