Rogo nell'ex scuola occupata

Un incendio è scoppiato ieri sera all'interno dell'ex scuola Caterina De' Medici, in viale Guidoni, da tempo occupata. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco, ma l'edificio dovrà essere demolito

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2009 14:18
Rogo nell'ex scuola occupata

Firenze, lì 17/12/09- L'incendio all'ex-scuola Caterina de' Medici di Novoli ha messo in pericolo le vite dei circa 200 occupanti extracomunitari e ha definitivamente distrutto la palazzina. L’immobile, in viale Guidoni 46, in cui era presente l’ex istituto professionale Caterina De Medici, di proprietà della Provincia, ma in concessione al Comune di Firenze, occupato da extracomunitari del movimento per la casa dal 2004, che lo avevano trasformato in un centro per l’accoglienza dei rifugiati e titolari di protezione umanitaria. "La sinistra maschera da anni da solidarietà l'assistenzialismo".

Questo quanto dichiarato dai consiglieri del PdL Francesco Torselli e Jacopo Cellai. "Quando diciamo che il fenomeno dell'immigrazione deve essere controllato e regolamentato - spiegano Torselli e Cellai - veniamo accusati di essere razzisti e di non essere solidali coi bisogni e le necessità dei tanti disperati che fuggono da situazioni di emergenza in cerca di fortuna nel nostro paese". "Alla luce di un fatto grave come quello accaduto ieri in Viale Guidoni, all'angolo con Via Barsanti, mi chiedo - proseguono i consiglieri di centrodestra - chi siano i razzisti: noi che chiediamo regole e certezze affinché nel nostro pese entrino soltanto coloro ai quali possano essere garantiti i più elementari diritti umani quali, ad esempio, una sistemazione dignitosa ed un lavoro regolare che non costringa chi si ritrova senza tetto e senza cibo ad andare ad infoltire le fila della criminalità organizzata, oppure questa sinistra che, in nome di una falsa solidarietà e di un ipocrita buonismo, vorrebbe le frontiere aperte a chiunque, salvo poi relegare gli extracomunitari in situazioni drammatiche e ghettizzanti come quelle degli edifici occupati abusivamente".

"Oggi razzista - spiegano ancora Torselli e Cellai - non è chi chiede di regolamentare gli accessi nel nostro paese al fine di garantire a chi arriva i mezzi necessari alla sopravvivenza dignitosa, ma chi predica solidarietà ed aperture a 360 gradi sapendo poi che chi arriverà nel nostro paese non avrà mai una casa, un lavoro e quindi una vita dignitosa". "Episodi come quello accaduto ieri a Novoli – proseguono i due consiglieri - mi fanno definitivamente convincere di quanto razzista sia la politica di quella sinistra che predica uguaglianza e solidarietà globale: costringere degli esseri umani a vivere ammassati dentro strutture precarie, in situazione di totale insicurezza, col rischio, per fortuna ieri solo sfiorato, che una scintilla possa provocare una strage di uomini, donne e bambini è un vero e proprio crimine, altro che pretendere leggi che regolano i flussi migratori".

Torselli e Cellai sottolineano poi i riflessi dell’accaduto, con la protesta dei cittadini somali a Porta al Prato. "Nella giornata in cui Firenze riceve la visita del Presidente della Repubblica, un gruppo di somali ospite fino a ieri sera della struttura andata a fuoco, sta bloccando il traffico in zona Porta al Prato per richiedere una nuova sistemazione. Attendiamo con ansia che gli esponenti della sinistra fiorentina vadano a risolvere questa situazione, magari spiegando ai manifestanti il vero volto delle loro politiche assistenzialiste” commentano Torselli e Cellai.

"Purtroppo temiamo - concludono i due esponenti del Popolo della Libertà - che i vertici della sinistra cittadina preferiscano ignorare questa situazione drammatica e mostrare il volto della ‘Firenze degli arazzi e dei Palazzi’ al Presidente Napolitano, dimenticandosi colpevolmente che queste situazioni di dramma umano per gli extracomunitari sono in realtà figlie delle loro politiche razziste travestite da solidali". “L'incendio è un atto grave che poteva essere evitato”. E' quanto afferma Carlo Rossi coordinatore Quartiere 5 della Lega Nord fiorentina.

“Come è possibile occupare uno stabile del genere – prosegue Rossi – e cosa pensa di fare l'amministrazione a riguardo? Come mail il Comune permette che tra campi nomadi ed edifici occupati si consumi energia elettrica, senza ovviamente pagarla, per migliaia di euro? E' ora che tutti abbiano gli stessi doveri e diritti perché se un fiorentino ritarda il pagamento dell'elettricità di qualche giorno è costretto a rimanere nel buoi fino a quando potrà avere la busta paga. Sui quotidiani odierni si legge 'i disperati' ma quanto realmente stiamo parlando di disperati? La facciata dell'ex scuola era tappezzata di parabole e chi, davvero, non sa come arrivare alla fine del mese non si può permettere lussi del genere.

Il sindaco Matteo Renzi e la sua Giunta – conclude Carlo Rossi – devono dare alla cittadinanza risposte del perché vengono emarginati gli autoctoni e si da la precedenza a chi nel nostro paese non risiede regolarmente”.

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